Netanyahu ha annunciato la prossima invasione/occupazione di tutta la striscia di Gaza e la definitiva permanenza dell'esercito sul territorio.
Ha annunciato che lo farà dal 13 al 16 maggio dopo la visita di Trump, avendo avuto da Trump, dall'imperialismo americano il pieno appoggio.
Si tratterebbe della "pulizia etnica", della cacciata definitiva del popolo palestinese dalla sua terra, obiettivo di Netanyahu e di Trump, per fare di Gaza una zona per i coloni, per i ricchi.
Questa cacciata avverrà con altre centinaia di morti di bambini, donne, popolazione palestinese, che già si stanno facendo morire per fame, mancanza di acqua, farmaci... chi resta verrà massacrato anche nella fuga da nuove bombe, dall'esercito nazista israeliano.
Nello stesso tempo questa occupazione significa l'abbandono definitivo da parte di Netanyahu della liberazione degli ostaggi.
Non è più tempo di stare solo a sentire, guardare la televisione. Ognuno deve stare dalla parte giusta, dalla parte del popolo palestinese contro questa nuova terribile tappa del genocidio.
Ora dobbiamo scendere in piazza in migliaia in ogni città. Dobbiamo invadere le strade, attaccare le sedi in Italia di Israele. Assediare le ambasciate, i consolati dell'imperialismo Usa. In tutte le forme possibili.
Rivolgere la nostra mobilitazione, proteste contro il governo Meloni, servo degli Usa del mostro Trump e complice di Israele.
Da info - Andrea Muratore
Israele prepara un’ulteriore espansione della guerra di Gaza che per Netanyahu deve contemplare
l’occupazione permanente di buona parte della Striscia e il mantenimento dell’Israel Defense Force in territorio palestinese a lungo.Secondo il Times of Israel, il piano “prevede che le Idf prendano il controllo del territorio a Gaza, spostino la popolazione civile verso Sud, attacchino Hamas e impediscano di prendere il controllo degli aiuti umanitari”.
La mossa israeliana mette nero su bianco il concetto di “occupazione” e consolida per legge ciò che di fatto Tel Aviv promuove da tempo: un’espansione dei confini di fatto e una ri-annessione della Striscia, o comunque di sue cospicue fette, al territorio nazionale, nel quadro di un processo di ampliamento dei confini che si somma all’attività dei coloni in Cisgiordania e all’occupazione di “zone cuscinetto” in Libano e Siria.
Il capo di Stato Maggiore dell’Idf, il tenente generale Eyal Zamir, ha ammonito domenica che un’escalation nella Striscia rischia di far “perdere gli ostaggi” a Israele. Ma la loro salvezza non sembra più rappresentare una priorità per Netanyahu e i suoi alleati nazionalisti.

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