In
Germania in questi giorni si è gridato allo scandalo, perché per la prima volta
dalla Seconda Guerra Mondiale i conservatori della Cdu/Csu hanno approvato, il
29 gennaio, grazie ai voti in Parlamento dei neonazisti dell’AfD (Alternative
fur Deutschland) una mozione che colpisce pesantemente i diritti dei migranti che
prevede, tra l’altro, l’abolizione del diritto di asilo, la blindatura dei
confini, stretta sui ricongiungimenti familiari e l’estensione dei poteri della
polizia.
Avete abbattuto il “muro di fuoco” contro i nazisti: è stata questa nella sostanza l’accusa alla Cdu, guidata attualmente dal successore della Merkel, Merz; avete rotto un tabù, un accordo di fatto tra i maggiori partiti che li impegnava a non allearsi mai con un partito dichiaratamente neonazista, come, tra i tanti, ha detto subito Scholz: "C'era un consenso nella storia del dopoguerra della Repubblica democratica sul fatto che non ci sarebbe stata mai una collaborazione con forze politiche di estrema destra. E questo è successo". L’indignazione è stata messa in risalto anche dalla decisione di un ex
prigioniero dei nazisti, sopravvissuto ad Auschwitz, di restituire l’onorificenza al Presidente della Repubblica, Steinmeier: «Se non ci riceverà, gliela getteremo nella cassetta della posta».La
risonanza di questo fatto in tutta Europa e la forte presa di posizione della stessa
Merkel, ex dirigente della Cdu, apertamente contro il suo successore Merz, ha
fatto sì che la legge contro i migranti presentata il giorno dopo, il 30
gennaio, in Parlamento non passasse, con grande dispiacere di Merz,
naturalmente, e dei neonazisti che avevano gridato al “successo storico”. Un
successo che pensavano già di replicare con una possibile futura alleanza di
governo con la Cdu, appunto.
Questa
possibilità viene dal fatto che il 23 febbraio prossimo si terranno le
elezioni, indette dopo la caduta del governo Scholz (alleanza Spd, Verdi e
Liberali), e sia la Cdu/Csu che l’AfD sono in testa nei sondaggi
(rispettivamente 30% e 22% circa).
La campagna elettorale che si è scatenata in questi mesi è tutta centrata fondamentalmente su chi è più duro con i migranti: tutti i partiti moderno fascisti o moderno nazisti cavalcano la propaganda antiimmigrati (e guardano perfino alla Meloni per l’esperimento di deportazione dei migranti in Albania), e vorrebbero “esternalizzarne” perfino la gestione; ma anche questa “esternalizzazione” non è per niente originale visto che proprio l’Unione europea (con in testa la Germania!) ha appaltato alla Turchia di Erdogan il trattenimento dei migranti entro i suoi confini a suon di miliardi di euro.
E
questa orrenda campagna la fa naturalmente anche l’AfD, un partito neonazista a
detta di politici, di giuristi, fatto esplicitato da due mozioni presentate in
questi giorni in Parlamento da diversi partiti che ne chiedono lo scioglimento
perché, come dicono in maniera abbastanza morbida da anni i rapporti
dell’Ufficio per la Protezione della Costituzione (BfV), l’Afd è «una forza
politica incompatibile con i valori della democrazia».
Anche
il successore della Merkel alla Cdu, Merz, che ha affermato esplicitamente di
essere disposto ad accogliere i voti "di chiunque volesse
collaborare" per far passare la svolta dura sulla immigrazione, ha deciso,
quindi, di buttarsi in questa campagna per battere la concorrenza mostrandosi
ancora più feroce dei neonazisti, presentando appunto un disegno di legge
esplicitamente antiimmigrati.
Una
parte della borghesia tedesca, si è perciò indignata, sia per la rottura del
patto contro i neonazisti (cosa che ha fatto “discutere tutta l’Europa”), sia
perché una parte della borghesia tedesca, compresa la chiesa (cattolici e
protestanti) che ha espressamente preso posizione contro Merz, considera la
“quesitone dei migranti” dal punto di vista del capitalismo-imperialismo
tedesco che ha bisogno di forza lavoro fresca. In questo senso oltre alla
dovuta indignazione “morale”, c’è un interesse esplicito verso la garanzia dei
privilegi di classe e dei relativi profitti (l’unica vera “morale” che da
sempre è la bussola della borghesia al potere). Privilegi e profitti che la
borghesia non vuole abbandonare a costo di fare la guerra!
Adesso,
viste le reazioni nel Paese e in Europa e il rigetto in Parlamento della legge,
Merz giura di essere stato frainteso assicurando che non ha affatto intenzione
di fare un governo di coalizione con l’AfD, mentre la neonazista Alice Weidel, capa
dell’Afd, che aveva gridato “Abbiamo vinto. Oggi è una giornata storica”, c’è
rimasta molto male, e ha fatto sapere in maniera minacciosa di voler conoscere
l’elenco di chi ha votato contro per, alla fine, scaricare la responsabilità
della sconfitta su Merz.
Anche
il fascista Orban aveva gioito, dicendo: “Germania, benvenuta nel club”…
Insomma,
di sdoganamento in sdoganamento, di legittimazione in legittimazione, i partiti
di stampo fascista e nazista in diversi Stati europei sono al governo, o si
apprestano ad entrare in coalizioni di governo, grazie alle vittorie alle
elezioni permesse anche da leggi elettorali sempre meno democratiche.
Questa
onda nera si allarga su tutta l’Europa: dall’Austria, alla Repubblica Ceca,
dall’Ungheria di Orban alla Slovacchia, dalla Polonia all’Olanda, dal Belgio alla
Svezia, all’Austria e all’Italia (che con la Lega e Berlusconi, innanzi tutto,
ha fatto da apripista), alla Francia e naturalmente alla Germania (e fuori
dall’Europa c’è tutto il resto, dagli Stati Uniti, all’Argentina…).
E
quanto più questi partiti hanno sbraitato alla “invasione dei migranti”, tanto
più hanno man mano accumulato voti nelle diverse elezioni (grazie naturalmente
alla mancata opposizione di una parte della borghesia e ad una non sufficiente
mobilitazione della classe operaia e delle masse popolari), e questi voti
adesso vengono usati per creare “coalizioni di governo” senza remore da parte
di partiti borghesi che fino a ieri si dicevano “democratici”.
Il
ricorso a governi sempre più di destra, e perfino moderno nazisti, è dovuto
innanzi tutto alla profondità della crisi dalla quale le borghesie dei vari
paesi non sanno come uscire e per questo si fanno le attuali guerre per procura
e si preparano ad una possibile nuova guerra mondiale…
All’interno
di questa crisi, uno degli argomenti che più fortemente hanno dato fiato ai
fascisti e ai nazisti è stato, appunto, quello della facile propaganda contro
gli immigrati presi di mira come causa di tutti i mali. E su quest’onda i
governi hanno alzato muri! Mai così tanti contro gli immigrati: fatti di
cemento e di filo spinato, di “confini naturali” e di poliziotti armati… muri
che però non possono fermare la marea umana che si sposta per il mondo, ma che
aggiungono alle sofferenze, morti e sofferenze senza limiti.
L’emigrazione
è un fatto mondiale: in termini scientifici marxisti si tratta del più gigantesco
“esercito industriale di riserva” dai tempi della nascita del capitalismo (in
parte diverso da quello dei tempi di Marx ed Engels, ma non troppo in quanto a
sostanza, visto che già l’Internazionale faceva appello a non lasciar partire
operai dai vari paesi per garantire forza lavoro ai padroni che affrontavano pesanti
scioperi), parte integrante dell’attuale sistema di produzione
capitalista-imperialista, e perciò impossibile da sopprimere.
Le
grandi manifestazioni che hanno visto migliaia di tedeschi nelle piazze in
questi giorni contro l’accordo Cdu/AfD sono buone prove di una opposizione che
deve diventare sempre più forte, capace di impedire sul serio l’arrivo dei
neonazisti al governo, e proprio su questo lo stesso Scholz è scettico, secondo
lui un governo di questo tipo potrebbe già essere fatto in autunno.
Nessuna
illusione, comunque, visto che la tendenza generale in tutti i Paesi è questa,
lo spostamento costantemente sempre più a destra dei vari governi della
borghesia: i vecchi tabù cadono, gli accordi si stracciano.... e l’esempio della Germania ci ripete che anche in questo caso è sempre
il primo passo che conta.
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