sabato 14 dicembre 2024

pc 14 dicembre - L'importanza del ciclo di Formazione marxista avviato - Dall'intervento iniziale della riunione a Taranto

La "lezione" tenuta a Taranto dal Prof. marxista Di Marco è disponibile sia in forma audio che scritta. Si può richiedere a WA 3519575628

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La formazione marxista per i lavoratori è un impegno che è sempre stato presente nel lavoro dei compagni che hanno un ruolo attivo nello Slai Cobas e che fanno capo a proletari comunisti e portano avanti oltre che il lavoro verso le fabbriche e posti di lavoro, l'attività sociale e politica generale che facciamo a Taranto.

Questa Formazione la riaffermiamo nel quadro della ricostruzione di un'opposizione politica e sociale in funzione di una alternativa politica e sociale, della necessità che le avanguardie dei lavoratori abbiano una formazione adatta a valutare la realtà e che vogliano elevare la propria coscienza di classe.

Marx nel Capitale scrive: presuppongono naturalmente lettori che vogliono imparare qualcosa di nuovo e che quindi vogliano anche pensare da sé.

Ecco lo scopo della formazione marxista. Ci rivolgiamo soprattutto a quei compagni e lavoratori che già lottano, che sono impegnati socialmente, politicamente nelle file più radicali del sindacalismo, rappresentate oggi dal sindacalismo di base, di cui noi siamo parte.

Sin da un'assemblea nazionale anticapitalista che tenemmo a Roma con presenza dei compagni di diverse aree, venne forte l'esigenza che i movimenti in sé non sono sufficienti, non solo perché sono frammentati e quindi non hanno una forza che possa rovesciare i governi, ma anche perché molti di essi non si basano su un'analisi scientifica della realtà. Molto spesso la loro logica è: il movimento è tutto il fine è nulla.

E quando si parla di fine, evidentemente bisogna partire dal tipo di società in cui viviamo, dal tipo di sistema, dal tipo di leggi che lo guidano e le forme per superarlo.

La formazione marxista è rivolta innanzitutto agli operai, ai lavoratori, lavoratrici, ai giovani, perché una cosa deve essere assolutamente certa, Marx non ha scritto Il Capitale per gli intellettuali, l'ha scritto per la classe operaia genericamente intesa, perché abbia le armi per conoscere e trasformare il sistema sociale in cui vivono.

La formazione marxista è una guida in funzione della crescita della lotta di classe, non tanto in termini di quantità, ma di qualità. Perché la quantità non dipende certo solo dalla formazione ma da condizioni politiche sociali, dalla spontaneità, dalla situazione generale del paese e così via.

Siamo impegnati nell'organizzare lotte tra i lavoratori, tra gli operai anche se è molto difficile, e a sviluppare movimenti di opposizione politica sui temi che sono centrali di fase in fase nella situazione

politica - oggi è evidentemente centrale la lotta contro la forma attuale del governo della borghesia rappresentata dal governo Meloni, che è in connessione-rottura con i precedenti governi, ma va in direzione di un regime moderno fascista che schiacci ulteriormente i lavoratori; un regime interno a un sistema imperialista in crisi che va verso una nuova guerra imperialista mondiale, le cui prime vittime sono i popoli. E oggi siamo di fronte al gigantesco problema del genocidio in atto contro il popolo palestinese.

In questo contesto è importante avere nelle mani gli strumenti di analisi che guardano alle fondamenta del sistema capitalista.

Questo è evidentemente un percorso di lunga durata e si rivolge innanzitutto alle avanguardie, perché poi diventino loro gli strumenti di trasformazione del movimento per indirizzarlo verso il movimento reale che abolisce lo stato di cose presenti che Marx e noi con lui chiamiamo comunismo.

Non è la prima volta che facciamo questo lavoro di Formazione marxista, l'abbiamo fatto altre volte. La prima volta ha prodotto un libro sul libro primo de Il Capitale in cui viene fatta un'esposizione in forma divulgativa per permettere di leggere l'essenziale dell’opera di Marx. In quell'occasione chiedemmo ai lavoratori di fare delle domande, interventi, e chiedemmo al professore Di Marco, che avevamo conosciuto nella sua funzione di intellettuale marxista sia all'interno dell'università Federico II di Napoli sia all'interno dell'universo degli intellettuali marxisti nel nostro paese, di dare delle risposte alle domande dei lavoratori e lavoratrici.

Questo libro è disponibile e dobbiamo rieditarlo.

In un momento successivo abbiamo fatto una serie di nuove lezioni prevalentemente online, perché si sono anche incrociate con la questione della pandemia. Gli argomenti trattati in quell'occasione sono raccolti ora in un opuscolo “Formazione marxista degli operai”. Questo opuscolo è già a disposizione.

Per noi si tratta di insistere, questa volta, sull’urgenza della formazione dei quadri militanti sulle basi del marxismo, dando ad essa una struttura permanente. In questo senso abbiamo previsto 9 appuntamenti di questo tipo. Si tratta di un lavoro che non stiamo facendo solo a Taranto ma anche in altre città, in forme in un certo senso diverse per la composizione differente dei partecipanti, benchè si tratti sempre prevalentemente di operai, di lavoratrici che sono organizzati nello Slai Cobas

Un’altra città è Palermo dove questo ciclo è già partito e la partecipazione è fatta soprattutto da lavoratrici, lavoratrici precarie impegnate in una durissima lotta per il posto di lavoro. Vi sono anche compagni che partecipano in forma sistematica alle lotte sulle varie tematiche, compagni appartenenti al Comitato contro la guerra, come compagni del Fronte della gioventù comunista, e altri.

Dopo questo di Taranto, ci sarà l'appuntamento di Bergamo, che è ancora diverso, perché vi saranno soprattutto operai e operaie stranieri che fanno parte delle fabbriche di Bergamo, più un nucleo che esiste da sempre a Bergamo rappresentato dagli operai della Dalmine. Qui si potranno presentare altre contraddizioni, come il fatto che gli operai, le lavoratrici, sono nigeriane, ucraine, altri di origine indiani, e così via, quindi ci potrà essere un problema di lingua, anche se non sono operai immigrati arrivati ieri e lavorano nelle fabbriche da vari anni, in particolare nelle fabbriche Montello e Belgravia, in cui stanno lottando quotidianamente di fronte ai problemi che presentano una doppia situazione, non solo sono operai e operaie sfruttate con gli stessi problemi degli operai italiani ma con in più i problemi di discriminazioni, delle forme di schiavismo, del non rispetto dei diritti che verso gli operai migranti si esprime in forma ancora più dura.

Si tratta, quindi, di luoghi che potremmo chiamare di “laboratorio”, dove proviamo a fare questo tipo di Formazione marxista.

Chiaramente è un lavoro che non facciamo solo per noi, è un'esperienza che vogliamo socializzare, che possiamo trasformare in un contributo alla ricostruzione della organizzazione politica del movimento operaio che noi continuiamo a chiamare partito comunista. Un’esperienza di rapporto tra teoria e organizzazione che si riflette nella lotta politica e sociale per indirizzare il movimento proletario verso il fine del potere operaio attraverso la via della rivoluzione.

Il cammino verso questo fine è estremamente complicato dopo i gloriosi anni ‘70 e quindi siamo tutti in verifica per sperimentare le forme con cui si può condurre oggi questo lavoro, e metterlo a servizio dell'intero movimento, per aiutare tutto il movimento a costruire la sua strada.

Infine, c’è da dire che non siamo solo noi che stiamo riprendendo Marx. E’ uscita una nuova edizione del libro primo del Capitale, su cui hanno scritto le pagine culturali dei giornali borghesi, anche Sole 24 ore, il Corriere della Sera, che sono rimasti un pò impressionati da questa ripresa del Capitale. Il suo autore è Roberto Fineschi, un professore conosciuto molto bene dal professor Di Marco con cui ha collaborato e continua a collaborare, e pensiamo che in uno dei nostri appuntamenti forse potrà essere presente.

Questo per dire che anche la borghesia presta molta attenzione ad una ripresa di Marx, perché evidentemente tutta una serie di fatti sociali e politici che stanno avvenendo in economia sembrano obiettivamente anche ai borghesi dare ragione all'analisi scientifica che Marx ha fatto del modo di produzione capitalistico.

Ma in questo lavoro loro fanno la loro parte, a noi tocca fare la nostra.

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