Dal report/commento sulla manifestazione anti G7 di Fasano del 15 giugno
"...Il G7 ha raccolto i capi di Stato e di governo dei 7 paesi più industrializzati, più ricchi del mondo; ad essi si sono aggiunti governi di diversi paesi, dall'India al Brasile, dalla Turchia al Medio Oriente, all'Argentina, eccetera. Vi hanno partecipato gli attuali rappresentanti della Comunità europea, e anche il Papa. Questa riunione ha deciso una cosa su tutto: 50 miliardi all’Ucraina per continuare la guerra; per continuare tutte le guerre imperialiste reazionarie nel quadro dell’acutizzazione delle contraddizioni mondiali tra i paesi imperialisti del G7 e la Russia, la Cina. Un'acutizzazione militare ed economica che rappresentare un passo in avanti verso la terza guerra mondiale.
Hanno ribadito il sostanziale sostegno militare, politico al genocidio in Palestina condotto dallo Stato sionista di Israele, nella veste attuale del cosiddetto “piano Biden”.
Queste decisioni le hanno preso in un residence di lusso a Borgo Egnazia, trasformando la Puglia in una zona militarizzata, con uno stato d'assedio con circa 8.000 uomini, di tutte le forze dell'ordine, armate a tutto punto, con postazioni missilistiche, portaerei. Con disposizioni che hanno reso gli abitanti della zona del Vertice dei sequestrati in casa. Mentre nello stesso tempo hanno cercato di alimentare la paura delle popolazioni nei confronti delle manifestazioni di protesta.
Hanno occupato tutti gli alberghi di lusso, prima per tutto il resort di Borgo Egnazia. Hanno fatto delle grandi abbuffate, infinite foto e video celebrative di ogni genere, per dare l’immagine che erano tutti d’accordo. Hanno ostentato così il loro potere sui destini del mondo.
La Meloni, ancor più che il suo governo composto in prevalenza di mezze figure e personaggi squalificati, ha cercato di accreditarsi verso i cosiddetti “Grandi della terra”, con atteggiamento di assoluto servizio, mettendo a disposizione dei signori della guerra l’intera Regione, all’insegna di lusso, dello spreco di milioni e milioni di fondi pubblici, si dice che il costo complessivo ha raggiunto i 100 milioni.
Contro questo Vertice è stato fatto un grande sforzo di mobilitazione da parte delle forze raccolte nel coordinamento regionale anti G7, a cui si è aggiunto il contributo della nostra organizzazione e di tutte le forze ad essa collegate. In netto contrasto con l’orientamento prevalente della sinistra parlamentare ed extra parlamentare, delle realtà del sindacalismo di base, ad esclusione del Cobas confederazione e dello Slai cobas per il sindacato di classe, e dei gruppi di stampo economicista o estremista che hanno disertato la mobilitazione la sciando campo libero ai padroni imperialisti e al governo Meloni.
Alla manifestazione di Fasano del 15 giugno hanno partecipato più di un migliaio di persone con una
forte base nel territorio, a cui si sono aggiunte rappresentanze di realtà nazionali provenienti da tutto il paese.È stato importante che la popolazione di Fasano non ha accettato la logica che le sue amministrazioni, il governo e le istituzioni gli volevano imporre di tenere tutto chiuso, di non partecipare a niente.
La manifestazione ha attraversato per 3 km la cittadina, e ha visto in tante vie del corteo una forte presenza ai lati della popolazione del posto, anche i tanti che si sono affacciati dai balconi.
Le masse di Fasano hanno potuto vedere con i propri occhi che in realtà quelli che lo Stato, il governo, la grande stampa, la stampa locale, le amministrazioni locali cercavano di dipingere come potenziali terroristi erano invece tanti giovani, donne, lavoratori del territorio, di Taranto, Brindisi, Bari, della provincia, rappresentanti provenienti dalle altre città italiane.
Si sono visti operai che hanno affrontato lunghi viaggi come gli operai di Bergamo; si sono visti compagni e compagne, protagonisti delle lotte sui loro territori, sull'ambiente, contro le basi militari, venuti da Pisa, da Firenze, da Ravenna, Milano, ecc.; si sono visti tanti venuti dalle altre realtà del Sud, coloro che stanno contestando il ponte a Messina; coloro che a Palermo stanno conducendo tante manifestazioni di solidarietà con il popolo palestinese, insieme a un'importante lotta contro la guerra e soprattutto contro la principale industria bellica del nostro paese, la Leonardo.
Il lungo corteo via via è diventato un'esplosione di slogan contro i signori della guerra, contro il sistema capitalista/imperialista. Un'esplosione di solidarietà verso il popolo palestinese. Una manifestazione che ha dato via via voce a tutti, che hanno potuto far sentire forte e chiara non solo la loro voce, ma tutto quello che rappresentavano.
Si è detto in questa manifestazione: loro sono 7, noi siamo tutto il resto del mondo; quella parte del mondo che non vuole una nuova guerra imperialista, che non vuole il genocidio in Palestina, che non vuole la miseria, lo sfruttamento, che non vuole la fame; tutto il mondo che in Italia lotta per il lavoro, per il salario, contro la devastazione ambientale e territoriale; gli studenti che contestano questa scuola e in tanti la occupano per dire: non vogliamo che la scuola serva la guerra, serva a consolidare i legami con Israele; tutti coloro che domandano pace, democrazia, e non certo guerra stato di polizia; tutti erano rappresentati nella manifestazione.
Una manifestazione fortemente antifascista perché avanza chiara la comprensione che abbiamo in Italia un governo moderno fascista, che vuole mettere le mani sull'intero paese e trascinarlo nella guerra imperialista.
Questa manifestazione è riuscita a smontare con lo slogan: “la Puglia non è zona di guerra, mai più G7 nella nostra terra”, l’immagine propagandata di questo G7; è riuscita a commuovere, a emozionare le masse di Fasano che hanno cominciato a vedere chiaro quello che era realmente questo G7, non quello che gli hanno raccontato le televisioni, i giornali servili.
Vi erano giornalisti di altri paesi del mondo, dagli Usa al Giappone che sono stati costretti a documentare i contenuti e la forza della manifestazione. Una manifestazione fortemente comunicativa verso le masse, tra le quali si è via via allargata la condivisione dei contenuti che essa esprimeva.
Noi comunisti, proletari d’avanguardia, donne del Movimento femminista proletario rivoluzionario siamo orgogliosi di avervi partecipato e contribuito al suo successo. Abbiamo sostenuto il coordinamento anti G7 che l'ha resa possibile, Bobo Aprile che si è prodigato per costruire l'unità necessaria per questa manifestazione.
Il governo Meloni e i suoi servi nella Regione sostiene che la Puglia con il G7 è diventata la vetrina del mondo. No, è diventata la vetrina della guerra. Questo G7 è stata una vera vergogna, un insulto non solo al nostro territorio, ma ai popoli del mondo, ai lavoratori di tutto il paese.
Questa manifestazione ha tolto da maschera al governo Meloni, ai signori del G7 e a tutta la corte che li ha sostenuti. Ha tolto la maschera allo Stato borghese, che è incapace di affrontare anche i problemi elementari delle persone, mentre manda 8.000, militari armati e addestrati, servizi segreti quando deve tenere questi vertici. Tutta una forza militare perché hanno paura, perché temono che le popolazioni non se la bevano e si ribellino a tutto questo.
Il messaggio della manifestazione è stato: È giusto ribellarsi! Unire in un fronte tutte le organizzazioni, le associazioni che sono contro la guerra, contro il fascismo, contro la repressione, contro l'attacco al lavoro, al salario, alla salute; contro 50 miliardi per la guerra mentre la gente si deve pagare le medicine, i ragazzi costretti a emigrare o non ce la fanno a reggere i costi degli studi, e non hanno un vero futuro.
In questa manifestazione è stata evidente la protesta delle donne. Perché questo G7 si è occupato delle donne; la peggiore “rappresentante delle donne” era proprio la Meloni, il capo del nostro governo, che ha cercato di togliere ogni riferimento ai diritti delle donne e in particolare a quello importante e simbolico della libertà di scelta delle donne, che è la libertà d'aborto.
Questa manifestazione è stata una riappropriazione popolare della lotta di resistenza del popolo palestinese: “Siamo tutti palestinesi”, “Netanyahu assassino giù le mani dai bambini”, si è gridato più volte. I rappresentanti del popolo palestinese hanno parlato col cuore e hanno rappresentato l'immane disastro di un popolo privato di tutto, a rischio di fame, a cui vengono negati anche gli aiuti umanitari; anno parlato degli ospedali, delle donne che non possono partorire, hanno parlato dei 15.000 bambini morti in questa guerra, hanno parlato dell'odio che caratterizza l'imperialismo, lo Stato sionista di Israele verso un popolo, tanto da volerlo cancellato con un genocidio. Hanno anche parlato della solidarietà che cresce e che anche il G7, ultra militarizzato dei signori del mondo, non è in grado di soffocare la voce dell'opposizione, la voce dei popoli.
La manifestazione ha avuto parole di denuncia anche verso altri regimi presenti a questo vertice. Il regime di Erdogan fascista che conduce una guerra contro il popolo curdo, che ha riempito il paese di prigionieri politici - alla manifestazione c'erano i rappresentanti dei curdi in Italia che hanno parlato e hanno trasmesso a tutta la manifestazione il ringraziamento e con lucidità hanno denunciato quello che sta avvenendo in Turchia. Il regime del fascista Modi in India, che sta conducendo campagne di sterminio e cacciata delle popolazioni adivasi per consegnare le loro terre alle multinazionali, che uccide, imprigiona tortura i maoisti del PCI(M) nella vana speranza di porre fine alla lunga guerra popolare; mentre espande il suo potere economico, politico e si accredita verso l'imperialismo Usa ed europeo
Il G7 ha segnato una tappa nell’appoggio alla guerra inter imperialista in corso in Ucraina. Il giorno dopo i signori della guerra sono andati a parlare di pace in Ucraina a Ginevra, mentre non solo alimentano la guerra e trasformano l'Ucraina in un territorio di immani distruzioni e di morti di tanti ucraini e di tanti russi.
Il G7 ha visto i vari governanti sorridenti, abbracciati, mentre ognuno di loro pensa ai suoi interessi, chiaramente insieme agli altri, ma anche contro gli altri.
Sotto questo punto di vista i capi del governo sono apparsi sempre più deboli. Biden che rischia di non essere eletto alle prossime elezioni americane. Macron, Scholz che vengono da una sconfitta elettorale. Tutti questi governanti si sono concentrati per difendere se stessi e gli interessi imperialisti che rappresentano.
In tutto questo è importante che si sia sentita forte e chiara la voce della manifestazione e la voce della nostra organizzazione. Abbiamo dato un “colpo” all’imperialismo e ai suoi governi. Abbiamo portato i ritratti dei signori della guerra con i volti sanguinanti; abbiamo messo striscioni, cartelli che denunciavano ogni aspetto della loro politica; e con i nostri interventi, nella piazza di Fasano, al concentramento, durante la manifestazione, dal palco finale abbiamo denunciato ciò che stava avvenendo e ciò che era realmente il G7. Interventi forti, chiari, fatti col cuore, in stretto legame con coloro che rappresentiamo o che vogliamo rappresentare, interventi che hanno caratterizzato in senso proletario, rivoluzionario, internazionalista, comunista la manifestazione....
...Dove erano i sindacati? I sindacati sono in tutti i paesi sempre di più al servizio dei padroni e del governo. In Italia parlano, parlano, ma in realtà sono culo e camicia con padroni, ministri nei tavoli delle trattative. Questi sindacati non hanno mobilitato i lavoratori in questa occasione, anzi hanno cercato di tutto per non fargli sapere niente.
Dov’erano i partiti, la cosiddetta “opposizione”, impegnati fino al giorno prima nella campagna elettorale a parlare dei “bisogni della gente”, della “pace”…
Dove erano l'Usb, il Si.Cobas? Dove erano quella parte di organizzazioni che pur si definiscono antifasciste, anti-imperialiste, internazionaliste? Dove erano i No Tav? perché hanno disertato questa scadenza?
Nella giornata del 15 sono emerse chiare le due colline: la collina dell'imperialismo, del capitalismo, dei signori della guerra, dello sfruttamento, del fascismo, dell'oppressione dei popoli del mondo e la collina che lotta per rovesciare questo mondo, per eliminare questo sistema che produce la guerra.
La nostra collina dice fermiamo la guerra, ribelliamoci, organizziamoci, uniamoci, facciamo un grande fronte unito, uniamo tutte le forze che stanno contestando la guerra imperialista. Fermiamo il genocidio del popolo palestinese, costringiamo i nostri governi a rompere i legami economici, politici e militari con lo Stato di Israele - siamo per la condanna della Corte di giustizia europea internazionale per crimini di guerra del regime israeliano, siamo per il riconoscimento dello Stato palestinese perché in quella terra, la Palestina, serve uno Stato dal fiume al mare. Un fronte internazionale e internazionalista.
La manifestazione ha messo in luce l’esistenza di un embrione di Partito proletario, comunista, internazionalista che bisogna costruire, perché non si può delegare la politica ai partiti parlamentari, è necessario che il proletariato, le masse in piazza, abbiano il loro partito..."
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