mercoledì 13 marzo 2019

pc 13 marzo - Storia di classe: 12 MARZO 1977: DOPO L'OMICIDIO DI FRANCESCO LORUSSO SI INCENDIARONO LE CITTA'. LA CRONACA DI TORINO.

dal libro di Alberto Pantaloni La dissoluzione di Lotta continua e il movimento del '77 Derive Approdi


Il 12 marzo, il giorno dopo l’assassinio di Francesco Lorusso a Bologna, si svolsero manifestazioni studentesche in tutta Italia, con scontri violentissimi a Roma. Migliaia di studenti sfilarono anche a Torino. Staccatisi dal corteo, alcuni gruppi di giovani esplosero colpi di pistola contro il commissariato di Via Verdi e lanciarono bottiglie incendiarie contro la sede della Democraiza Cristiana di Via Garibaldi. Per diversi giorni le lezioni a Palazzo Nuovo furono sospese. Ad Ivrea 1000 studenti percorsero le vie della città, portandosi davanti ai cancelli della Montefibre e dell’Olivetti «per rompere immediatamente coi fatti l’isolamento in cui il governo delle astensioni cerca di chiudere la lotta degli studenti e dei giovani» . Lo stesso giorno le Brigate Comuniste Combattenti assassinavano sotto casa il brigadiere dell’Ufficio Politico della Questura Giuseppe Ciotta, mentre si recava al Liceo Scientifico “Galileo Ferraris” dove prestava servizio di vigilanza. Per Giuliano Boraso si trattò del primo omicidio politico di PL. Da una parte era, con tutta evidenza, la risposta all’uccisione di Francesco Lorusso a Bologna, dall’altra era la palese accettazione del piano e del metodo del confronto politico rivoluzionario affermato dalle Brigate Rosse, contro il cui nucleo storico si stava per celebrare il processo proprio a Torino. Nel volantino di rivendicazione era infatti scritto: "Compagni, non è più tempo di azioni esemplari e di propaganda. La dichiarazione di guerra dello Stato va raccolta. Sul terreno della guerra di classe dispiegata si devono verificare, oggi, da subito, le formazioni combattenti: chi sottrae a questa pratica la propria organizzazione non ha diritto di parola nell’area combattente".

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