venerdì 7 febbraio 2025

pc 7 febbraio - Trump razzista e fascista licenzia migliaia di lavoratrici e lavoratori

 Si vedono ogni giorno gli effetti in tutti i campi dell’arrivo di Trump al potere: da alcuni giorni anche il mondo del lavoro, per adesso principalmente quello della pubblica amministrazione, viene colpito dagli “ordini esecutivi”… del moderno fascista Trump al potere negli Usa. L’idea, oramai ripetuta apertamente, è quella di eliminare da tutti i posti di potere, anche i più insignificanti, tutti coloro che potrebbero essere d’intralcio alle iniziative della “nuova” amministrazione dello stato imperialista… e la modalità è quella del terrorismo psicologico.

Infatti, “Alcuni lavoratori, per paura di essere licenziati, stanno ripulendo i profili social da contenuti che potrebbero essere interpretati come «sleali» nei confronti del presidente. Altri stanno invece sistemando i curriculum, prevedendo che presto cercheranno un nuovo lavoro. Ma tutti sono «in preda al panico assoluto», dice un altro alto funzionario.” (L’inkiesta 3/2/25).

Trump aveva promesso che avrebbe «fatto a pezzi il deep state», il cosiddetto “stato profondo” o “stato nello stato” e cioè l’insieme di tutto l’apparato burocratico statale che spesso passa indenne da una amministrazione all’altra, e che secondo Trump potrebbe ostacolare i suoi progetti (che sono quelli della borghesia moderno fascista americana), ma che Trump, con la scusa che così taglia pure la spesa pubblica, vuole di fatto sostituire con il suo deep state!

Sono almeno 40 mila i lavoratori che hanno presentato “volontariamente” le dimissioni …ma Trump già “ha licenziato i funzionari ritenuti non allineati, messo altri in congedo forzato, vietato il lavoro da

remoto ed eliminato interi dipartimenti e sovvenzioni già approvate dal Congresso … Trump si presenta come un monarca, più che un presidente. «King Don», come lo chiama l’Economist.”

Trump si sta scatenando razzisticamente contro i più deboli, abolendo i programmi “diversità, equità e inclusione”, perché dice “di avere «autorità unica ed esclusiva» su assunzioni, licenziamenti e decisioni di spesa … ha ripristinato il cosiddetto “Schedule F”, che consente di riclassificare i lavoratori pubblici aumentando i posti sottoposti allo spoil system, in modo da rimuovere le consuete protezioni e licenziare chi vuole. In poche ore sono stati licenziati i responsabili dell’immigrazione, i procuratori del Dipartimento di Giustizia che avevano indagato su di lui e diversi ispettori generali … a queste decisioni, si è aggiunto poi un blocco completo delle assunzioni nella maggior parte dei dipartimenti.”

Dalle lavoratrici e lavoratori del settore pubblico a quelli del settore privato il passo è breve e si vedrà anche qui non appena ci saranno gli effetti boomerang dell’imposizione dei dazi, della politica protezionistica.

Insomma, la classe operaia in generale degli Stati Uniti sarà costretta a scendere in campo prima possibile e fortemente se vuole dare le risposte adeguate a questi attacchi spudorati alle proprie condizioni di vita e di lavoro.

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