(Corrispondenza dalla Tunisia)
Rivolta proletaria e giovanile,
aggiornamenti 17/01/2018
(africanquarters.com/scores-injured-over-200-arrested-in-tunisia-protest)
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Kram: la notte del 15 gennaio si sono verificati scontri tra giovani e polizia,
i ragazzi hanno bloccate le strade principale del quartiere settentrionale di
Tunisi tirando pietre ai polizziotti
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Ahmed Alawee, membro dell’Istanza Dignità e Verità (un organismo previsto
dalla nuova costituzione tunisina per indennizzare le vittime dei regimi di
Bourguiba e Ben Ali) è stato arrestato dalla polizia per aver filmato una
manifestazione contro la legge finanziaria 2018. E’ stato trasferito nel
carcere di Bouchoucha a Tunisi.
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33 persone arrestate durante gli scontri dei giorni scorsi a Beja sono
state rinviate a giudizio e si trovano in stato di fermo.
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Amina Sboui, nota ex attivista del movimento “Femen”, attualmente attivista
dell’associazione “Shems per la depenalizzazione dell’omosessualità in Tunisia”
è stata denunciata dalla polizia per “oltraggio a pubblico ufficiale” e
“incitamento all’odio” per aver pubblicato delle dichiarazioni a sostegno delle
manifestazioni contro la legge finanziaria 2018 e per aver apostrofato i
polizziotti autori della repressione “cani”.
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Il Sindacato Nazionale dei Giornalisti Tunisini denuncia le restrizioni
imposte ai giornalisti stranieri da parte della polizia durante le
manifestazioni contro la legge finanziaria 2018. Il comunicato dello scorso 15
gennaio chiede che venga permesso ai giornalisti di spostarsi liberamente e che
non si verifichino più intimidazioni e interrogatori come successo ai
corrispondenti francesi de “Liberation” e “Radio France International”.
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Il partito di opposizione “Harak Tounes al-Irada” denuncia l’arresto di
giovani, attivisti e blogger nelle città di El Hamma, Korba, Takelsa,
Senad, Sidi Bouzid, Goubollat, Tunisi e in altre regioni. accusa
inoltre il governo di attentare alle libertà democratiche e di libertà di
espressione e di deriva autoritaria.
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