Non gli basta tutto quello che hanno ottenuto fino ad ora, Boccia, in nome dei padroni di Confindustria, da diverso tempo “tira le orecchie” al governo Renzi ammonendolo a non “sprecare” risorse, come per esempio i famigerati 80 euro o i 500 per i diciottenni, o i ritocchini alle pensioni più povere, che si sa che servono a prendere qualche voto in più alle prossime elezioni, ma anche a conquistare qualche Sì in più al referendum costituzionale. Un sì confermato per l’ennesima volta proprio ieri da Boccia!
Sia
chiaro, dicono i padroni, “A fronte di risorse scarse e prospettive incerte, il pericolo maggiore sarebbe quello della dispersione delle misure per
dare una scossa al sistema-Italia.”
Quello
che piace del governo ai padroni è detto chiaro in questo pezzo del Sole 24 Ore
di oggi: “Del resto,
gli imprenditori giudicano molto positivamente sul campo esperienze come la
“Legge Sabatini” e il più recente “Superammortamento” e vedono nei progressi
dell’occupazione (le persone con un lavoro sono aumentate di 770 mila unità dal
picco minimo del 2013 [numeri sparati a cavolo per impressionare, ndr] con
un’accelerazione e un miglioramento qualitativo grazie al Jobs Act) una strada su cui insistere.”
Ecco
cosa intendiamo quando diciamo che il governo è al servizio dei padroni!
Però
la crisi, che non abbandona l’Italia, ma anche tutto il mondo, roba da “stagnazione
secolare” come dicono alcuni economisti, e ripete il quotidiano dei padroni “La fragile ripresa italiana, in un
contesto internazionale dove aumentano le tensioni geopolitiche, diminuiscono
gli scambi mondiali e si staglia più
netta la stagnazione secolare, s’adegua a suo modo e si ferma.” non permette quindi “distrazioni”! Infatti, come riporta il quotidiano, i
numeri di questa crisi, tutti da zerovirgola, e in particolare dell’Italia sono
“Una lettura impressionante dalla quale non si può prescindere e che dovrebbe
servire a direzionare al meglio, in chiave pro-crescita, le scelte di politica
economica che verranno alla luce con la legge di bilancio.” Appunto, Renzi
è avvisato, nel prossimo bilancio i soldi devono andare alle aziende dei
padroni.
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