martedì 6 febbraio 2024

pc 6 febbraio - Askatasuna - Le "condizioni" di Lo Russo erano prevedibili ma sono chiaramente inaccettabili

In altre città queste stesse condizioni - quindi il Comune di Torino non ha la primogenitura - hanno di fatto significato sgombero, volontario o non volontario, e cancellazione di esperienze di lotta e sociale antagonista.

Quindi, nessuna illusione, compagni e compagne di Askatasuna - che giorni fa in un loro comunicato scrivevano: "...vediamo positivamente la scelta del Comune di Torino di iniziare un percorso di coprogettazione che permetta di continuare, e aprire ancor di più, lo spazio di Corso Regina Margherita 47..." 

Dalla stampa di Torino 

Askatasuna, Lo Russo detta le condizioni: «Auto-sgombero imprescindibile»

Il sindaco: «Avviato un percorso con cui spero si possa risolvere un problema irrisolto da 27 anni e, qualora andasse bene, essere replicato altrove»

«Io non chiederò al ministro dell’Interno (perché non mi compete) le ragioni per cui in 27 anni Askatasuna non è mai stato sgomberato». Dopo giorni di polemiche politiche sul tentativo del Comune di dare una nuova veste (legale) al centro sociale di corso Regina Margherita 47, polemiche in cui è sceso anche il titolare del Viminale Matteo Piantedosi, insieme al centrodestra e ad alcuni sindacati di polizia che promettono azioni legali contro il Comune, Stefano Lo Russo rispedisce le accuse al mittente. E mette in chiaro i paletti dell’operazione.

Per prima cosa... chiarisce che per andare avanti con il progetto proposto dallo psichiatra Ugo

Zamburru e appoggiato da un gruppo di garanti tra cui figurano Giorgio Airaudo, Angelo D’Orsi, Livio Pepino e Marco Revelli, occorre che si realizzi una condizione che definisce «imprescindibile», cioè «il completo rilascio dell’immobile alla città».

Un messaggio diretto all’opposizione di centrodestra, ma anche ai protagonisti dell’operazione. I quali, come ricorda in aula il leghista Giuseppe Catizone hanno negato pubblicamente la necessità dell’auto-sgombero. «L’avvio della fase di coprogettazione non costituisce di per sé garanzia di realizzabilità della proposta — ha precisato Lo Russo —, una proposta che nel corso dell’attività potrà non avere seguito o subire variazioni»...

I chiarimenti del sindaco mettono però in chiaro i paletti dell’operazione, come quello richiesto dal leghista Fabrizio Ricca, che chiede «un bando aperto a cui tutti possano partecipare». Lo Russo spiega che «verrà avviata una perizia per definire le parti di immobile che saranno oggetto di cogestione e che durante tutta la fase di coprogettazione sarà garantita la pubblicità del percorso, per permettere a chi è interessato di sedersi al tavolo». Non ci sarà, insomma, almeno sulla carta, alcun diritto di prelazione.

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