tra i lavoratori in sciopero ieri per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici,
mentre si svolgevano le iniziative a
Calenzano per la strage al deposito, in fabbrica, nei cantieri, sui binari, in
mare, quattro nuovi lavoratori uccisi per il profitto in questa
guerra strisciante dove continuano a morire solo lavoratori.
Quale bandiera va alzata se non quella della RIVOLTA?
Dai posti di lavoro, nelle piattaforme degli scioperi, fino ad una Rete Nazionale per la Sicurezza nei posti di lavoro e sul territorio che unisca le forze disponibili sul campo per questa battaglia.
"Strage annunciata" di Calenzano si dice oggi, ma ai lavoratori che hanno denunciato le irregolarità nelle operazioni di rifornimento è stato vietato l’ingresso al deposito.
Anche alla Toyota gli operai avevano denunciato le condizioni pericolose, ma i due operai uccisi il 24 ottobre dall’esplosione in reparto confermano amaramente che non basta.
Ai cancelli Tenaris ieri tra i gli operai in sciopero uscivano alla fine della loro giornata anche gli operai delle ditte esterne, ‘non coinvolti nello sciopero’, come i figli di un dio minore, spesso i più esposti reclutati negli appalti… lavoro precario fonte di pericolo e di ulteriore allo sfruttamento.
La rivolta che serve nei posti di lavoro richiede non uno ma più scioperi.
Proprio ieri in una funebre conferenza Stampa per presentare l’entrata in vigore del nuovo Decreto Lavoro, Caldirone e soci hanno spalancato le porte al precariato, nelle fabbriche e in tutti i luoghi di lavoro... mentre Salvini alza il tiro degli attacchi al diritto di sciopero dalle precettazioni ad una campagna per nuovi divieti strutturali
Padroni assassini, governo complice, ‘lasciamoli fare, lasciamoli sfruttare senza limiti’ dice Meloni.
Delle loro regole si muore!
Quale bandiera va
alzata se non quella della RIVOLTA?
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