venerdì 16 settembre 2016

pc 16 settembre - I padroni, attraverso la Confindustria di Boccia, danno la scossa al governo (ancora una volta)!


Non gli basta tutto quello che hanno ottenuto fino ad ora, Boccia, in nome dei padroni di Confindustria, da diverso tempo “tira le orecchie” al governo Renzi ammonendolo a non “sprecare” risorse, come per esempio i famigerati 80 euro o i 500 per i diciottenni, o i ritocchini alle pensioni più povere, che si sa che servono a prendere qualche voto in più alle prossime elezioni, ma anche a conquistare qualche Sì in più al referendum costituzionale. Un sì confermato per l’ennesima volta proprio ieri da Boccia!
Sia chiaro, dicono i padroni, “A fronte di risorse scarse e prospettive incerte, il pericolo maggiore sarebbe quello della dispersione delle misure per dare una scossa al sistema-Italia.”
Quello che piace del governo ai padroni è detto chiaro in questo pezzo del Sole 24 Ore di oggi: “Del resto, gli imprenditori giudicano molto positivamente sul campo esperienze come la “Legge Sabatini” e il più recente “Superammortamento” e vedono nei progressi dell’occupazione (le persone con un lavoro sono aumentate di 770 mila unità dal picco minimo del 2013 [numeri sparati a cavolo per impressionare, ndr] con un’accelerazione e un miglioramento qualitativo grazie al Jobs Act) una strada su cui insistere.”
Ecco cosa intendiamo quando diciamo che il governo è al servizio dei padroni!
Però la crisi, che non abbandona l’Italia, ma anche tutto il mondo, roba da “stagnazione secolare” come dicono alcuni economisti, e ripete il quotidiano dei padroni “La fragile ripresa italiana, in un contesto internazionale dove aumentano le tensioni geopolitiche, diminuiscono gli scambi mondiali e si staglia più netta la stagnazione secolare, s’adegua a suo modo e si ferma.” non permette quindi “distrazioni”! Infatti, come riporta il quotidiano, i numeri di questa crisi, tutti da zerovirgola, e in particolare dell’Italia sono “Una lettura impressionante dalla quale non si può prescindere e che dovrebbe servire a direzionare al meglio, in chiave pro-crescita, le scelte di politica economica che verranno alla luce con la legge di bilancio.” Appunto, Renzi è avvisato, nel prossimo bilancio i soldi devono andare alle aziende dei padroni.

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