Partito Comunista
dell’India(maoista)
Comitato Centrale
Comunicato
Condanniamo
con forza l’arresto dei compagni Murali e Ismail!
Lottiamo
per la liberazione di tutti i prigionieri politici maoisti ammalati e
anziani!
L'8
maggio 2015, in un ospedale di Talegaon Dabhade, nei pressi di Pune,
la famigerata e fuorilegge sezione antiterrorismo della Polizia del
Maharashtra - Anti-Terrorism Squad (ATS) – ha arrestato il compagno
Murali Kannamballi (Ajith), membro del Comitato Centrale del nostro
partito. Anche il compagno Ismail Hamza Chiragpalli, che lo assisteva
in ospedale, è stato arrestato. Sono stati interrogati per molte ore
e solo il giorno dopo sono stati presentati in tribunale, ammanettati
e incappucciati. All’arrivo in tribunale, rivolgendosi ai
giornalisti, il compagno Murali, che non ha mai negato di essere
membro del PCI (maoista), ha denunciato le circostanze palesemente
illegali e disumane del suo arresto, durante la terapia in ospedale.
Al
momento dell'arresto è stato negato anche il loro diritto a un
avvocato. Prendendo per oro colato le imputazioni mosse dalla ATS, il
giudice ha pregiudizialmente concluso che gli imputati erano "prima
facie coinvolti in attività anti-nazionali" e li rimessi alla
custodia della ATS. In seguito la custodia è
stata prorogata più volte, e per tutto il tempo le diverse agenzie speciali di intelligence centrali e statali, tra cui quelle di Delhi, Maharashtra, Andhra Pradesh e Chhattisgarh, hanno sottoposto i compagni Murali e Ismail a duri interrogatori. A loro sono stati ascritti diverse sezioni del codice penale indiano (IPC) e della draconiana Legge di Prevenzione delle Attività Illegali (UAPA), implicandoli in numerosi casi pre-fabbricati. Il Comitato Centrale del PCI (Maoista) condanna fermamente il governo indiano per l’arresto illegale dei compagni Murali e Ismail e chiede che a Murali sia garantita assistenza medica, che tutti i casi montati contro di loro siano archiviati e che vengano rilasciati senza condizioni.
stata prorogata più volte, e per tutto il tempo le diverse agenzie speciali di intelligence centrali e statali, tra cui quelle di Delhi, Maharashtra, Andhra Pradesh e Chhattisgarh, hanno sottoposto i compagni Murali e Ismail a duri interrogatori. A loro sono stati ascritti diverse sezioni del codice penale indiano (IPC) e della draconiana Legge di Prevenzione delle Attività Illegali (UAPA), implicandoli in numerosi casi pre-fabbricati. Il Comitato Centrale del PCI (Maoista) condanna fermamente il governo indiano per l’arresto illegale dei compagni Murali e Ismail e chiede che a Murali sia garantita assistenza medica, che tutti i casi montati contro di loro siano archiviati e che vengano rilasciati senza condizioni.
Il
compagno Murali aderì al movimento rivoluzionario durante i suoi
studi al Regional Engineering College (REC) di Kozhikode a metà
degli anni 1970. Nel febbraio 1976, rivoluzionari armati solo con le
mazze, arnesi di legno e armi utensili domestici, attaccarono la
stazione di polizia di Kayanna, nei pressi di Perambra di Kozhikode e
sequestrarono delle armi. Murali e altri 18 furono accusati dalla
polizia di essere coinvolti. Uno degli accusati, P Rajan, compagno di
studi e stretto collaboratore di Murali, fu arrestato dalla polizia,
portato in un campo della polizia vicino a Kozhikode, torturato e
ucciso in custodia, incidente che provocò ampie proteste e le
dimissioni del allora primo ministro del Kerala, K Karunakaran. Anche
Murali fu arrestato e interrogato dalla polizia. In tribunale furono
poi tutti assolti, dato la polizia non riuscì a provare le accuse.
Ma allora Murali aveva già lasciato gli studi e deciso di aderire al
movimento rivoluzionario come rivoluzionario di professione.
Dopo i
duri colpi e le scissioni subite dal movimento in tutta l'India negli
anni 1970, il compagno Murali e altri compagni in Kerala fecero
sforzi incessanti per unire le frammentate forze rivoluzionarie
autentiche. Come parte di questo sforzo, si costituì il PCI (ML)
[comitato Riorganizzazione] con la fusione tra il Comitato
Riorganizzazione (CR) dell’Andhra Pradesh (APROC) diretto dal
compagno Rawoof e i rivoluzionari Keralam guidati da K Venu e KN
Ramachandran. Successivamente, nel 1979 fu costituito il CRC CPI
(ML). Murali fu dirigente sia del CR che CRC e proseguì la sua acuta
lotta ideologica contro la deviazione di destra e capitolazionista di
K N Ramachandran e poi contro la linea anti-marxista di K Venu, a
difesa e per riprendere la linea ideologico-politico-militare di
Charu Majumdar e del PCI (ML). Il compagno Murali svolse un ruolo
importante in questa lotta e fu tra i dirigenti che nel 1990
formarono Il Maoist Unity Centre (MUC) CPI (ML), respingendo la linea
liquidazionista di Ramachandran e Venu. Nel 1998, subito dopo la
formazione, sotto la direzione del compagno Rawoof, del PCI (ML)
Naxalbari, MUC e CPI (ML) Naxalbari si fusero e Murali divenne membro
del CC. Nel 2006 assunse la segretaria del CPI (ML) Naxalbari dopo il
ritiro del segretario fondatore Rawoof a causa di malattia legata
all'età. In tutto questo periodo continuarono gli sforzi già
avviati per l’unità tra il PCI (Maoista) e PCI (ML) Naxalbari, che
infine si sono conclusi con la fusione dei due partiti nel maggio
2014. Il compagno Murali ha giocato un ruolo significativo a nome del
CPI (ML) Naxalbari per realizzare questa unità. Da allora ha assunto
la responsabilità di membro del CC del PCI (maoista).
Così,
in decenni di militanza rivoluzionaria, il compagno Murali ha
contribuito alle lotte per difendere il MLM contro i revisionisti di
diverse sfumature, sia in patria che nel movimento comunista
internazionale. Fin dalla formazione del CRC CPI (ML), il compagno
Murali ha lavorato per decenni nell’ambito internazionale. Ha
sempre sostenuto che la guerra popolare deve essere costruita in ogni
stato per far avanzare Rivoluzione di Nuova Democrazia dell'India e
fece sforzi continui in questa direzione. Ha preso parte degli sforzi
per sviluppare il movimento rivoluzionario in Kerala e diversi altri
stati. Ha lavorato continuamente per la formazione politica dei
quadri e sviluppato instancabilmente la propaganda rivoluzionaria. È
autore di libri come Bhoomi, Jathi,
Bandhanam (Terra, casta, e costrizione)
un'analisi delle relazioni sociali in Kerala da un punto di vista
marxista, pubblicato nel 2002. Al momento dell’arresto stava
lavorando a una nuova edizione del libro e ne stava completando la
traduzione in inglese. È stato redattore di diverse riviste tra cui
A world to Win,
Mass Line e
Naxalbari e
per decenni ha scritto numerosi articoli su vari argomenti. Dopo la
fusione di CPI (Maoista) e CPI (ML) Naxalbari, è stato redattore
della rivista rivoluzionaria online People’s March.
Dopo
aver subito, qualche anno fa, un intervento chirurgico al cuore, il
compagno Murali aveva bisogno di assistenza continua per il suo
recupero. Il compagno Ismail Hamza Chiragpalli, ispirato dall’esempio
di tutta una vita al servizio del popolo di Murali, gli ha offerto il
suo aiuto e gli ha garantito il sostegno di cui aveva bisogno. Il
nostro CC si congratula con il compagno Ismail per il suo
disinteressato sostegno a un dirigente del movimento rivoluzionario
del paese e gli esprime il nostro saluto rivoluzionario
Il
fatto che il governo indiano abbia deciso di arrestare e mandare in
carcere un paziente in ospedale e chi lo assisteva mostra tutta la
spietatezza degli oppressori quando cercano di sopprimere i
rivoluzionari maoisti e i loro sostenitori.
L'arresto
del compagno Murali è parte di guerra contro-rivoluzionaria
scatenata a livello nazionale dalle classi dirigenti indiane contro
il movimento rivoluzionario. Per schiacciare il PCI (Maoista) e
privare le masse rivoluzionarie della loro direzione, i governi
reazionari stanno usando tutti i mezzi per decimare compagni
dirigenti del partito a tutti i livelli e in particolare la sua
direzione centrale e strategica. Da quando il PCI (Maoista) è stato
formato, tanti compagni del CC sono stati arrestati con false accuse
e lasciati per anni a languire dietro le sbarre in condizioni
terribili. Alcuni compagni del CC sono stati uccisi dallo Stato in
modo pianificato in falsi scontri.
Questi
attacchi si sono intensificati dopo la salita al potere, lo scorso
anno, dei fascisti Brahmanici indù del BJP, che ha subito lanciato
contro il movimento maoista un’ancora più crudele e ingannevole
terza fase della Operazione Green Hunt. L'arresto del compagno Murali
è parte di ciò.
Il
nemico aveva paura della fusione tra CPI (Maoista) e PCI (ML)
Naxalbari e del conseguente rafforzamento del movimento maoista. Dopo
l'annuncio della fusione, temendo che l'unità avrebbe rafforzato il
movimento, in
particolare nei Ghati occidentali, i
governi centrali e dello stato hanno lanciato un’intensa campagna
militare contro-rivoluzionaria al confine Kerala-Karnataka-Tamil
Nadu. Nell'ultimo anno in questa area si è assistito a un balzo
senza precedenti di arresti di rivoluzionari e democratici in tutti i
tre Stati, in particolare in Kerala. Anche le organizzazioni
democratiche, gli attivisti per i diritti civili e i progressisti che
in Keralam si sono schierati dalla parte delle masse oppresse sono
diventati bersaglio del governo con arresti, detenzioni illegali,
interrogatori, sorveglianza, montature di falsi casi, minacce,
campagne di disinformazione, ecc. In particolare dopo l’inizio, nel
novembre del 2014, della campagna politico-militare avviata dal
Comitato speciale di zona dei Ghati occidentali del nostro Partito,
decine di persone sono state catturate e imprigionate solo perché
sospettate di essere maoisti. Solo un paio di settimane prima
dell'arresto dei compagni Murali e Ismail, la polizia aveva arrestato
a Coimbatore i nostri quadri e compagni dirigenti i partito Roopesh,
Shyna, Kannan, Anup e Veeramani e implicandoli in una pletora di
falsi casi.
Dopo
questi arresti, e in particolare con l'arresto del compagno Murali,
le classi dirigenti hanno dichiarato di aver "spezzato la
schiena" del movimento maoista in India Meridionale.
Alcuni,
tra quelli che avversano l'unità dei rivoluzionari maoisti, hanno
cercato di dipingere l'arresto come effetto della 'fallita' fusione
tra PCI (Maoista) e PCI (ML) Naxalbari. Tanti altri si sono spinti
ancora oltre, affermando che la stessa linea della guerra popolare di
lunga durata non è applicabile nel Kerala attuale. Con questi
argomenti cercano di seminare dubbi tra le masse oppresse sulla
possibilità che movimento maoista possa radicarsi saldamente in
Kerala e nei Ghati occidentali. Queste affermazioni non contengono
alcuna parvenza di verità, né queste posizioni hanno nulla in
comune con gli interessi delle grandi masse oppresse. È vero che il
movimento nei Ghati occidentali ha subito gravi perdite a causa dei
recenti arresti. L'arresto del compagno Murali in particolare, è una
delle più gravi perdite subite dal nostro partito e dal CC. Ma chi
considera queste perdite un riflesso del fallimento del movimento
maoista o del fallimento della fusione tra PCI (Maoista) e PCI (ML)
Naxalbari si dimostra incapacr di comprendere da dove nasce la forza
di un movimento rivoluzionario e la vera essenza di una unità
rivoluzionaria. Alla base dell'unità delle forze rivoluzionarie c’è
la linea ideologico-politica, che si rafforza e arricchisce dopo ogni
autentica fusione. Per effetto della fusione con CPI (ML) Naxalbari,
PCI (Maoista) si è rafforzato, il movimento nella regione del
sud-ovest ha ricevuto un nuovo impulso e un nuovo fronte di battaglia
si è ulteriormente rafforzato nei Ghati occidentali.
Guidati
dalla giusta linea rivoluzionaria del nostro Partito e applicando le
politiche e tattiche corrette, il movimento nella zona dei Ghati
Occientali senza dubbio avanzerà, attraverso alti e bassi, superando
con coraggio le perdite e i rovesci temporanei che incontrerà lungo
il cammino. Il CC, PCI (Maoista) fa appello alle forze
rivoluzionarie, democratiche e progressiste del Kerala e di tutto il
Paese – alle organizzazioni e attivisti per i diritti politici e
civili, agli intellettuali, artisti, scrittori, avvocati, studenti
democratici e alle masse lavoratrici a condannare con forza l'arresto
illegale dei compagni Murali e Ismail e a chiedere la loro
liberazione immediata affinché questi possa ricevere cure mediche
urgenti. Chiamiamo tutti anche a intensificare gli sforzi per
liberare tutti i prigionieri politici maoisti anziani e ammalati
detenuti dallo stato indiano nelle diverse carceri del paese.
Abhay
portavoce
Comitato Centrale
PCI(maoista)
16-05-2015
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