domenica 3 marzo 2019

pc 3 marzo - Verso lo sciopero delle donne dell'8 marzo a Palermo

Stiamo facendo un lavoro militante, volto soprattutto a far conoscere e a diffondere in diversi posti di lavoro, dove non è affatto scontato che arrivi, tra le donne lavoratrici, precarie il messaggio/invito dello sciopero delle donne dell'8 marzo prossimo. 
Porre alle lavoratrici la necessità di scioperare  per dare un nuovo vero e forte segnale di lotta, sfida e rottura, proprio a partire dalla condizione nei posti di lavoro per poi ampliarsi ad ogni ambito della nostra vita, familiare, sessuale, ideologico..., contro i padroni che ci sfruttano, questo governo, questo Stato che ci opprimono con provvedimenti e leggi sempre più reazionarie, sessiste, moderno fasciste, l'attuale governo Lega/M5S rappresenta in questo senso un vero e proprio salto di qualità nell'attacco ai diritti delle donne, all'interno di un sistema sociale capitalistico che fa del doppio sfruttamento e doppia oppressione delle donne, la cui punta di iceberg è la violenza fino ai femminicidi,  una delle sue basi.  
                                                                                                      In una segreteria scolastica  

Stiamo diffondendo l'ampia e viva piattaforma dello sciopero, scaturita da varie inchieste dirette e indirette fatte proprie tra le lavoratrici, precarie, donne disoccupate, migranti... e sulla base dell'analisi concreta della situazione concreta oggi nel nostro paese dal punto di vista della condizione delle donne, la stiamo diffondendo non solo mediaticamente ma portandola anche fisicamente con delle squadre di lavoratrici e precarie attive che fanno volantinaggi e attacchinaggi nelle  scuole, dove abbiamo parlato anche con studentesse e lavoratrici all'interno di alcune di esse, all'Inps, al Comune/Enti Locali, ospedali, Coop Sociali, in alcuni centri commerciali, nei mercati popolari...



                                                                                         
La piattaforma in generale viene accolta positivamente,  le donne che prendono il manifesto si ritrovano comunque in uno o più punti/istanze/Bi-sogni contenuti in essa, esprimendo la necessità della lotta delle donne "soprattutto in questo periodo così reazionario", sottolinenando  "il coraggio di fare questo sciopero che non tutte le donne hanno", la necessità di "rivalutare il significato storico dell'8 marzo che è nato dalle lotte delle operaie, delle donne..." , criticando il governo attuale di Salvini/Di Maio "ci hanno chiesto il voto ed ora attaccano noi donne senza ritegno..."Ma in questi volantinaggi emerge anche la difficoltà di fare lo sciopero, soprattutto nei posti di lavoro privati, piccole aziende, ditte, settore commercio, "dove neanche arriva la notizia
o viene impedito" e questo fa capire che ci vuole un lavoro di lunga durata, organizzato  in un percorso più sistematico, dove l'8 marzo è una tappa luminosa di lotta delle donne. 
Stiamo attaccando manifesti in diversi posti di lavoro e quartieri.                         All'INPS

L'8 marzo faremo un'iniziativa mattutina con delegazioni di lavoratrici e precarie, da Piazza Verdi-Massimo al Comune, che nasce dall'esigenza concreta di dare un segnale vero di sciopero portando la protesta in piazza e poi anche ai palazzi del potere, mettendo al centro la necessità di lottare contro il governo attuale. 
Abbiamo invitato gli altri sindacati di base che oltre lo Slai Cobas sc hanno indetto la giornata di sciopero per l'8 marzo ad unire le forze, vista l'importanza della giornata di lotta. 

Leggi come il decreto dignità o il reddito di cittadinanza o la riforma delle pensioni non risolvono i problemi reali della condizione lavorativa o non lavorativa di tantissime donne

Le precarie delle Coop Sociali per esempio hanno appena saputo di poter continuare a lavorare nei servizi di assistenza scolastici solo per un altro mese (il mese di marzo).

Per non parlare di decreti come il DDL Pillon contro il diritto al divorzio o le campagne ideologiche pro "sacra famiglia" e contro la libertà di scelta delle donne in tema di aborto che sono attacchi pesanti al pieno diritto delle donne alla loro autodeterminazione per inchiodarle ancora di più ad un ruolo di subalterntà in questa società. 

Abbiamo partecipato ad un'assemblea di NUDM dove abbiamo portato le ragioni dello sciopero vero, è un bene che da due anni la parola d’ordine dello “sciopero delle donne” sia stata assunta anche dal movimento femminista NUDM che all’assemblea nazionale del 25 novembre a Roma lo ha rilanciato per la giornata internazionale delle donne dell’8 marzo prossimo, dopo la grande manifestazione del 24 novembre, confermando il ruolo di avanguardia del movimento delle donne nella lotta contro l’attuale governo fascio-populista, razzista e sessista Lega/M5S. 
Proprio per questo non possiamo accettare la posizione, che abbiamo contrastato con forza, di alcune femministe piccolo borghesi che hanno detto che l'8 marzo non si deve scendere in piazza contro la Lega/M5S ma contro il sistema patriarcale, posto in termini alquanto generali. 
Abbiamo chiesto a queste femministe pb: e chi sarebbe allora a concretizzare ogni giorno contro la maggioranza delle donne ideologicamente, politicamente, praticamente il sistema patriarcale, capitalistico, contro la maggioranza delle donne? 
Faremo un intervento al corteo cittadino pomeridiano, portando i nostri materiali/messaggio,  promosso da NUDM che ci ha comunque invitato al presidio che faranno al mattino sotto la sede di Repubblica.

Lavoratrici Slai Cobas per il sindacato di classe
MFPR

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