Il 5 aprile vi è stato il cambio al comando del secondo gruppo navale permanente della Nato, da Pasquale Esposito a Yannich Bossu.
La Base navale di Taranto diventa sempre più funzionale all'azione della Nato, e oggi alle missioni di guerra - come quella nel Mar rosso; funzionale nel quadro dell'estensione della guerra inter imperialista in atto in Ucraina, dello scontro Usa/Russia per interposta persona; come della guerra portata avanti da Israele, armata dagli imperialisti Usa, compresa Italia, contro la Palestina.
Taranto diventa, quindi, sempre più città di guerra, centrale nella azione criminale dell'imperialismo che può portare ad una III Guerra mondiale.
Di questo poco si parla ancora - mentre pensiamo che sarà uno dei tempi del prossimo G7 in Puglia - e non è affatto all'OdG nei movimenti, tra i compagni, nelle realtà ambientaliste (nonostante l'azione militare di guerra incide e inciderà in futuro enormemente, pericolosamente, anche sullo stato del mare e dell'ambiente in generale).
E', invece, necessario riprendere l'esperienza importante di lotta che vi fu a Taranto in passato contro le missioni di guerra - es. Irak.
Le notizie stampa di questi giorni, in particolare riportate da 'Taranto Buona sera', confermano in pieno questo presente e soprattutto futuro guerrafondaio della Base navale di Taranto:
1- Il secondo gruppo permanente della Nato è uno dei quattro dispositivi che costituiscono la Very High Readiness Joint Task Force, strumento militare ad elevata prontezza operativa s garanzia della difesa della sovranità dei paesi membri dell'Alleanza. Esposito - tanto per essere chiari - ha detto "Siamo pronti a svolgere un'azione di deterrenza nei confronti di qualsiasi tipo di minaccia e a difendere il territorio dei paesi della Nato se necessario... Dobbiamo mantenere sempre alta la
nostra prontezza, pronti a fronteggiare l’ampio spettro della minaccia". E Bossu in risposta: "Tra pochi giorni saremo nel Mediterraneo con il compito di tutelare i Psesi dell'Alleanza e garantire pace e stabilità.2. La prontezza operativa delle
forze a disposizione - si scrive - è garantita dal volume di attività
addestrativa svolta, tesa anche ad affinare l’interoperabilità dei mezzi
di diverse Marine alleate, nonché a sviluppare la dottrina nelle varie
forme di lotta. Tra le altre, l’SNMG2 conduce annualmente
l’esercitazione anti sommergibile Dynamic Manta. Quest’anno, dal 26
febbraio e fino all’8 marzo, nell’area del Mediterraneo centrale si è
svolta l’attività addestrativa, una delle più importanti e complesse
esercitazioni antisommergibile della NATO che si pone l’obbiettivo di
addestrare e affinare le capacità Alleate di operare in modo integrato
in questa forma di lotta. Sette sono stati i sommergibili impiegati in
attività, appartenenti alle Marine di Italia, Francia, Grecia, Spagna,
Stati Uniti e Turchia; i battelli hanno operato sotto il controllo del
Comando Sommergibili dell’Alleanza Atlantica (NATO Submarine Command -
COMSUBNATO)... Il tutto nell’ambito dell’Operazione Noble Shield
Noble Shield è una missione nata in risposta all’invasione russa in Ucraina... Oltre
all’attività di presenza e sorveglianza, i gruppi navali NATO giocano
un ruolo fondamentale nella capacità di deterrenza dell’Alleanza... i
compiti svolti dagli assetti navali che ne fanno parte prevedono
attività di difesa aerea, presenza e sorveglianza aero-marittima nel
Mediterraneo, controllo e monitoraggio del traffico mercantile in
transito.
3. Il ruolo di Taranto in questo contesto è di primissimo piano.
Non a caso la Base tarantina è coinvolta a pieno titolo nel programma
ribattezzato “Basi Blu”. Una iniziativa del Ministero della Difesa che
prevede la modernizzazione e l’adeguamento agli standard NATO delle
infrastrutture marittime in capo alla Marina Militare.
A Taranto
l’intervento, già parzialmente finanziato con il Fondo di Coesione
Sociale nell’ambito del Contratto istituzionale di sviluppo dell’area di
Taranto - prevede il dragaggio dei fondali e il consolidamento
strutturale delle banchine della Stazione Navale Mar Grande di Taranto,
nonché l’ampliamento della stessa, con la realizzazione di due nuovi
moli. Inoltre, verranno adeguati i principali impianti presso tutti i
posti d’ormeggio presenti nella Base. Un programma da quasi due miliardi
di euro.
«La posizione geografica dell’Italia e di Taranto in particolare - ha dichiarato il sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare - è quella che ci permette di essere subito nelle aree dove noi dobbiamo assicurare la sicurezza della navigazione e quello che sta succedendo ci ci fa capire quanto è importante avere un mare sicuro per la nostra economia nazionale che è basata sul mare sia per l’import che l’export». «Noi abbiamo un un progetto nazionale che che prevede il rimodernamento di tutte le nostre basi principali, Taranto è una di quelle che è inserita in questo progetto e e devo dire che Taranto è la prima che che ha le prime attività in corso. Il progetto prevede di di rifare una base navale, quella nel Mar Grande.."
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