Stephen Lendman* | globalresearch.ca -
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare -
Le forze armate statunitensi sono i più grandi inquinatori del mondo. Soprattutto nei teatri di guerra. Durante i conflitti. Gli effetti si manifestano dopo molto tempo. In particolare in Iraq e in Afghanistan. Deserti tossici: grandi aree a rischio, inadatte alla vita umana. Le operazioni militari generano centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti tossici. Agenti cancerogeni pericolosi: tra cui uranio impoverito, metalli pesanti, sostanze chimiche pericolose, materie plastiche, solventi, amianto, pesticidi, combustibili del petrolio, funghi e batteri. L'avvelenamento dell'aria, dell'acqua e del suolo impattano sulle popolazioni locali e sulle forze Usa, causando immaginabili problemi di salute. Molti a lungo termine. Debilitanti. Altri potenzialmente fatali. Tra cui cancro, malattie cardiache, diabete, disturbi gastrointestinali, renali e malattie del fegato, delle vie respiratorie, della pelle e altre infezioni, asma, soppressione del sistema immunitario, ulcere, difetti di nascita, forti mal di testa, stress emotivo, problemi polmonari, disfunzioni sessuali e diarrea cronica. Fosse estese su decine di ettari che bruciano a cielo aperto, sono tra le cause di maggior responsabilità dei danni ambientali e alla salute. Sono utilizzate per bruciare i rifiuti. In particolare in Iraq e in Afghanistan. Questi inceneritori sperimentali quando utilizzati rilasciano durante l'incenerimento metalli pesanti, sostanze chimiche tossiche incombusti, ne generano di completamente nuove. Centinaia. Potenzialmente migliaia. Molte non identificate. Molto più tossiche dei rifiuti bruciati inizialmente. Persistono a lungo termine, producendo contaminazione permanente. Una volta rilasciate queste sostanze viaggiano a grandi distanze. Attraverso l'aria e l'acqua. La contaminazione è globale. Impattano sul cibo e l'acqua utilizzata per alimentazione. Sull'aria che si respira. Secondo i dati di EPA [Agenzia di tutela dell'ambiente, ndt]: "Le emissioni scaturite dall'incenerimento incompleto dei rifiuti e gli sversamenti accidentali possono rilasciare tanto o addirittura più materiale tossico nell'ambiente che le emissioni dirette". Le esplosioni e gli incendi rilasciano tossine. Alcune potenzialmente catastrofiche. Un documento delle forze aeree statunitensi dice: "Bruciare rifiuti solidi in una trincea a cielo aperto genera numerosi inquinanti. Questi inquinanti sono diossine, particolato, idrocarburi policiclici aromatici, composti organici volatili, monossido di carbonio, esaclorobenzene e cenere". "In quasi tutti i processi di combustione vengono prodotte piccole quantità di diossine altamente tossiche, che arrivano a livelli elevati con la combustione dei rifiuti in plastica (ad esempio le bottiglie di acqua potabile) in particolare se la combustione non avviene a temperature elevate". "La combustione inefficiente di rifiuti medici o degli scarti delle latrine può agire come aerosol pregni di agenti batterici". Nell'ottobre 2008, un report di US Military Times titolato Army making toxic mess in war zones, riprendeva un rapporto di Rand Corp. che descrive "casi di rifiuti pericolosi scaricati in fossati, soldati che montano tende su aree dove incidono perdite di carburante, militari esposti a gas di cianuro durante i dispiegamenti d'oltremare". DOD [Dipartimento della Difesa, ndt] "non ha una politica generale per garantire che gli incidenti ambientali in Iraq e in Afghanistan non danneggino la salute delle truppe, ed eviti la disputa politica e i costi dell'attività di pulizia quando è il momento di lasciare quei paesi". "Quando le considerazioni ambientali non sono inserite nella pianificazione e nelle operazioni, le missioni dell'esercito possono essere più difficili. A tutt'oggi le considerazioni ambientali non sono ben inserite nella pianificazione dell'esercito in ciascuna fase delle operazioni". Il rapporto intitolato Green Warriors: Army Environmental Considerations for Contingency Operations from Planning through Post-Conflict; afferma che: "I contractors del DOD stivano gli oli esausti in discariche in Iraq. Poi rivendono i barili. "I soldati americani in Afghanistan hanno sepolto fusti contenenti liquidi non identificati. Più tardi si è scoperto che sono pericolosi, e causano contaminazione del suolo e delle acque sotterranee. Un aeroporto in Iraq ha perdite dai serbatoi di carburante. Insorgono gravi problemi di salute ogni qualvolta sia necessario scavare. I comandanti in Iraq installano le aree di smaltimento dei rifiuti pericolosi nei pressi dei perimetri del campo. Gasolio di prima scelta è stato rovesciato in un lago in Iraq, utilizzato per l'acqua potabile. Le forze degli Stati Uniti in Iraq hanno smaltito impropriamente insetticidi, prodotti petroliferi e altri materiali pericolosi. Nell'agosto del 2010, il corrispondente del New York Times James Risen ha sollevato una discussione circa le conseguenze causate dalla combustione di rifiuti tossici. Ha raccontato dell'ex sergente Susan Clifford, una delle tante vittime, a causa della discarica dei rifiuti nella base di Balad Air "in una enorme fossa all'aperto". "Ogni sorta immaginabile di… " plastica, batterie, elettrodomestici, medicine, animali morti, anche parti di corpo umano", venivano incendiate "attraverso l'irrorazione di combustibile". Clifford nelle sue visite bimensili descrive "un enorme pennacchio di fumo nero appeso sopra il pozzo che si diffonde su tutta la base, quasi accecante". Clifford era un bravo corridore. Nel 2005, ha iniziato con tosse e catarro, l'insorgenza di problemi di respirazione, difficoltà a lavorare all'aperto, oltre l'impossibilità di allenarsi fisicamente. I suoi sintomi peggiorano e si fecero seri. I medici hanno diagnosticato che i polmoni erano pieni di liquidi. Cosa mai vista prima, tanto da renderli incerti sul da farsi. Nell'aprile 2010, Clifford si è ritirata dal servizio militare con invalidità totale. "Uno dei primi veterani a cui è stato riconosciuto con una decisione ufficiale che l'esposizione alle fosse combustibili in pieno campo nelle basi americane in Iraq e in Afghanistan, hanno causato problemi di salute" ha commentato Risen. Numerosi altri soldati sono stati colpiti nello stesso modo. Funzionari del Pentagono minimizzano il problema fino ad oggi. Al contempo, Dr. Michael Kilpatrick, vice direttore del Programma di tutela della salute e di pronto intervento, ha detto che: "Non vi sono evidenze mediche... che indicano la correlazione di qualsiasi malattia o malattie specifiche con l'esposizione dei fumi delle combustioni". Recentemente, nell'estate 2014, i funzionari del Veterans Affairs hanno sostenuto che nessuna prova dimostra che le tossine bruciate nella cave causano problemi di salute a lungo termine". La verità è l'opposto. L'esperto pneumologo Dr. Robert Miller ha trattato decine di soldati dall'Iraq e constatato una respirazione insolita e malattie polmonari. Ha supposto un collegamento con l'esposizione ai fumi. Un problema enorme, di cui soldati sono maggiormente a conoscenza dei medici. Le sue competenze sono richieste "in tutto il paese". I soldati di ritorno e i veterinari necessitano del suo aiuto. Di aiuto è anche Sciencecorps che si autodefinisce "una rete informale di operatori sanitari che lavorano sulle questioni ambientali e occupazionali basandosi sui campi della tossicologia, dell'epidemiologia, della medicina e altre aree tecniche". "Lavoriamo per rafforzare la tutela della salute pubblica e della consapevolezza attraverso la sensibilizzazione e l'educazione". Studiano i "rischi per la salute dei prodotti chimici di uso comune nelle basi militari" e sostengono che "l'esposizione tossica tra il personale degli Stati Uniti è conclamata". "La prova di contaminazione tossica è indiscutibile. Gli effetti umani sono devastanti". "Il nemico che conosci è molto meno pericoloso di quello che non conosci" sostiene Sciencecorps. DOD opera in modo irresponsabile, lasciando il personale statunitense in balia di tossine pericolose e senza allerta dei potenziali pericoli o fornendo equipaggiamenti protettivi inadeguati. La maggior parte delle basi statunitensi in patria e all'estero sono contaminate. L'esposizione provoca malattie, disabilità e danni intergenerazionali, per i veterani e le famiglie. I grandi pozzi che bruciano all'aperto producono nubi tossiche di sostanze chimiche, create durante l'incenerimento. L'esposizione (anche in piccole quantità) provoca danni potenziali per ogni organo del corpo, innescando una catena di processi biologici che prima o poi si manifestano. Secondo Sciencecorps, i problemi di salute dipendono "da una serie di caratteristiche individuali: i tempi di esposizione, il canale di esposizione (attraverso inalazione, ingestione o esposizione della pelle) e suscettibilità individuale". "La suscettibilità individuale è determinata da differenze genetiche, dalle condizioni di salute attuali e precedenti, dalle esposizioni passate e in corso ad altri prodotti chimici e fattori di rischio, dalla dieta, dallo stile di vita, dall'età, dal genere e altre variabili personali". La maggior parte dei veterani sa poco delle esposizioni tossiche. Dimostrare la causalità chimica non è facile, ma è fondamentale per ottenere l'aiuto di Veterans Affairs (VA). Molte sostanze chimiche pericolose sono genotossiche. Danneggiano il materiale genetico delle cellule, causando mutazioni. Innescano mutazioni negli organi e determinano lo sviluppo del cancro o di altre malattie, di solito molto tempo dopo che i militari lasciano il servizio e ciò rende più difficile ottenere i benefici del VA. Quando il personale militare Usa entra in servizio non ha idea di quello che gli aspetta. I nemici delle zone di guerra sono meno pericolosi dei contaminanti ambientali. Le malattie future superano il numero di vittime sul campo di battaglia. E' il costo occulto della guerra, che interessa centinaia di migliaia di truppe e veterinari…. oltre le popolazioni locali. E' il prezzo per l'avanzamento dell'imperium statunitense.
Stephen Lendman vive a Chicago. Il suo nuovo libro, di cui è redattore e collaboratore, si intitola Flashpoint in Ukraine: US Drive for Hegemony Risks WW III. http://www.claritypress.com/LendmanIII.html. Visita il suo sito blog a sjlendman.blogspot.com
Le forze armate statunitensi sono i più grandi inquinatori del mondo. Soprattutto nei teatri di guerra. Durante i conflitti. Gli effetti si manifestano dopo molto tempo. In particolare in Iraq e in Afghanistan. Deserti tossici: grandi aree a rischio, inadatte alla vita umana. Le operazioni militari generano centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti tossici. Agenti cancerogeni pericolosi: tra cui uranio impoverito, metalli pesanti, sostanze chimiche pericolose, materie plastiche, solventi, amianto, pesticidi, combustibili del petrolio, funghi e batteri. L'avvelenamento dell'aria, dell'acqua e del suolo impattano sulle popolazioni locali e sulle forze Usa, causando immaginabili problemi di salute. Molti a lungo termine. Debilitanti. Altri potenzialmente fatali. Tra cui cancro, malattie cardiache, diabete, disturbi gastrointestinali, renali e malattie del fegato, delle vie respiratorie, della pelle e altre infezioni, asma, soppressione del sistema immunitario, ulcere, difetti di nascita, forti mal di testa, stress emotivo, problemi polmonari, disfunzioni sessuali e diarrea cronica. Fosse estese su decine di ettari che bruciano a cielo aperto, sono tra le cause di maggior responsabilità dei danni ambientali e alla salute. Sono utilizzate per bruciare i rifiuti. In particolare in Iraq e in Afghanistan. Questi inceneritori sperimentali quando utilizzati rilasciano durante l'incenerimento metalli pesanti, sostanze chimiche tossiche incombusti, ne generano di completamente nuove. Centinaia. Potenzialmente migliaia. Molte non identificate. Molto più tossiche dei rifiuti bruciati inizialmente. Persistono a lungo termine, producendo contaminazione permanente. Una volta rilasciate queste sostanze viaggiano a grandi distanze. Attraverso l'aria e l'acqua. La contaminazione è globale. Impattano sul cibo e l'acqua utilizzata per alimentazione. Sull'aria che si respira. Secondo i dati di EPA [Agenzia di tutela dell'ambiente, ndt]: "Le emissioni scaturite dall'incenerimento incompleto dei rifiuti e gli sversamenti accidentali possono rilasciare tanto o addirittura più materiale tossico nell'ambiente che le emissioni dirette". Le esplosioni e gli incendi rilasciano tossine. Alcune potenzialmente catastrofiche. Un documento delle forze aeree statunitensi dice: "Bruciare rifiuti solidi in una trincea a cielo aperto genera numerosi inquinanti. Questi inquinanti sono diossine, particolato, idrocarburi policiclici aromatici, composti organici volatili, monossido di carbonio, esaclorobenzene e cenere". "In quasi tutti i processi di combustione vengono prodotte piccole quantità di diossine altamente tossiche, che arrivano a livelli elevati con la combustione dei rifiuti in plastica (ad esempio le bottiglie di acqua potabile) in particolare se la combustione non avviene a temperature elevate". "La combustione inefficiente di rifiuti medici o degli scarti delle latrine può agire come aerosol pregni di agenti batterici". Nell'ottobre 2008, un report di US Military Times titolato Army making toxic mess in war zones, riprendeva un rapporto di Rand Corp. che descrive "casi di rifiuti pericolosi scaricati in fossati, soldati che montano tende su aree dove incidono perdite di carburante, militari esposti a gas di cianuro durante i dispiegamenti d'oltremare". DOD [Dipartimento della Difesa, ndt] "non ha una politica generale per garantire che gli incidenti ambientali in Iraq e in Afghanistan non danneggino la salute delle truppe, ed eviti la disputa politica e i costi dell'attività di pulizia quando è il momento di lasciare quei paesi". "Quando le considerazioni ambientali non sono inserite nella pianificazione e nelle operazioni, le missioni dell'esercito possono essere più difficili. A tutt'oggi le considerazioni ambientali non sono ben inserite nella pianificazione dell'esercito in ciascuna fase delle operazioni". Il rapporto intitolato Green Warriors: Army Environmental Considerations for Contingency Operations from Planning through Post-Conflict; afferma che: "I contractors del DOD stivano gli oli esausti in discariche in Iraq. Poi rivendono i barili. "I soldati americani in Afghanistan hanno sepolto fusti contenenti liquidi non identificati. Più tardi si è scoperto che sono pericolosi, e causano contaminazione del suolo e delle acque sotterranee. Un aeroporto in Iraq ha perdite dai serbatoi di carburante. Insorgono gravi problemi di salute ogni qualvolta sia necessario scavare. I comandanti in Iraq installano le aree di smaltimento dei rifiuti pericolosi nei pressi dei perimetri del campo. Gasolio di prima scelta è stato rovesciato in un lago in Iraq, utilizzato per l'acqua potabile. Le forze degli Stati Uniti in Iraq hanno smaltito impropriamente insetticidi, prodotti petroliferi e altri materiali pericolosi. Nell'agosto del 2010, il corrispondente del New York Times James Risen ha sollevato una discussione circa le conseguenze causate dalla combustione di rifiuti tossici. Ha raccontato dell'ex sergente Susan Clifford, una delle tante vittime, a causa della discarica dei rifiuti nella base di Balad Air "in una enorme fossa all'aperto". "Ogni sorta immaginabile di… " plastica, batterie, elettrodomestici, medicine, animali morti, anche parti di corpo umano", venivano incendiate "attraverso l'irrorazione di combustibile". Clifford nelle sue visite bimensili descrive "un enorme pennacchio di fumo nero appeso sopra il pozzo che si diffonde su tutta la base, quasi accecante". Clifford era un bravo corridore. Nel 2005, ha iniziato con tosse e catarro, l'insorgenza di problemi di respirazione, difficoltà a lavorare all'aperto, oltre l'impossibilità di allenarsi fisicamente. I suoi sintomi peggiorano e si fecero seri. I medici hanno diagnosticato che i polmoni erano pieni di liquidi. Cosa mai vista prima, tanto da renderli incerti sul da farsi. Nell'aprile 2010, Clifford si è ritirata dal servizio militare con invalidità totale. "Uno dei primi veterani a cui è stato riconosciuto con una decisione ufficiale che l'esposizione alle fosse combustibili in pieno campo nelle basi americane in Iraq e in Afghanistan, hanno causato problemi di salute" ha commentato Risen. Numerosi altri soldati sono stati colpiti nello stesso modo. Funzionari del Pentagono minimizzano il problema fino ad oggi. Al contempo, Dr. Michael Kilpatrick, vice direttore del Programma di tutela della salute e di pronto intervento, ha detto che: "Non vi sono evidenze mediche... che indicano la correlazione di qualsiasi malattia o malattie specifiche con l'esposizione dei fumi delle combustioni". Recentemente, nell'estate 2014, i funzionari del Veterans Affairs hanno sostenuto che nessuna prova dimostra che le tossine bruciate nella cave causano problemi di salute a lungo termine". La verità è l'opposto. L'esperto pneumologo Dr. Robert Miller ha trattato decine di soldati dall'Iraq e constatato una respirazione insolita e malattie polmonari. Ha supposto un collegamento con l'esposizione ai fumi. Un problema enorme, di cui soldati sono maggiormente a conoscenza dei medici. Le sue competenze sono richieste "in tutto il paese". I soldati di ritorno e i veterinari necessitano del suo aiuto. Di aiuto è anche Sciencecorps che si autodefinisce "una rete informale di operatori sanitari che lavorano sulle questioni ambientali e occupazionali basandosi sui campi della tossicologia, dell'epidemiologia, della medicina e altre aree tecniche". "Lavoriamo per rafforzare la tutela della salute pubblica e della consapevolezza attraverso la sensibilizzazione e l'educazione". Studiano i "rischi per la salute dei prodotti chimici di uso comune nelle basi militari" e sostengono che "l'esposizione tossica tra il personale degli Stati Uniti è conclamata". "La prova di contaminazione tossica è indiscutibile. Gli effetti umani sono devastanti". "Il nemico che conosci è molto meno pericoloso di quello che non conosci" sostiene Sciencecorps. DOD opera in modo irresponsabile, lasciando il personale statunitense in balia di tossine pericolose e senza allerta dei potenziali pericoli o fornendo equipaggiamenti protettivi inadeguati. La maggior parte delle basi statunitensi in patria e all'estero sono contaminate. L'esposizione provoca malattie, disabilità e danni intergenerazionali, per i veterani e le famiglie. I grandi pozzi che bruciano all'aperto producono nubi tossiche di sostanze chimiche, create durante l'incenerimento. L'esposizione (anche in piccole quantità) provoca danni potenziali per ogni organo del corpo, innescando una catena di processi biologici che prima o poi si manifestano. Secondo Sciencecorps, i problemi di salute dipendono "da una serie di caratteristiche individuali: i tempi di esposizione, il canale di esposizione (attraverso inalazione, ingestione o esposizione della pelle) e suscettibilità individuale". "La suscettibilità individuale è determinata da differenze genetiche, dalle condizioni di salute attuali e precedenti, dalle esposizioni passate e in corso ad altri prodotti chimici e fattori di rischio, dalla dieta, dallo stile di vita, dall'età, dal genere e altre variabili personali". La maggior parte dei veterani sa poco delle esposizioni tossiche. Dimostrare la causalità chimica non è facile, ma è fondamentale per ottenere l'aiuto di Veterans Affairs (VA). Molte sostanze chimiche pericolose sono genotossiche. Danneggiano il materiale genetico delle cellule, causando mutazioni. Innescano mutazioni negli organi e determinano lo sviluppo del cancro o di altre malattie, di solito molto tempo dopo che i militari lasciano il servizio e ciò rende più difficile ottenere i benefici del VA. Quando il personale militare Usa entra in servizio non ha idea di quello che gli aspetta. I nemici delle zone di guerra sono meno pericolosi dei contaminanti ambientali. Le malattie future superano il numero di vittime sul campo di battaglia. E' il costo occulto della guerra, che interessa centinaia di migliaia di truppe e veterinari…. oltre le popolazioni locali. E' il prezzo per l'avanzamento dell'imperium statunitense.
Stephen Lendman vive a Chicago. Il suo nuovo libro, di cui è redattore e collaboratore, si intitola Flashpoint in Ukraine: US Drive for Hegemony Risks WW III. http://www.claritypress.com/LendmanIII.html. Visita il suo sito blog a sjlendman.blogspot.com
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