Modena - Contestato Minniti, NO ai CPR!
Né con la Lega né con il Pd’
Ieri
sera, durante la festa di primavera organizzata dal Partito Democratico
modenese, si è tenuta una contestazione all’ex Ministro degli Interni
Marco Minniti, durante un incontro fortemente voluto dai vertici del
partito in vista delle primarie del 3 Marzo e, soprattutto, in vista
della prossima tornata elettorale amministrativa di fine maggio.
Un
incontro, insomma, che doveva servire per riaffermare quanto questo
partito ha fatto in questi ultimi anni per ‘mettere in sicurezza’ i
nostri territori. Con un pubblico più interessato alle tagliatelle e al
ballo liscio, l’incontro è stato aspramente contestato dalle realtà
politiche aderenti alla campagna ‘Mai Più Lager, né in Emilia Romagna Né
Altrove’.
Politiche securitarie a
favore del cosidetto ‘decoro urbano’, criminalizzazione della povertà,
campi di
contenimento per migranti in Libia e di reclusione ed espulsione sui nostri territori. Queste sono le politiche del partito che in Italia ha avuto la principale responsabilità di aver costruito e formato il Salvini di turno.
contenimento per migranti in Libia e di reclusione ed espulsione sui nostri territori. Queste sono le politiche del partito che in Italia ha avuto la principale responsabilità di aver costruito e formato il Salvini di turno.
Le recenti
lotte e i durissimi scontri davanti ai cancelli di Italpizza, come anche
le tensioni registrate nella bassa modenese (con due sindacalisti Fiom
denunciati per blocco stradale), il problema ambientale ed abitativo,
mettono alle corde un partito che ha come unica possibilità di tenuta
metterla su due piani distinti ma in sintonia: sicurezza e l’appoggio di
un tessuto riproduttivo, grandi e medie aziende, che nel locale
garantisce ancora un appoggio in termini economici ed elettorali.
In
questo contesto si inserisce la contestazione di ieri, decine di
compagni e compagne, lavoratori dei sindacati di base, studenti e
studentesse, migranti e militanti dei collettivi emiliano romagnoli
hanno portato la propria rabbia e la propria voglia di rivalsa nella
tana del lupo, quantomeno per fargli capire che in questo territorio non
si accettano le politiche razziste e discriminanti di nessuno (‘Né con
la Lega né con il Pd’, questo uno dei cori più frequenti). Dopo diversi
momenti di tensione con il servizio d’ordine del partito, di blocco
degli accessi e di contestazione, solo grazie all’intervento della
solita Questura che ha spintonato e aggredito i compagni e le compagne, è
iniziato l’intervento di Minniti con circa due ore di ritardo.
Questo
è stato uno dei primi momenti in regione contro l’apertura del Cpr
modenese. Non daremo spazio a chi porta odio. Pensiamo che solo
attraverso l’arma della lotta e del conflitto si possa costruire
un’opposizione che non si celi dietro il velo del consenso o dei grandi
numeri ma che al contrario sia in grado di polarizzare chi lotta contro
un modello di sviluppo capitalistico in crisi che produce disastri nel
campo della produzione e della riproduzione sociale.
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