venerdì 3 giugno 2022

pc 3 giugno - Una performance al servizio della guerra imperialista, sotto la regia dell'imperialismo

Jean-Luc Godard sulla performance di Zelensky a Cannes

Danielle Bleitrach (A cura di) histoireetsociete.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

21/05/2022

Il festival di CANNES è stato creato per rispondere ai divieti e alla fascistizzazione della Mostra di Venezia (1), ma fin dall'inizio ha proclamato il suo colonialismo ingenuo, i limiti della resistenza del Fronte Popolare e la "strana sconfitta", per lungo tempo manifestazione sotto l'influenza della CGT [Confédération générale du travail] dello spettacolo, Mitterrand ha poi messo in riga i saltimbanchi e decretato il ritorno ai lustrini e agli strass alla Jack Lang [ministro della cultura per una decina d'anni tra gli anni 80 e 90 del secolo scorso, ndt]. Oggi, sulla scia di quella che Godard chiama l'estetica occidentale, pretende di censurare Tolstoj, Eisenstein e tanti altri, per meglio proclamare l'estetica di guerra di cui parlavano a loro tempo Walter Benjamin, Brecht e tanti altri. Da Tarantino siamo passati ai videogiochi e la pattuglia acrobatica francese si è mobilitata per accogliere Tom Cruise e Zelensky, sottoprodotti della stessa fabbrica di glorificazione e manipolazione degli "interessi" della guerra. Ne abbiamo discusso molto tempo fa (Danielle Bleitrach per Histoire et Société).

"#JeanLucGodard, maggio 2022. L'intervento di Zelensky al Festival di Cannes è evidente se lo si valuta dal punto di vista della cosiddetta mise en scène: un cattivo attore, un comico professionista, sotto l'occhio di altri professionisti che esercitano la medesima professione. Credo di aver detto qualcosa del genere molto tempo fa. Quindi c'è voluta la messa in scena di un'altra guerra mondiale e la minaccia di un'altra catastrofe per far capire alla gente che Cannes è uno strumento di propaganda come un altro. Propaganda dell'estetica occidentale... Rendersi conto di questo non è molto, ma è qualcosa. La verità delle immagini avanza lentamente. Ora, immaginiamo che la guerra stessa coincida con questa estetica dispiegata durante un festival mondiale, i cui protagonisti sono gli Stati in conflitto o meglio "con interessi", che trasmettono rappresentazioni di cui siamo tutti spettatori... lei e io. Sento spesso usare il termine "conflitto di interessi", che è una tautologia. C'è un conflitto, piccolo o grande, solo se c'è un interesse. Bruto, Nerone, Biden o Putin, Costantinopoli, l'Iraq o l'Ucraina, non è cambiato molto, a parte la massificazione degli omicidi." #Cannes2022

Effettivamente di rado il festival di Cannes ha raccontato questo tipo di cinema con tanta crudezza:

A Cannes, tutto è possibile! La pattuglia acrobatica francese vola sul tappeto rosso del Festival di Cannes per accogliere Tom Cruise, per la prima di Top Gun: Maverick! Questo film si ispira a un episodio della guerra del Vietnam, dove nel mezzo del disastro degli Stati Uniti, un giovane tenente inventa un nuovo modo di usare l'aviazione in guerra. La guerra del Vietnam, il maggio '68, il festival con J.L. Godard pretendevano di fare un tipo di cinema diverso, ma per la maggior parte dei protagonisti si è concluso con un corteggiamento mitterandesco e un atlantismo sfrenato.

Ed eccoci... E tutto è solo una messa in scena della presentazione del nuovo governo con un casting improbabile, ma che vuole trasformare le contraddizioni in un'allegoria del consenso come il voto utile che ci hanno offerto i tre clown Le Pen, Macron, Mélenchon come in un Guignol. Questi professionisti inventano uno scenario, un multiverso cerebrale in cui basterebbe seguirli, sottomettersi ai loro diktat per entrare in un universo parallelo alla Marvel.

L'estetica è un'etica: sempre nell'ambito della disinformazione e dello spettacolo occidentale, consiglio le pagine di notizie su internet con titoli accattivanti: ci sono titoli sull'Ucraina e gli eroi di Marioupol, il processo a Johnny Depp, gli scandali, disgrazie e felicità delle corone di Monaco e della Gran Bretagna, le malattie di cui si dice sia affetto Putin (ieri avrebbe vomitato nel bel mezzo di una riunione). Tutto funziona sullo stesso modello del pettegolezzo e dei dettagli intimi. Questa è l'informazione che consideriamo libera e sottolineiamo che le elezioni francesi, la presentazione del nuovo governo, gli "oppositori" ufficiali (utili) fanno tutti parte dello story stelling in cui la finzione è considerata la verità: questa è l'estetica occidentale.

Stavo per dimenticare la povera creatura seminuda, a parte lo straccio blu e giallo, che è piombata nella parata di stelle, gridando che era il simbolo delle donne violentate in Ucraina... È stata rapidamente portata via dalle guardie di sicurezza, stava cercando di prendere parte allo spettacolo e per farsi accettare ha indossato una coccarda...

Note:

1) Festival de Cannes, genèse et première édition annulée (1939) Jean Zay et création du festival à la Libération, le rôle de la CGT et du PCF | Histoire et société (histoireetsociete.com)

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