Da anni le associazioni di ginecologi, collettivi di donne denunciano che nell'arco di pochi anni in tantissimi ospedali tanti tra i pochi ginecologi non obiettori andranno in pensione e l'impossibilità, per le donne, di poter ricorrere all' IVG si estenderà ulteriormente.
Da anni ci battiamo per un miglioramento della L. 194 a partire dall'eliminazione in essa dell'obiezione di coscienza. E' una battaglia che si rende sempre più urgente e necessaria, visto che già l'obiezione di coscienza raggiunge punte elevatissime, sopratutto al Sud, costringendo le donne al pendolarismo e/o a rimedi fai da te, comunque con gravi ricadute sulla salute fisica e psicologica delle donne.
Riceviamo e pubblichiamo
Da Consultoria Autogestita
Attenzione! Interrotto il servizio di interruzione volontaria di gravidanza all’ospedale Bassini
Da qualche giorno siamo a conoscenza del fatto che al Bassini il servizio di IVG è stato interrotto: niente più ginecologi non obiettori di coscienza. Abbiamo aspettato a pubblicare la notizia, perché quando abbiamo chiamato per la prima volta ci avevano detto che stavano già facendo un concorso per trovare un nuovo (un solo?!) ginecologo che potesse portare avanti il servizio, e che quest’ultimo sarebbe stato ripristinato in pochi giorni. Abbiamo richiamato, e le cose stanno come segue:
– Al Bassini sarà possibile accedere al servizio di IVG il 14 luglio e il 25 agosto, dalle ore 8.
– Verranno accettate, per ciascun giorno, le prime 10 donne che si presentano. Non saranno accettate altre donne, anche se vicine al termine della dodicesima settimana.
Nei prossimi giorni, cercheremo di capire meglio la situazione, chiedendo conto direttamente al primario e alla Direzione Sanitaria dell’ospedale Bassini, che – lo ricordiamo – è accorpato con quello di Sesto San Giovanni: al momento, quindi, il servizio di IVG risulta scoperto per una vasta area metropolitana. Intanto, ribadiamo quello che sappiamo da tempo: al Bassini i ginecologi non obiettori di coscienza erano due, gettonisti e vicini alla pensione. Non poche donne ci hanno riferito di un servizio precario, e di complicanze in seguito all’intervento (complicanze che le hanno costrette a rivolgersi in Pronto Soccorso). Ci sentiamo in grado di affermare che quello che sta accadendo adesso al Bassini è la “naturale evoluzione” di un lento smantellamento del servizio di IVG, di favoreggiamento dei ginecologi obiettori di coscienza, del tentativo di fare una vera e propria “obiezione di struttura” e del disprezzo della salute delle donne.
Seguiranno aggiornamenti.
Fuori gli obiettori dagli ospedali e dalle nostre vite!
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