Abbiamo avuto sufficienti notizie per poter esprimere una prima valutazione delle manifestazioni del primo maggio.
A livello internazionale è stato un Primo Maggio proletario e
internazionalista. Le immagini che vengono da tutto il mondo
dimostrano che i proletari, le masse oppresse, dall'America Latina all'Asia all'Europa,
hanno risposto all'appello per fare grandi manifestazioni e in queste grandi
manifestazioni è stato posto sotto accusa il sistema imperialista, i governi
imperialisti, i governi reazionari a servizio dell'imperialismo in tutti i
paesi del mondo.
Centinaia di migliaia, forse milioni, sono
scesi in piazza.
In alcune di queste manifestazioni vi sono
stati scontri tra le masse in piazza e i regimi, in particolare in Turchia, così come altrove sono stati
gli spezzoni rivoluzionari
antiimperialisti solidali con la Palestina che hanno fatto da spinta e da
caratterizzazione di questo primo maggio.
In Italia significativa è stata la manifestazione di Torino dove oltre 5 mila hanno partecipato allo
spezzone contro il riarmo, tanti giovani in un clima di unità e combattività hanno portato con forza la battaglia delle battaglie contro i governi della guerra nella loro tappa attuale e il riarmo imperialista.Un primo maggio proletario e internazionalista
ha sfilato a Milano nel pomeriggio
del Primo Maggio per un corteo indetto dal Si cobas che ha visto tanti operai e
lavoratori, principalmente della logistica, caratterizzarlo all'insegno
dell'unità internazionale dei lavoratori.
Importante è stata la manifestazione a Bergamo dove un'ampia fetta dei
lavoratori, studenti, compagni presenti si è separata dal corteo sindacale per
dare vita a un corteo proletario internazionalista.
A Bari la Palestina ha chiamato ad accolto tutte le
realtà più combattive non solo di Bari ma della regione. Questo corteo ha
attraversato Bari con grande unità e nello stesso tempo con discorsi chiari e
netti, fatti in particolare dai compagni e dalle compagne di proletari
comunisti presenti al corteo che si è concluso con un assedio prolungato al
consolato onorario di cui si chiede la chiusura. Lo spezzone e lo sbarramento
della polizia non ha impedito che il corteo facesse sentire forte e chiara la
sua rabbia e la sua opposizione in Puglia alla presenza economica, politica dei
sionisti attraverso il consolato onorario.
Non è che l'inizio e questo è il messaggio che viene dal 1° Maggio.
Ora bisogna
dare continuità ai contenuti proletari e internazionalisti che hanno avuto
espressione nella Dichiarazione
congiunta firmata da partiti e
organizzazioni comuniste, in Italia proletari comunisti, un messaggio che è
all'insegna dell'unità contro l'imperialismo, il fascismo, la reazione, la
miseria dei popoli, ha voluto chiamare all'unità
i proletari e i popoli oppressi del mondo attraverso le organizzazioni che
ne organizzano la lotta sociale e politica nella prospettiva della rivoluzione.
Significative sono le parole che questo
messaggio dice: i
proletari di tutto il mondo sono un'unica classe e uniti sono un esercito.
Questo messaggio ha indicato nella Palestina da un lato il centro della
mobilitazione internazionalista, ma nello stesso tempo ha denunciato come
in altri paesi, dalla Turchia all'India,
i governi della reazione e dell'imperialismo scatenano la guerra contro i loro
popoli e le lotte di liberazione, e ha espresso con forza la solidarietà a tutte le lotte
antimperialiste nel mondo e in particolare alle guerre di popolo.
Infine questo messaggio lancia la necessità di una mobilitazione prolungata
che abbia la forza di mettere in crisi, rovesciare i governi
dell'imperialismo a partire dall'imperialismo USA e di Trump.
In questo senso questo Primo Maggio segna una tappa del risveglio dei proletari e delle masse in tutto il mondo che, come dice il messaggio, “non hanno da perdere che le loro catene e hanno un mondo da conquistare”.

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