Gaza-InfoPal. L’olocausto gazawi continua. Sabato 8 giugno, la guerra genocida israeliano-statunitense sulla Striscia di Gaza, appoggiata dall’Europa e da regimi conniventi, è entrata nel 246° giorno.
11 palestinesi sono stati uccisi e decine di altri sono rimasti feriti nella Striscia, dall’alba di sabato.
Gli equipaggi della Protezione civile palestinese (PCD) sono riusciti a recuperare cinque corpi, tra cui bambini e donne, dalle macerie della casa Mhanna, nel quartiere di Sheikh Radwan, nella città di Gaza.
La casa, abitata della famiglia Mhanna, è stata presa di mira da un attacco aereo israeliano, che ha provocato 14 vittime.
L’artiglieria israeliana ha colpito i quartieri di Sabra e Zaytun di Gaza, nonché le vicinanze del nuovo campo, a nord di al-Nuseirat, nella Striscia centrale devastata.
I bombardamenti israeliani hanno preso di mira anche una casa nel campo profughi di al-Bureij, nella Striscia centrale, uccidendo sei palestinesi e ferendone altre.
Bombardamenti israeliani hanno colpito varie zone della città di Rafah, in particolare il quartiere di Hashash.
Il bilancio attuale è di 36.731 morti accertati e di oltre 83.530 feriti.
Inoltre, circa 10.000 persone risultano disperse, presumibilmente sono morte sotto le macerie delle loro case in tutta la Striscia; altre sono state rapite dalle forze israeliane.
Organizzazioni palestinesi e internazionali affermano che la maggior parte delle persone uccise e ferite sono donne e bambini.
L’aggressione israeliana ha anche provocato lo sfollamento forzato di quasi due milioni di persone provenienti da tutta la Striscia di Gaza, con la stragrande maggioranza costretta a rifugiarsi nella città meridionale di Rafah, vicino al confine con l’Egitto – in quella che è diventata la più grande zona della Palestina di esodo di massa a partire dalla Nakba del 1948
(Fonti: Quds Press, Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza e singoli autori).
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