Il passaggio moderno fascista del governo Meloni deve essere assunto dai comunisti come occasione per assumere il loro ruolo di avanguardia e di combattimento rispetto ai governi della borghesia e per riunire intorno a loro la classe operaia, le masse povere, forze democratiche, movimenti delle donne, giovani ribelli, movimenti territoriali, ecc.; trasformando la lotta contro il governo Meloni in nuova resistenza.
Il
moderno fascismo, che nasce dentro la democrazia borghese, la
sopravanza e assolve a compiti di emergenza storica legata alla crisi
dell'imperialismo, al rapporto tra crisi e necessità di
centralizzazione del potere politico in forme dittatoriale aperte,
all'immiserimento delle masse, di tutte le masse proletarie,
dei settori sociali poveri che vengono ulteriormente impoveriti e
alla
cancellazione di ogni ostacolo per una gestione del potere
corrispondente alla crisi, alla guerra, ecc.
Cancellazione di
ogni ostacolo significa cancellazione della funzione stessa del
parlamento, delle Istituzioni, della magistratura, significa
giornali, televisione,
cinema, che devono
essere tutti
compattati
nell'interesse della “nazione imperialista” dentro la guerra.
E' la borghesia che cancella tutto ciò che è formalmente democratico borghese, formalmente costituzionale, per non aver vincoli. Rispetto a questo la riforma Costituzionale e l’attuazione del moderno fascismo in Italia è la stessa cosa.
In questo contesto, il governo Meloni passa da decreto a decreto; da una riforma della magistratura che non deve fare sentenze contro politici, padroni, grandi criminali, alla controriforma delle carceri e decreti di depenalizzazione e più poteri agli agenti penitenziari e alle forze dell’ordine; dall’aumento della criminalizzazione razzista e repressione contro gli immigrati, a nuovi decreti sicurezza per reprimere ogni lotta dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, ogni movimento sociale, politico, ogni dissenso; a una cultura fascista, militarista da imporre nelle scuole; dal premierato e autonomia differenziata, a una cancellazione dei principi antifascisti nella Costituzione, ecc. Il consenso delle masse viene condotto col populismo reazionario, mentre viene trasformato ogni problema delle masse in problema di ordine pubblico e di regime.
La Meloni privatizza a suo uso e consumo, suo e dei suoi familiari, della figlia, le Istituzioni – e a catena i suoi miseri ministri fanno altrettanto unendo affidamenti di incarichi politici a godimenti personali; la Meloni porta all’eccesso l’humus di “Dio, patria, famiglia MIA; spacciando la sua vita personale, i suoi valori emancipativi, cioè di “scalata”, di donna fascista come “valori” ed esempio per le donne.
Da un lato questo sistema crea le condizioni ideologiche, politiche, pratiche, adatte per i femminicidi, da un lato questo governo li teorizza come pratica normale, e dall'altro affronta l'emergenza sociale dei femminicidi, degli stupri con tutto un apparato di leggi che vanno a reprimere ogni forma di libertà per le donne (in primis il diritto d’aborto), a farne un'occasione per potenziare lo stato di polizia.
Ma, ripetiamo, questa situazione è un'opportunità per i comunisti per combattere la vera natura dello Stato e per interpretare tutte le esigenze di ribellione, rivolte sociali e indirizzarle contro il governo; in una dimensione che non può che essere di scontro politico militante.
Nello stesso tempo, il processo di moderno fascismo in corso è un processo fragile, che punta a conquistare tramite l'azione dall'alto il consenso delle masse o a dare una interpretazione al dissenso delle masse incanalandolo lungo la strada del consenso al governo. Si tratta di un'operazione grave e totalitaria, che richiede l'esercizio della forza, che richiede l'esercito "nero", la fascistizzazione della polizia, lo squadrismo, i gruppi paramilitare. A fascisti che non superano nazionalmente come opinione un centomila persone e come militanti la metà, hanno dato tutto il potere di “uscire dalle fogne” e prendersi le piazze.
Quindi è un governo formalmente forte perchè controlla lo Stato, ma in realtà estremamente fragile, votato da un'estrema minoranza del popolo. Per questo c'è l'urgenza di fare controriforme istituzionali.
C’è l'opportunità di trasformare ogni richiesta delle masse, ogni dissenso in potenziale rivolta contro il governo.
Dicono
i mass media: "c'è gente che soffia sul fuoco"... Ma noi
dobbiamo "soffiare sul fuoco"!
10/100 scintille di fuochi si accendano; e i comunisti devono essere
l'organizzazione dei "soffiatori sul fuoco", e ci uniamo a
tutti coloro che vogliono "soffiare sul fuoco".
Chi invece vuole 'spiegare alle masse...', non ci interessa. Ci interessa chi ha capito la situazione, e questo sia se sono avanguardie operaie, sia se sono gruppi rivoluzionari, ecc. che combinano l'attività agitatoria che consiste nel "soffiare sul fuoco" con la propaganda che spiega continuamente perchè solo la rivoluzione proletaria per il socialismo può realizzare anche i minimi diritti di condizioni di vita, di lavoro, sociali, culturali.
Questo governo sembra forte ma in realtà è un governo dai piedi di argilla, i suoi ministri sono una banda di "scalzacani". Ma una cosa è che tra le masse per comprendere cosa è questo governo ci vuole tempo, altra cosa è che ci sono organizzazioni che dicono che il governo Meloni non è fatto da fascisti. Noi dobbiamo chiarire che questo governo è fascista e tutti quelli che dicono che non è fascista sono stupidi, indipendentemente se appartengono all'area dei partiti parlamentari o delle organizzazioni rivoluzionarie.
Con questi gruppi, con questi compagni può sembrare a volte che diciamo le stesse cose ma in realtà diciamo cose diametralmente opposte.
Quindi, in questa situazione in cui la nostra posizione deve essere nitida e netta, l'ultima cosa che dobbiamo fare è travestirla, annacquarla, cercare il consenso, ecc.
Noi dobbiamo fare come ha fatto l'Mfpr in occasione della manifestazione del 25 novembre: piccolo gruppo compatto che mette sul tappeto la parola d'ordine di rottura che rappresenta da un lato in maniera chiara il tipo di denuncia del governo Meloni, come lo consideriamo, dall'altro rappresenta il tipo di azione che noi intendiamo fare contro il governo: "ti mangiamo il cuore".
Con questo governo questo si può fare, perchè questo governo è debole; è debole ora, ma diventa forte, sfornando leggi repressive. Ed è evidente che se diamo a questo governo la possibilità di consolidarsi, fare leggi, metterli in pratica, di strutturare la polizia, la magistratura, ecc., poi il "cittadino" dirà che è d'accordo con la Meloni. Questo origina la necessità di fare presto, cioè di attivare tutte le forme di protesta, di guadagnare terreno.
Questo è esattamente il contrario dell'opportunista che pensa che "mancano le condizioni... è complicato". Ma guarda - gli diciamo noi - che ora è facile, dopo diventerà complicato.
La nostra linea è agire subito, cercando continuamente di non farlo da soli.
Il nostro giornale on line quotidiano, Controinformazione rossoperaia ORE 12, è la voce di questo tipo di prassi. Quindi, non parla a tutti, non ha lo scopo di essere ecumenico (ecumenico è nella scelta dei temi), ma da voce all'azione e punta a trasformare via via la voce in fatti, organizzazione.
Più perdiamo tempo nell'affrontare la situazione e sempre di più "mancheranno le condizioni". Oggi invece ci sono le condizioni.
Chi pensa che agli operai bisogna parlare solo del salario e non per esempio di detenuti torturati, dei migranti, della Palestina, dei femminicidi, dell’attacco ai giornalisti... è semplicemente un inguaribile economista, che non conosce la classe operaia e vive sulla luna, mentre pretende di essere concreto.
Contro questo governo, queste battaglie si possono fare molto meglio e si può ottenere molto di più anche con piccoli numeri.
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