L’incontro del 4 ottobre al
Ministero dello Sviluppo Economico, infatti c’è stato, ma purtroppo ha confermato tutto il
fumo che c’è dietro il “piano”, con le sue fasi A, B, ecc. della Blutec, perché
il vero piano lo abbiamo già detto, consiste nel prendere quanto più tempo
possibile e “accompagnare” questi operai alla pensione o a qualcosa di simile
senza creare problemi di “ordine pubblico” e soprattutto senza disturbare più
di tanto le varie scadenze elettorali che vanno dal referendum costituzionale
di dicembre e fino alle regionali del prossimo anno.
Detto questo entriamo nel merito
dell’incontro leggendo il resoconto che ne fa il giornale di Sicilia di ieri e
il comunicato della Fiom regionale.
Dunque la Blutec ha presentato la
fase B del piano e già dovremmo supporre che la fase A sia già partita! E quando?
E come? La fase A è quella che prevede (quella che veramente potrebbe
interessare la Blutec, perché questo già produce!) la formazione degli operai e
degli addetti alla progettazione della cosiddetta componentistica, cioè i vari pezzi
che poi si assemblano e costituiscono l’auto pronta. Ebbene, come viene
confermato all’incontro, siamo già in ritardo sia nell’assunzione degli operai
che dovevano essere 250 a fine anno e invece sono solo 90, sia nella produzione
vera e proprio che non è mai partita. Siamo ancora alla necessità di sistemare
le migliaia di metri quadrati che compongono lo stabilimento.
L’altro progetto, quello “vero”
che dovrebbe essere in grado di assorbire tutti gli operai (i circa 700 più l’indotto)
è quello della produzione dell’auto elettrica. E qui siamo addirittura ad
affermazioni a dir poco ridicole. L’azienda avrebbe trovato un cliente pronto
ad acquistare involucri per batterie elettriche! E ancora: “Sarebbe poi in fase
di definizione un accordo di Blutec con un’altra azienda del settore, per la trasformazione
del motore termico in ibrido aggiungendo un motore elettrico, che porterà nei
piani di Blutec, alla realizzazione di 10 vetture al giorno per 4 anni”. 10
vetture al giorno! E questa sarebbe produzione?
Senza parlare dei soldi promessi
che l’azienda attende con grande ansia e che non arrivano mai! I 22 milioni di
Invitalia, cioè dello Stato!
Il vero punto, oltre a questo, lo
trattano i sindacalisti della Cisl e della Fiom, e cioè quello degli
ammortizzatori sociali! Che sono già scaduti! Infatti che cosa si fa nell’attesa
di questi meravigliosi piani? Si devono trovare in un modo o nell’altro i soldi
per la cassa integrazione!
Manca davvero ancora il "piano" degli operai che tante lotte hanno fatto in questi lunghissimi anni. Un piano che deve servire innanzi tutto a strappare dalle mani degli altri, padroni, politici e sindacalisti, insomma di tutti quegli avvoltoi che girano loro attorno, le redini con le quali guidano le loro vite...
Lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese con la nuova piccola insegna Blutec
Ex fabbrica fiat. L’esito
dell’incontro romano di ieri ha diviso i sindacalisti. Delusa la Cgil. “Passo
che attendevamo”, affermano dalla Cisl
Blutec di Termini Imerese, avanti
adagio - Altri 30 operai in fabbrica solo
nel 2017
Diventa fondamentale, a questo
punto, il rinnovo della Cassa integrazione per i lavoratori ex Fiat.
Così come riuscire a sbloccare i 22 milioni di finanziamento pubblico.
Così come riuscire a sbloccare i 22 milioni di finanziamento pubblico.
Presentata ieri al ministero
dello Sviluppo Economico la fase B del piano Blutec sull’auto elettrica nello
stabilimento ex Fiat di Termini Imerese. Nel corso del vertice al dicastero romano,
la Blutec ha presentato lo schema definitivo dei 450 mila metri quadri dello stabilimento
per le nuove produzioni, i tempi degli ingressi degli operai entro il 2018,
dichiarando già di avere un cliente per la produzione di involucri di batterie
elettriche. “È il passo che attendevamo, cioè la fase B del progetto per
Termini Imerese – hanno dichiarato Ludovico Guercio e Daniela De Luca segretari
Fim Cisl Palermo Trapani, e Giovanni Scavuzzo Rsu Fim Cisl Blutec, al termine
dell’incontro -, ma è chiaro che bisogna a questo punto seguire il rispetto
delle scadenze, del rinnovo della cassa integrazione per accompagnare in questo
percorso gli operai e sollecitare le risposte da dare ancora anche
all’’indotto”.
Non sono del tutto soddisfatti i
sindacati perché nonostante la riapertura dell’ex fabbrica fiat, restano ancora
alcuni nodi da sciogliere: primo fra tutti lo sblocco del finanziamento
pubblico da 22 milioni per il progetto, già partito, del valore di 74 milioni
che riguarda la produzione di componentistica per auto. Inoltre, i ritardi
legati all’erogazione delle risorse, avrebbero provocato uno slittamento nel
tempo di nuovi ex metalmeccanici in fabbrica. Il rientro di altri 30 operai
nello stabilimento di Termini Imerese slitterebbe infatti da dicembre 2016 ad
aprile 2017. Da maggio ad oggi sono tornati al lavoro a scaglioni di 90 addetti
ex Fiat su circa 700. L’altro nodo riguarda gli ammortizzatori sociali: dal
primo ottobre è scaduta la cassa integrazione anche per i lavoratori di Blutec
e senza un nuovo accordo gli ex metalmeccanici rischiano di restare senza
paracadute sociale.
“Siamo delusi dall’esito di
questo incontro – ha detto il segretario regionale della Fiom Roberto Mastrosimone
non consentiremo che a pagare questi ritardi siano i lavoratori.”
La Fim Cisl, inoltre, ha fatto
sapere che “entro venerdì è previsto lo sblocco dei fondi della Banca del
Mezzogiorno, se ci saranno intoppi il Ministero si è impegnato a convocare le
parti. Questo dovrebbe consentire a Invitalia di deliberare i 20 milioni di
finanziamento agevolato necessari all’azienda per l’acquisto di attrezzature e
forniture varie”. Sarebbe poi in fase di definizione un accordo di Blutec con
un’altra azienda del settore, per la trasformazione del motore termico in
ibrido aggiungendo un motore elettrico, che porterà nei piani di Blutec, alla
realizzazione di 10 vetture al giorno per 4 anni. Gli operai dovrebbero fare
ingresso tutti entro il 2018 ad iniziare da aprile 2017 quando partirà il
settore chimica con trenta rientri. “La Cig, assicura il Mise dovrebbe essere rinnovata
per tre mesi e per il prossimo anno – aggiungono i sindacalisti Fim Cisl –
l’azienda avrà la copertura garantita dalla legge 148, che prevede il secondo
anno in automatico per le aziende in fase di sviluppo che hanno usufruito di un
anno di ammortizzatori”. Nella fabbrica entro dicembre 2017 dovrebbe essere sviluppato
un modello cosiddetto full elettric.
Intanto, questa mattina si terrà
un’assemblea con tutti i lavoratori davanti ai cancelli della fabbrica ex Fiat
con i rappresentanti sindacali per spiegare il piano Blutec nel dettaglio.
Giornale di Sicilia
5/10/16
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