Genocidio israelo-statunitense a Gaza: 248° giorno. Bilancio: 37.124 morti e 84.712 feriti
Proposta dagli Stati Uniti, sulla base del piano presentato dal presidente Joe Biden una decina di giorni fa
proletari comunisti appoggia ciò che la resistenza palestinese sostiene e decide, ma chiaramente solo ed esclusivamente se essa comporta un miglioramento reale della situazione del popolo e permette la continuità della lotta armata di liberazione
Lunedì il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione proposta dagli Stati Uniti per un nuovo cessate il fuoco nella Striscia di Gaza: la risoluzione chiedeva di sostenere l’ultima proposta di Israele per il cessate il fuoco, presentata a fine maggio dal presidente Joe Biden.
È la seconda volta che il Consiglio di Sicurezza dell’ONU adotta una risoluzione per chiedere un cessate il fuoco nella Striscia, ma la prima basata su un piano dettagliato su come il cessate il fuoco dovrebbe
La risoluzione è stata approvata con 14 voti favorevoli e l’astensione della Russia: per essere approvata dal Consiglio, una risoluzione richiede almeno nove voti favorevoli e nessun veto. Gli Stati Uniti l’avevano presentata dopo giorni di negoziati coi 15 paesi membri del Consiglio di sicurezza, di cui cinque con potere di veto (oltre agli Stati Uniti, Cina, Francia, Russia e Regno Unito). Negli ultimi mesi tre risoluzioni con lo stesso obiettivo erano state bocciate, di cui due proprio dagli Stati Uniti.
Il Consiglio di Sicurezza è l’unico organo internazionale che può prendere decisioni che teoricamente sono vincolanti per tutti i paesi membri, Israele compreso. C’è però molto scetticismo su quanto il governo di Benjamin Netanyahu, che finora ha resistito a qualsiasi pressione per ridurre l’intensità della guerra a Gaza, si senta effettivamente obbligato a farlo.
Gli Stati Uniti avevano esortato il Consiglio ad approvare la risoluzione sostenendo che potesse «parlare con una sola voce e invitare Hamas» ad accettare la proposta israeliana. Nei giorni precedenti, il segretario di Stato Antony Blinken aveva fatto incontri diplomatici sia in Egitto che in Israele, sempre per negoziare l’accettazione da entrambe le parti della proposta.
La proposta di cessate il fuoco presentata da Biden, e oggetto della risoluzione, prevede tre distinte fasi e la liberazione di ostaggi.
Biden ha sostenuto una nuova proposta di Israele per il cessate il fuoco a Gaza
L'ha definita «un piano d'azione per un cessate il fuoco duraturo e la liberazione di tutti gli ostaggi» e ha insistito affinché Hamas la accetti
La prima fase del piano prevederebbe sei settimane di cessate il fuoco, in cui l’esercito israeliano si dovrebbe ritirare dalle aree più popolate della Striscia, mentre Hamas dovrebbe liberare alcuni degli ostaggi rapiti durante gli attacchi dello scorso 7 ottobre, in particolare donne e persone anziane e ferite. In questa prima fase ci sarebbe uno scambio con alcuni prigionieri palestinesi fermati da Israele e verrebbe garantito l’accesso di 600 camion di aiuti umanitari al giorno.
La prima fase del piano prevederebbe sei settimane di cessate il fuoco, in cui l’esercito israeliano si dovrebbe ritirare dalle aree più popolate della Striscia, mentre Hamas dovrebbe liberare alcuni degli ostaggi rapiti durante gli attacchi dello scorso 7 ottobre, in particolare donne e persone anziane e ferite. In questa prima fase ci sarebbe uno scambio con alcuni prigionieri palestinesi fermati da Israele e verrebbe garantito l’accesso di 600 camion di aiuti umanitari al giorno.
La seconda parte prevederebbe la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani ancora in vita, compresi i soldati, e il ritiro completo delle truppe israeliane da Gaza, in ottica di un cessate il fuoco permanente. La terza invece comprenderebbe da un lato la restituzione degli ostaggi israeliani uccisi alle loro famiglie, e dall’altro quello che Biden ha definito un «enorme piano di ricostruzione» del territorio della Striscia con assistenza internazionale, a partire da ospedali, scuole e case. Al contempo già nella prima fase proseguirebbero le negoziazioni mediate da Stati Uniti e Qatar, il paese che ha consegnato la nuova proposta israeliana ad Hamas, da cui si attende riscontro.
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