mercoledì 27 marzo 2019

pc 27 marzo - La scuola al tempo del Decreto, fascio/razzista, Sicurezza: Milano, bagni sporchi a scuola: alunni schedati

La preside si inventa il 

modulo per scovare gli 

"indisciplinati". I genitori: 

privacy violata
di MARIANNA VAZZANA 

Genitori della scuola del quartiere Isola con cartelli che chiedono una maggiore pulizia
Milano, 27 marzo 2019 - «Si registra l’ora di uscita e di rientro degli alunni per recarsi in bagno». Segue una tabella da compilare con nomi e orari, che gli insegnanti sono tenuti a consegnare a fine giornata su disposizione della dirigente scolastica. Ora è bufera sulla preside e sulla sua circolare. «Siamo all’assurdo», protestano mamme e papà. «La scuola non è un lager». Succede a Milano, alla scuola elementare pubblica Dal Verme dell’Istituto comprensivo Confalonieri, quartiere Isola, che conta quasi 400 alunni tra i 6 e i 10 anni. Tra i
genitori c’è chi ha inviato lettere di diffida alla preside «perché i diritti dei nostri bambini, a cominciare dalla privacy, vengono violati».
È l’ultimo atto della “guerra sui servizi igienici”. Tutto comincia lo scorso 20 novembre, giorno della protesta di mamme, papà e bambini contro «i bagni maleodoranti». Quel giorno avevano indossato maschere antismog e sventolato striscioni con frasi come «Diritto al pulito, a studiare senza puzza», persino quello «a non trattenere la pipì». «I bagni della scuola  – la spiegazione dei genitori – non sono puliti come si deve». La situazione non si è risolta, le richieste d’intervento si sono susseguite e la preside ha ideato il registro delle uscite per il gabinetto. «Al fine di tutelare il benessere psicofisico degli studenti i docenti dovranno rilevare quotidianamente per iscritto, su apposito modulo allegato, le uscite e i rientri per recarsi ai servizi igienici. Il modulo dovrà essere consegnato in segreteria al termine delle lezioni», si legge sulla circolare. «Noi siamo basiti. Anziché risolvere il problema dei bagni sporchi, la preside impone un registro per segnare le uscite alla toilette», tuona Andrea Montanari, presidente dell’Associazione genitori. Mamme e papà stanno chiedendo pareri legali per capire se c’è una reale violazione della normativa sulla privacy e muoversi in maniera formale. La preside Luisa Martiniello evidenzia dal canto suo che «i genitori vorrebbero dei bagni nuovi ma al momento non ci sono i soldi. Chi di dovere ha già effettuato sopralluoghi non trovando anomalie. Il registro nasce con l’intento di risolvere il problema: se un bambino chiede di andare in bagno più volte, magari è perché trova il wc in condizioni pessime e ritenta. Vogliamo capire dove intervenire, perché le pulizie vengono effettuate, ma ci sono casi di indisciplina: certi bambini hanno l’abitudine di ‘farla fuori’ dal water oppure di salire in piedi sul gabinetto, lasciando le impronte delle scarpe, o di lanciare acqua saponata sul pavimento, tanto che una collaboratrice scolastica si è infortunata. I nomi registrati sono visibili solo da me perché i fogli mi vengono immediatamente consegnati». Ai genitori, però, questo non basta. La “guerra” continua.

Nessun commento:

Posta un commento