Riportiamo di seguito stralci dall'indecente comunicato dell'Usb.
Avevamo scritto giorni fa che gli operai per difendere realmente sicurezza e lavoro devono avere una posizione di opposizione e di lotta autonoma dalle posizioni aziendali, dei commissari del governo, dei sindacati in fabbrica.
Avevamo scritto giorni fa che gli operai per difendere realmente sicurezza e lavoro devono avere una posizione di opposizione e di lotta autonoma dalle posizioni aziendali, dei commissari del governo, dei sindacati in fabbrica.
L'USB, con questa posizione, fa esattamente il contrario: subordina gli interessi degli operai a quelli dell'azienda, contribuendo al clima di paura, ricatto tra gli operai che governo e Ilva stanno portando avanti. L'Usb dice la stessa cosa dei capi Ilva, e, come l'azienda, si preoccupa più di ciò che succede all'impianto che agli operai mandati sull'Afo2 dall'azienda per produrre!
Gli operai che si rivolgono al Usb per avere una indicazione diversa dai sindacati collaborazionisti, si trovano invece questa organizzazione che dice agli operai: 'non potete rifiutarvi di andare a lavorare all'AFO2'.
Da un sindacato, che per giunta si presenta agli occhi degli operai come alternativo, ci si dovrebbe aspettare di sentire quello che serve per difendere la sicurezza degli operai, non la mera esposizione di quello che dicono gli avvocati, l'azienda, il governo, per concludere poi che gli operai non possono fare niente se non ubbidire e andare sull'impianto a rischio.
Ma se gli operai non possono fare nulla e devono solo piegare la testa, a cosa serve un Usb all'Ilva? Gli operai non hanno bisogno di un quarto sindacato uguale agli altri.
Un sindacato di classe può fare nel caso concreto diversamente? SI, lo può fare! Gli RLS, le Rsu - in applicazione dell'art. 44 del Testo Unico n. 81/08 sulla sicurezza (questa, sicuramente legge certa che nessuno può mettere in discussione) - possono dire agli operai che devono allontanarsi da una zona pericolosa senza subire pregiudizio alcuno. Ma gli Rsu e Francesco Rizzo dirigente dell'Usb dicono esattamente il contrario.
L'Usb deve spiegare agli operai perchè questo TU non va rispettato, mentre il decreto illegittimo del governo, sì. Quindi, non è neanche un ottemperare alla legge - che già sarebbe sbagliato quando la legge mette a rischio la salute e la vita degli operai - ma è un esplicito dire SI al governo, ai commissari aziendali.
L'Usb fa anche peggio, cristallizza una situazione negativa di timore, di idee sballate che c'è tra gli operai, che è purtroppo normale, ma diventa tragica quando chi dovrebbe contrastare questo clima, dare coraggio e fiducia agli operai, dice loro "così è e così sarà...".
D'altra parte tra gli operai abbiamo detto c'è una destra, un centro e una sinistra, nè la situazione è per forza statica. Subito dopo l'infortunio una parte di operai che lavorava all'AFO2 ha cercato di rifiutarsi di andare sull'impianto della morte, ma poi azienda e tutti i sindacati, nessuno escluso, li ha "convinti" ad andare.
Questo è altrettanto criminale!
Ma se gli operai non possono fare nulla e devono solo piegare la testa, a cosa serve un Usb all'Ilva? Gli operai non hanno bisogno di un quarto sindacato uguale agli altri.
Un sindacato di classe può fare nel caso concreto diversamente? SI, lo può fare! Gli RLS, le Rsu - in applicazione dell'art. 44 del Testo Unico n. 81/08 sulla sicurezza (questa, sicuramente legge certa che nessuno può mettere in discussione) - possono dire agli operai che devono allontanarsi da una zona pericolosa senza subire pregiudizio alcuno. Ma gli Rsu e Francesco Rizzo dirigente dell'Usb dicono esattamente il contrario.
L'Usb deve spiegare agli operai perchè questo TU non va rispettato, mentre il decreto illegittimo del governo, sì. Quindi, non è neanche un ottemperare alla legge - che già sarebbe sbagliato quando la legge mette a rischio la salute e la vita degli operai - ma è un esplicito dire SI al governo, ai commissari aziendali.
L'Usb fa anche peggio, cristallizza una situazione negativa di timore, di idee sballate che c'è tra gli operai, che è purtroppo normale, ma diventa tragica quando chi dovrebbe contrastare questo clima, dare coraggio e fiducia agli operai, dice loro "così è e così sarà...".
D'altra parte tra gli operai abbiamo detto c'è una destra, un centro e una sinistra, nè la situazione è per forza statica. Subito dopo l'infortunio una parte di operai che lavorava all'AFO2 ha cercato di rifiutarsi di andare sull'impianto della morte, ma poi azienda e tutti i sindacati, nessuno escluso, li ha "convinti" ad andare.
Questo è altrettanto criminale!
Dal comunicato del'USB Ilva Taranto:
ILVA TARANTO : Ed ora che si fa??
Questa è la domanda che ci hanno rivolto i lavoratori di AFO2 e a cui ancora oggi non si riesce a dare risposta... Ora, il problema è capire se ha la precedenza il decreto o l’ordinanza di sequestro senza facoltà d’uso.
Alcuni avvocati/giuristi sostengono che il decreto legge è efficace da quando è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed anche, in presenza di ricorso alla Consulta per incostituzionalità non perde di effetto, almeno fino a quando non ci sarà parere contrario da parte degli organi competenti.
Altri, invece, sostengono che il decreto essendo un atto provvisorio non può prevalere su un’ordinanza del giudice, almeno fino a quando non viene convertito in legge.
Insomma un gran casino...
L’altro problema serio è che i Lavoratori anche se volessero non potrebbero neanche scegliere.
Infatti, le procedure di spegnimento all’indomani del decreto sono state sospese e l’AFO2 ha ripreso la marcia regolare, quindi i Lavoratori anche se volessero optare per seguire la linea del GIP avrebbero bisogno di avviare un nuovo programma di spegnimento che stilano i tecnici Ilva e non loro che sono gli esecutori.
Quindi, è tecnicamente impossibile che i Lavoratori possano rifiutarsi di lavorare così come qualcuno blaterava, il rifiuto incondizionato di colare in assenza del piano di spegnimento poteva e può produrre gravissimi rischi per tutti..."
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