da infoaut
Sette
cariche contro i solidali, utilizzo di spray al peperoncino contro
neonati, pestaggio degli occupanti che non vogliono lasciare la propria
casa, viabilità paralizzata; sono le conseguenze che derivano dalla
decisione di sgomberare l'occupazione abitativa di via deMaria. Dal manuale della Questura di Bologna
si legge oggi un'altra pagina triste per la città, resa meno amara
solamente dalla dignità di chi ha resistito all'ennesima barbarie nei
confronti di chi non ha la possibilità di permettersi neanche un tetto
sopra la testa.
Sono le prime luci dell'alba quando le forze dell'ordine bloccano entrambi gli accessi a via deMaria, dove si trovano le due palazzine occupate nel marzo 2014 da Social Log, nelle quali da quel giorno vivevano 120 persone di diverse nazionalità e biografie.
Completamente bloccata la viabilità della Bolognina da decine di elementi di Polizia e Carabinieri, che permettono ai “tecnici” di procedere all'immediato distacco di luce e acqua per fiaccare la resistenza degli occupanti (tra cui vanno contati decine di bambini), i quali però non demordono all'ipotesi di lasciare le proprie abitazioni e iniziano la resistenza: dal tetto intanto compare una bandiera StopSfratti.
Di nebbia si fa l'assessore alla Casa, la renzianissima Gieri; si focalizza sui "disagi al traffico" (ma chi li avrà mai creati?) il presidente di Quartiere; non pervenuti infine i servizi sociali, mentre il tema del diritto alla casa ancora una volta diventa una questione puramente di ordine pubblico, finalizzato alla rendita e alla speculazione abitativa: la proprietà della palazzina è infatti del ricco speculatore locale Baschieri.
L'occupazione divenne inoltre nota alle cronache per la resistenza contro il distacco dell'acqua effettuato dalle istituzioni in ossequio al piano Casa, resistenzache a suon di azioni e campagne politiche portò nel 2015 la giunta comunale al riallaccio, segnando una forte vittoria contro le infami prescrizioni del duo Renzi-Lupi.
Si contano diversi feriti nelle cariche interne all'occupazione, condite da utilizzo smodato di gas urticanti anche nei confronti di bambini; ma anche all'esterno si contano diversi feriti a causa delle ripetute cariche contro i solidali che volevano raggiungere l'occupazione, prima su via Carracci e poi su via Matteotti.
Ai giornalisti non è stato permesso di documentare le operazioni di sgombero, forse per evitare che si potessero vedere le ruspe in azione a demolire le case tirate su dalla polvere dagli occupanti. Nel frattempo però, Social Log non solo ha resistito allo sgombero, ma ha contemporaneamente effettuato il blocco di uno sfratto a qualche centinaio di metri da via deMaria, simboleggiando l'assoluta determinazione e volontà di proseguire la battaglia per il diritto all'abitare!
Sono le prime luci dell'alba quando le forze dell'ordine bloccano entrambi gli accessi a via deMaria, dove si trovano le due palazzine occupate nel marzo 2014 da Social Log, nelle quali da quel giorno vivevano 120 persone di diverse nazionalità e biografie.
Completamente bloccata la viabilità della Bolognina da decine di elementi di Polizia e Carabinieri, che permettono ai “tecnici” di procedere all'immediato distacco di luce e acqua per fiaccare la resistenza degli occupanti (tra cui vanno contati decine di bambini), i quali però non demordono all'ipotesi di lasciare le proprie abitazioni e iniziano la resistenza: dal tetto intanto compare una bandiera StopSfratti.
Di nebbia si fa l'assessore alla Casa, la renzianissima Gieri; si focalizza sui "disagi al traffico" (ma chi li avrà mai creati?) il presidente di Quartiere; non pervenuti infine i servizi sociali, mentre il tema del diritto alla casa ancora una volta diventa una questione puramente di ordine pubblico, finalizzato alla rendita e alla speculazione abitativa: la proprietà della palazzina è infatti del ricco speculatore locale Baschieri.
L'occupazione divenne inoltre nota alle cronache per la resistenza contro il distacco dell'acqua effettuato dalle istituzioni in ossequio al piano Casa, resistenzache a suon di azioni e campagne politiche portò nel 2015 la giunta comunale al riallaccio, segnando una forte vittoria contro le infami prescrizioni del duo Renzi-Lupi.
Si contano diversi feriti nelle cariche interne all'occupazione, condite da utilizzo smodato di gas urticanti anche nei confronti di bambini; ma anche all'esterno si contano diversi feriti a causa delle ripetute cariche contro i solidali che volevano raggiungere l'occupazione, prima su via Carracci e poi su via Matteotti.
Ai giornalisti non è stato permesso di documentare le operazioni di sgombero, forse per evitare che si potessero vedere le ruspe in azione a demolire le case tirate su dalla polvere dagli occupanti. Nel frattempo però, Social Log non solo ha resistito allo sgombero, ma ha contemporaneamente effettuato il blocco di uno sfratto a qualche centinaio di metri da via deMaria, simboleggiando l'assoluta determinazione e volontà di proseguire la battaglia per il diritto all'abitare!
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