giovedì 18 dicembre 2014

pc 18 dicembre - NO TAV immediate manifestazioni contro la condanna dei compagni, mentre per la procura di torino la caccia alle streghe deve continuare





No Tav  bloccano l’autostrada
Blitz sulla Torino-Frejus in Val di Susa, all’altezza della galleria di Giaglione. Circolazione interrotta per alcuni minuti. Treno occupato a Novara, passeggeri costretti a scendere





Blocchi stradali e un treno occupato  
Un gruppo di una ventina di No Tav incappucciati ha bloccato temporaneamente l’autostrada Torino-Frejus all’altezza della galleria di Giaglione, in direzione Francia, Hanno acceso fumogeni e srotolato uno striscione. Sul posto la polizia, dopo una breve manifestazione hanno lasciato libera la sede stradale e la circolazione è ripresa regolarmente. Altri attivisti No Tav hanno invece occupato il treno regionale 2012 Milano-Torino, su cui stavano viaggiando, costringendo i passeggeri a scendere alla stazione di Novara per proseguire con un altro treno. Il convoglio è ora bloccato a Novara e sul posto sta operando la Polfer. I No Tav, una trentina, si rifiutano di lasciare il convoglio.
 «Smentito il piano accusatorio e cadute le parti civili #notav», aggiunge il gruppo RadiAzione.info. «I #notav non sono terroristi... Lo sancisce una sentenza... I terroristi siete voi #tav», ma «Se sei un #notav sta attento perché potresti essere condannato anche tu a 3 anni e mezzo per aver distrutto un compressore»,«Caduta l’accusa di terrorismo per i #notav... Ma tre anni e sei mesi sono comunque un’ingiustizia bella e buona», Nessuna giustizia come sempre. Siamo tutti #notav».  

NOTAV FIRENZE
manifestazione ieriFirenze. Dall’indignazione all’opposizione, corteo NO TAV il 17 dicembreLa lotta No Tav è stata per tutti l’esempio che vincere è possibile. La  val susa ha dato tanto a chiunque speri di cambiare questo mondo. È il  momento di dare noi una mano ai No Tav!
Assemblea No Tav firenze


la Procura studia una nuova strategia
«In queste condizioni è rischioso un processo fotocopia» sussurrano da giorni nei corridoi del Palagiustizia. Ma sono soltanto voci perchè, in apparenza, la Procura va avanti in modo monolitico. Ha disposto l’arresto dei tre. Replicato le imputazioni, proseguendo il lavoro su una strada già tracciata. Monolitica. Almeno ufficialmente. Perchè più d’uno è pronto a giurare che a Palazzo di giustizia è finita l’epoca dei processi ad alto impatto. E già citano ciò che il procuratore Armando Spataro aveva dichiarato un mese fa ad un giornale, in merito all’incriminazione di Erri De Luca per le frasi pronunciate sulla questione Tav: «Come magistrato io non mi interesso di quel che dice uno scrittore, semmai alle sentenze della Cassazione». Il che era suonato come una specie di sconfessione della linea dura adottata contro i No Tav. dall’ex procuratore Caselli E in particolare contro l’ala più oltranzista e movimentista - anche soltanto a parole - della galassia di realtà che dice no all’Alta velocità in val di Susa.
 Per effetto dei molti dubbi e dei troppi pettegolezzi che aleggiano da mesi al «Bruno Caccia» qualcuno, in queste ore, punta il dito anche contro il rigoroso presidente della Corte d’assise Paolo Capello. «In questo processo ha detto troppi no» dicono. Lasciando intendere che, forse, senza di lui la sentenza sarebbe stata differente. 

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