martedì 31 maggio 2022

pc 31 maggio - Lagalla aspirante sindaco di Palermo… al servizio delle imprese e contro il reddito di cittadinanza

Roberto Lagalla, il candidato sindaco per la città di Palermo del centrodestra ed è noto al grande pubblico perché è diventato il candidato di Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri, due condannati per mafia, che hanno convinto tutti i partiti: dal centrodestra di Micciché-Berlusconi-Forza Italia, ai fascisti di Diventerà Bellissima e Fratelli d’Italia, alla Lega… Visto il quadro, dovrebbe bastare! Ma dato che va in giro a farsi la campagna elettorale parlando anche di lavoro, vediamo come la pensa su questo tema.

«Il lavoro. È questa la richiesta principale che mi rivolgono in tanti.» (Gds 29/5) e ci crediamo, visto il tasso di disoccupazione tra i più alti in Italia! Ma per lavoro cosa intende e cosa risponde a questa “richiesta” l’attuale candidato Lagalla, ex assessore alla Sanità ai tempi di Cuffaro ed ex assessore all’istruzione sotto il governo Musumeci.

“A tutti rispondo che il Comune non dá posti…” Questa prima risposta è per lo meno da ignoranti visto che “Presso il Comune di Palermo, al 31/12/2020, sono occupati n° 6.223 dipendenti tra diretti e indiretti! E tutte queste e questi sono stati assunti nel tempo dal Comune con concorsi! Ma se di queste lavoratrici e lavoratori Lagalla non si è nemmeno accorto, vuol dire che non ha nessuna intenzione di occuparsene!

Ma… di qualcuno si vuole occupare, e così continua, il Comune: “… ha il dovere di sostenere ed agevolare chi li dà [i posti di lavoro] le imprese.” Se è per questo i posti li dà anche il clientelismo, le raccomandazioni, la mafia…

Per non dire del fatto che le imprese non danno posti, perché per esistere sono costrette ad assumere salariati grazie ai quali fanno profitti e si ingrassano e in questo senso non hanno nessun bisogno di essere aiutate!

Ma Lagalla ha voluto racchiudere in questa breve dichiarazione tutta la sua insipienza e indole menzognera. Vuole aiutare le imprese perché “L’occupazione stabile la creano le imprese”. Vogliamo ricordare a Lagalla che quello che viene considerato storicamente “lavoro stabile” (e per questo attaccato dai padroni che vogliono tutto il mondo del lavoro precario, “flessibile”) è proprio il lavoro negli enti pubblici!

E forse pensando di dire una cosa originale e provare a fare “bella figura” perché detta durante “…la manifestazione elettorale dell’Udc … alla presenza del segretario nazionale Lorenzo Cesa” aggiunge che è sua «… intenzione operare contemporaneamente su diversi livelli per facilitare, stimolare e sostenere gli investimenti nella nostra città».

Chi deve fare investimenti? A favore di chi? Lo sanno anche i bambini che per fare “investimenti” servono soldi; da dove verrebbero questi soldi? O Lagalla pensa ai miliardi del Pnrr con tutti gli appalti connessi e che Draghi ha detto che bisogna “difendere” dall’infiltrazione mafiosa?

E come ha intenzione di facilitare, stimolare e sostenere? «Innanzitutto, snellimento delle procedure burocratiche comunali» (e sta pensando ai fastidiosi controlli di vario tipo sulle aziende, ai certificati antimafia, ai vincoli ambientali, al rispetto dei contratti nazionali di lavoro, ecc.) e poi?  «Poi, incentivi economici, anche in termini di riduzione del carico fiscale … Infine, l’efficienza di tutti i servizi…».

Cominciamo col dire che per l’efficienza di tutti i servizi serve personale in quantità e qualità adeguato, e quindi probabilmente nuove assunzioni e nuovi soldi!

Ma a questo ci pensa “Lagalla dei miracoli” che, se vince, eredita un Comune di fatto in dissesto, senza un soldo nemmeno per mettere a posto uno dei servizi alla città, ma lui troverebbe i soldi per incentivare economicamente le imprese! Insomma, quando Lagalla parla di servizi si riferisce a quelli che il Comune deve offrire ai ricchi, ai padroni… detto chiaro e tondo!

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