mercoledì 1 giugno 2022

pc 1 giugno - Volkswagen non intende rinunciare ai profitti in Cina… ma quali “diritti umani”!


(Milano Finanza 31 maggio)

“Non possiamo limitarci a lavorare e intrattenere rapporti economici solo con democrazie che condividano appieno i nostri valori”.

I “valori” di cui parla il capo della Vw sono i profitti, la distruzione dell’ambiente, il dispregio di qualsiasi diritto acquisito dalle lotte dei lavoratori e delle masse… e la guerra, e questa volta, rispetto a tante altre in cui si cercano frasi di circostanza per aggirare l’ostacolo del rispetto dei “diritti umani” (sempre solo a parole!), lo si dice apertamente.

Ricordiamo che i capi (e i padroni di cui servono gli interessi) delle multinazionali fanno affari oltre che all’interno degli stessi paesi imperialisti, con la Cina, la fabbrica e il mercato più grande del mondo, e anche con paesi come la Turchia, l’Egitto, Brasile, Ungheria, Polonia e tutta una lunga serie di paesi più o meno fascisti…

E infatti la giustificazione di Herbert Diess è che se dovessero essere coerenti con il rispetto dei “diritti umani” “…le aziende europee finirebbero per fare affari soltanto con il 10% della popolazione mondiale”. E allora addio ai profitti fatti sulla pelle del proletariato mondiale!

Il capo della Volkswagen, secondo produttore mondiale di auto, chiama “democratica” la società odierna in cui domina la dittatura della borghesia in tutte le sue sfumature, Stato per Stato, che, come si vede, è disposta a tutto pur di difendere i suoi “valori”!

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