Lavorava nell’assistenza, ha denunciato le carenze via mail e
Facebook. Il responsabile: siamo stati denigrati, aveva tutti i
dispositivi richiesti
TORINO. Ha protestato perché sarebbe stata «costretta a lavorare
senza le protezioni necessarie per evitare il coronavirus». Ed è stata
licenziata perché le sue parole – rimbalzate su mail, Whatsapp e
Facebook – per l’azienda sarebbero «lesive».
E’ quanto è successo a un’operatrice socio sanitaria di 52 anni
che lavorava per la cooperativa Frassati nel campo dell’assistenza
domiciliare.
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