Cagliari. Contro la Buona Scuola assedio alle sedi del PD
Stamani, in vista del passaggio alla camera del DDL di
Renzi sulla scuola, un gruppo di studenti delle superiori, universitari ed
insegnanti autorganizzati si sono mobilitati a Cagliari assaltando varie sedi
del Partito Democratico in tutta la città. Un presidio iniziale si è incontrato
sotto la sede principale di Viale Regina Margherita. Gli insegnanti hanno
appeso degli striscioni di protesta che diffondevano chiaro il rifiuto verso
l'approvazione della '' Buona Scuola'' e inizialmente l'intenzione era quella
di occupare la sede. Vista la disposizione delle forze di polizia che avrebbero
impedito l'azione, un gruppo di studenti si è spostato sanzionando con degli
attacchinaggi numerose altre sedi. Intanto continuava il presidio di insegnanti
e studenti in Viale regina Margherita. L'ingresso nella sede principale è
avvenuto successivamente, quando si è ricongiunta tutta la composizione nel
presidio sottostante: uno striscione che recitava la frase ''Contro la scuola
dei padroni'' è stato calato dal palazzo che si affaccia sulla strada
principale di Cagliari. Fra i partecipanti erano presenti il Coordinamento
Insegnanti di Cagliari, il Collettivo Autonomo Studenti Cateddu e il Collettivo
Universitario Autonomo. Le azioni di stamani sono un chiaro messaggio di
protesta e attacco verso quel partito che ha fatto sì che l'approvazione di
questa riforma procedesse. Partito che ha inoltre aspettato il momento più
difficile per le mobilitazioni studentesca e dei lavoratori della scuola: un
momento in cui le scuole sono chiuse ed è più difficile organizzare il
dissenso. Una mossa che esprime quindi la volontà di mettere a tacere quello
che si agita contro un processo di privatizzazione della scuola, ma una mossa
che non ci ferma. L'importanza della giornata è grande, non solo per il fatto
che oggi fosse un momento significativo in quanto data di passaggio alla Camera
della riforma, ma perchè ha visto una organizzazione di soggetti al di fuori
delle logiche sindacali e partitiche, cosa che, a prescindere dalla possibile
scelta di starne fuori su un piano ideologico, ha espresso una determinazione
da parte di studenti e lavoratori che non viene accolta dalle mobilitazioni
sindacali spesso ridotte a delle formali passeggiate prestabilite. L'importanza
della giornata sta, anche, nel voler andare oltre quella scontata indignazione
della maggior parte dei sindacati che però si muove agilmente entro i limiti
stretti stabiliti dalla legge, indignazione che non osa e che non crea delle
rotture. Non sembra quindi una risposta necessaria quella ''concessa'' da
quelle stesse organizzazioni sindacali che si fermano sempre un passo prima,
che da un lato approvano riforme di precarizzazione del lavoro e dall'altro si
mostrano indignati su riforme di privatizzazione della scuola pubblica. Per
questo pomeriggio è stato chiamato un altro sit-in da studenti e lavoratori
della scuola. In seguito alla chiamata del presidio di stasera anche i
sindacati hanno indetto un loro corteo che terminerà nella piazza antistante
alla sede. La prospettiva quindi, anche per stasera, diventa quella di offrire
una possibilità di determinazione della giornata, di esplicitare in maniera
diretta questo dirompente rifiuto verso il DDL di Renzi ed il suo governo, di
intravedere un'altro modo di partecipare alla protesta. NO ALLA BUONA SCUOLA
per dire NO alla privatizzazione della scuola pubblica, per dire NO alla scuola
azienda governata da un'autocrazia di presidi, NO alla meritocrazia del
potere.
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