Alla fine scoprimmo che l’industria degli armamenti fa bene “alla
crescita”, per cui sotto con i soldi e gli investimenti. Il mercato di
sbocco? Questo non ce lo diranno mai, ma è evidente come esso non possa
che essere il riarmo… e le guerre.
A esternare su un tema così inquietante, è stato Alessandro Profumo, amministratore delegato della Leonardo (ex Finmeccanica e colosso dell’industria militare italiana), durante la sua audizione in commissione Difesa al Senato sulla partecipazione italiana ai progetti di Difesa comune europea.
A esternare su un tema così inquietante, è stato Alessandro Profumo, amministratore delegato della Leonardo (ex Finmeccanica e colosso dell’industria militare italiana), durante la sua audizione in commissione Difesa al Senato sulla partecipazione italiana ai progetti di Difesa comune europea.
In primo luogo l’.A.D. di Leonardo ritiene fondamentale che
l’operatività del Fondo europeo per la
difesa (Edf) venga avviata entro il 2021 come previsto. “Una sospensione di programmi del genere non significa farli ripartire dopo qualche mese, ma chiuderli e farli sparire dal momento che in questo settore le capacità si disperdono in modo molto rapido”, ha spiegato, sottolineando come le risorse siano più importanti della quantità.
Nel suo intervento, Profumo ha anche ribadito la necessità, secondo Leonardo, di mantenere “la pianificazione iniziale del Edf elaborata dalla Commissione europea, pari a 13 miliardi, soprattutto in considerazione della pandemia”. Quest’ultima, ha aggiunto, ha infatti avuto un impatto molto significativo sul settore, che si basa fortemente sull’attività internazionale.
Ma Profumo ci ha tenuto anche a sottolineare che le spese militari “nazionali” vadano mantenute, incentivate e aggiunte a quelle europee. I programmi finanziati dal Fondo europeo per la difesa (Edf) “devono essere considerati come aggiuntivi e non sostitutivi rispetto al budget nazionale”.
In conclusione, Profumo ha sottolineato che nella fase post Covid-19, la difesa continuerà a rappresentare un settore strategico per l’economia italiana ed europea, da qui la necessità di “concentrarsi su programmi ad alto contenuto di innovazione: è fondamentale avere una pianificazione pluriennale del Fondo (europeo, ndr) e una flessibilità dello stesso”.
E poi si arriva all’enfasi. “Gli investimenti nel comparto della difesa rappresentano uno dei motori più importanti per il progresso e la crescita del sistema paese”. Nella sua relazione, Profumo ha ricordato come Leonardo rappresenti “il player più significativo del settore, con un fatturato di 13,8 miliardi l’anno scorso”, e il “motore di un settore industriale in cui abbiamo investito in maniera significativa”. Essendo crescita e sicurezza due elementi collegati, ha spiegato Profumo, gli “investimenti nella difesa sono fondamentali per arrivare ad una realtà che consenta di attrarre investimenti internazionali in maniera efficace”.
difesa (Edf) venga avviata entro il 2021 come previsto. “Una sospensione di programmi del genere non significa farli ripartire dopo qualche mese, ma chiuderli e farli sparire dal momento che in questo settore le capacità si disperdono in modo molto rapido”, ha spiegato, sottolineando come le risorse siano più importanti della quantità.
Nel suo intervento, Profumo ha anche ribadito la necessità, secondo Leonardo, di mantenere “la pianificazione iniziale del Edf elaborata dalla Commissione europea, pari a 13 miliardi, soprattutto in considerazione della pandemia”. Quest’ultima, ha aggiunto, ha infatti avuto un impatto molto significativo sul settore, che si basa fortemente sull’attività internazionale.
Ma Profumo ci ha tenuto anche a sottolineare che le spese militari “nazionali” vadano mantenute, incentivate e aggiunte a quelle europee. I programmi finanziati dal Fondo europeo per la difesa (Edf) “devono essere considerati come aggiuntivi e non sostitutivi rispetto al budget nazionale”.
In conclusione, Profumo ha sottolineato che nella fase post Covid-19, la difesa continuerà a rappresentare un settore strategico per l’economia italiana ed europea, da qui la necessità di “concentrarsi su programmi ad alto contenuto di innovazione: è fondamentale avere una pianificazione pluriennale del Fondo (europeo, ndr) e una flessibilità dello stesso”.
E poi si arriva all’enfasi. “Gli investimenti nel comparto della difesa rappresentano uno dei motori più importanti per il progresso e la crescita del sistema paese”. Nella sua relazione, Profumo ha ricordato come Leonardo rappresenti “il player più significativo del settore, con un fatturato di 13,8 miliardi l’anno scorso”, e il “motore di un settore industriale in cui abbiamo investito in maniera significativa”. Essendo crescita e sicurezza due elementi collegati, ha spiegato Profumo, gli “investimenti nella difesa sono fondamentali per arrivare ad una realtà che consenta di attrarre investimenti internazionali in maniera efficace”.
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