«Cessate il fuoco subito», «Stop alle armi a Israele», «Per la fine dell’occupazione», «Corridoi

umanitari sicuri per i palestinesi». Quattromila persone sono scese in strada oggi a Torino per il corteo regionale per la Palestina. La manifestazione, promossa dal Coordinamento per Gaza e il Coordinamento 2 Dicembre, è partita da corso Giulio Cesare per raggiungere piazza Castello. I militanti del centro sociale Askatasuna e una nutrita delegazione del coordinamento No Tav. «Dalla Valle che resiste al fianco della resistenza palestinese», era scritto su uno striscione. E ancora. Una delegazione del Coordinamento delle moschee torinese, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Si Cobas e diversi ragazzi dei collettivi.

«Pensiamo - si legge sul volantino di promozione dell’iniziativa condiviso sui social - sia assolutamente urgente ritornare in piazza e fare pressione sui governi affinché si raggiunga il risultato minimo di un cessate il fuoco su Gaza immediato e permanente con l’invio di aiuti medici e umanitari nei territori devastati dall’esercito israeliano». In corteo un cartonato della premier Giorgia Meloni e del primo ministro israeliano Netanyahu che si stringono la mano. Dietro lo striscione: «Governo Meloni complice del genocidio. Palestina libera». Tante le bandiere palestinesi. E i cartelloni recitano: «Quando l’oppressione diventa legge la resistenza diventa dovere»; «Cosa abbiamo fatto di male per non essere amati».Il corteo si è concluso in piazza Vittorio dove alcuni manifestanti si sono colorati le mani con della vernice rossa, a simboleggiare il sangue, e hanno ricoperto i volti della premier Meloni e di Netanyahu. Scandendo lo slogan: «Nessuna base nessun soldato fuori dalla guerra fuori dalla Nato