La "Marcia del Milione" - indetta da Hamas ad un anno esatto dall'inizio della "Marcia del Ritorno" per la rottura del blocco a Gaza - è iniziata nella tarda mattinata al termine delle preghiere nelle moschee, quando i fedeli sono saliti su autobus diretti verso il confine con Israele. A Gaza City, e nelle altre città della Striscia, tutte le attività commerciali ed educative sono paralizzate da una giornata di sciopero, proclamata da Hamas per consentire alle masse di partecipare alla manifestazione odierna, che si prefigge di essere la più imponente degli ultimi mesi. Sin dalle prime ore dell'alba, nei pressi del confine erano stati eretti attendamenti dove i dimostranti troveranno cibo,
corrente elettrica e reti Wifi per i loro telefoni. Da parte sua il ministero degli interni di Hamas aveva avvertito i dimostranti che dovranno tenersi ad almeno 300 metri dalle postazioni militari israeliane, per garantire la propria incolumità. .
La manifestazione ha attirato un numero crescente di partecipanti che, secondo l'esercito israeliano, è arrivato, nel primo pomeriggio, a circa 40 mila. Una manifestazione insanguinata. due i manifestanti palestinesi uccisi negli scontri con l'esercito israeliano lungo la barriera difensiva tra Gaza e Israele, scrive l'agenzia Wafa, che parla di un centinaio di feriti e intossicati. Secondo fonti del ministero della sanità di Gaza, entrambi i palestinesi uccisi hanno 17 anni. Uno colpito al volto, l'altro al petto. Tra i feriti, riferisce la Wafa, 16 sono stati colpiti da proiettili veri, 4 da pallottole di gomma, 10 da schegge. Decine gli asfissiati dai gas lacrimogeni
Lo stesso ministero aveva annunciato in mattinata la morte di Mohammed Jihad Jawdat Saad (20 anni), ferito ieri durante scontri con l'esercito israeliano lungo la barriera difensiva. Un portavoce di Tsahal, l'esercito dello Stato ebraico, ha parlato di "facinorosi" che "tirano pietre e danno fuoco a copertoni di gomma" oltre a "granate e ordigni esplosivi contro la barriera difensiva. La maggior parte dei dimostranti – tra i quali il capo del "governo" di Hamas, Ismail Haniyeh e il leader del movimento a Gaza Yihia Sinwar - è nei pressi delle tende. Dal 30 marzo 2018, giorno della prima protesta che si ripete da un anno ogni settimana, sono stati uccisi almeno 259 palestinesi dal fuoco israeliano, la stragrande maggioranza lungo il confine.
La mobilitazione di oggi consegna un "messaggio molto importante" a Israele e alla comunità internazionale, dice ad HuffPost Bassem Naim, uno dei leader politici di Hamas: "Migliaia e migliaia di persone si ritrovano in pace per far sentire la loro voce contro l'aggressione e l'assedio" imposti da Israele. Da Ramallah, torna a parlare il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas: "Un libero e indipendente stato palestinese con Gerusalemme est capitale e i confini del 1967 è inevitabile e così sarà", afferma Abbas in occasione del 43/o anniversario del "Land Day". "La sofferenza da 100 anni del nostro popolo e gli enormi sacrifici fatti da esso non andranno perduti. L'immortale 'Land Day' è il momento per il popolo di rinnovare il suo impegno alla costanza e al mantenimento degli impegni. Con la risolutezza del nostro popolo - ha concluso - sconfiggeremo tutti i complotti orditi contro di esso".