La corruzione e la mafia sono tratti distintivi di questo sistema capitalista marcio fino al midollo da spazzare via prima possibile!
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Inchiesta nata in collaborazione con
l'Inps, la procura: "Una fitta rete di professionisti che ha realizzato
cospicui profitti ai danni dell'erario". Ventuno gli indagati.
22 maggio
2020
CATANIA - Ci sono false 104
e ci sono pure false certificazioni per ottenere pensioni di invalidità dietro
l’operazione che ha portato in carcere sei medici specialisti. Sono accusati di
avere realizzato un articolato e fraudolento “sistema criminale finalizzato a
far conseguire ai loro assistiti, generando certificazioni ideologicamente
false e amplificando la portata di talune patologie, le indennità di
accompagnamento e/o pensioni di invalidità, nonché tutti i conseguenti benefici
previsti dalla Legge 104 a favore di soggetti che, diversamente, non ne
avrebbero avuto diritto".
Per gli investigarori "un impianto delinquenziale congegnato che ha permesso di realizzare cospicui profitti procurando, di contro, un notevole danno all’erario, ancora in via di
quantificazione". In carcere sono finiti Giuseppe Blancato, medico di 69 anni di medicina generale noto alle cronache per essere stato il medico che curò Nitto Santapaola durante la latitanza, fatto per il quale venne poi assolto e Antonino Rizzo di 59, reumatologo e medico di medicina generale.
Per gli investigarori "un impianto delinquenziale congegnato che ha permesso di realizzare cospicui profitti procurando, di contro, un notevole danno all’erario, ancora in via di
quantificazione". In carcere sono finiti Giuseppe Blancato, medico di 69 anni di medicina generale noto alle cronache per essere stato il medico che curò Nitto Santapaola durante la latitanza, fatto per il quale venne poi assolto e Antonino Rizzo di 59, reumatologo e medico di medicina generale.
"Le investigazioni, avviate anche grazie alla collaborazione di dirigenti dell’Inps di Catania - spiegano dalla Procura - hanno evidenziato le figure dei dottori Rizzo e Blancato i quali, nel seguire sin dall’inizio le pratiche di numerosissimi assistiti, finalizzate al riconoscimento di particolari e gravi patologie da parte delle varie commissioni mediche, sia dell’Asp che dell’Inps di Catania, che avrebbero conseguentemente portato a molteplici benefici previsti dalla 104, si avvalevano di una fitta rete di altri loro colleghi specialisti (cardiologi, fisiatri, psichiatri e neurologi alcuni di questi dipendenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania) che, in cambio di laute somme di denaro compilavano certificazioni mediche alterate nella loro essenza se non del tutto false, idonee a fare risaltare patologie inesistenti o, comunque, difformi rispetto alla reale gravità".
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