Le esercitazioni Balikatan calpestano la sovranità e la sicurezza delle Filippine
Marco L.
Valbuena, Direttore dell'informazione
Partito Comunista delle Filippine
10 Maggio 2024
In collusione con il regime di Marcos e le sue forze armate, il governo e
l'esercito degli Stati Uniti hanno mostrato totale disprezzo per la sovranità e
la sicurezza delle Filippine quando hanno usato il paese come trampolino di
lancio per la loro smisurata dimostrazione di potenza di fuoco per servire l’ossessione
di provocare una guerra con il suo rivale imperialista Cina.
Le esercitazioni di guerra su larga scala di Balikatan condotte sul
territorio e sulle acque territoriali filippine sono servite solo ad alzare
ulteriormente la temperatura del conflitto militare in Asia, in particolare nel
Mar Cinese Meridionale.
Il Partito e il popolo filippino condannano il regime di Marcos per aver
permesso agli Stati Uniti e ai suoi alleati di utilizzare le acque territoriali
del paese per manovre di guerra. Condurre queste cosiddette "operazioni per
la libertà di navigazione" nelle acque filippine spinge ulteriormente il
paese nel vortice di un conflitto crescente e aumenta il pericolo di essere
trascinato in una guerra inter-imperialista.
Dobbiamo condannare le forze armate statunitensi e filippine per aver utilizzato le coste della città di Rizal a Palawan per lanciare diversi razzi dai lanciamissili HIMARS statunitensi nelle acque del Mar
Cinese Meridionale, presumibilmente contro una forza che invade, con una chiara allusione contro la Cina.Allo stesso modo, il Partito denuncia l'esercito statunitense e filippino
per aver montato i loro obici e altre armi sulle dune di sabbia del Laoag per
trasformare le coste settentrionali delle Filippine in un poligono di tiro dove
una nave "made in China" di un "nemico immaginario" è stata
utilizzata come bersaglio per l'artiglieria e le bombe aeree. Le esercitazioni
a fuoco vivo, annunciate come il "culmine" dei giochi di guerra di
Balikatan, mirano chiaramente a inimicarsi e provocare la Cina, aumentando le
tensioni e ostacolando gli sforzi diplomatici e pacifici per risolvere le
controversie.
Il Partito condanna l'esercito degli Stati Uniti per aver fatto volare a
bassa quota i suoi jet da combattimento, che non solo hanno violato lo spazio
aereo sovrano del paese, ma hanno anche causato panico e traumi tra i residenti
nelle città e nelle province settentrionali delle Filippine.
Il Partito condanna i giochi di guerra di Balikatan per aver interrotto i
mezzi di sussistenza di decine di migliaia di persone, in particolare i
pescatori lungo Palawan e nelle province costiere occidentali di Luzon, che
sono stati cacciati dalle loro zone di pesca a causa dell'applicazione da parte
dell'AFP di un divieto di pesca, lasciandoli senza reddito per diverse
settimane. I giochi di guerra di Balikatan hanno visto anche un totale
disprezzo per l'ambiente con razzi lanciati, bombe esplose e navi da guerra
statunitensi che scaricavano i loro rifiuti tossici nelle acque filippine.
Le esercitazioni di guerra di Balikatan sono state condotte insieme a una
campagna di guerra psicologica da parte degli Stati Uniti e dell'AFP per verniciare
e glorificare l'immagine della brutale macchina da guerra statunitense. Gli
Stati Uniti stanno usando la strategia dello “shock and awe” (letteralmente
colpisci e terrorizza) per manipolare la mentalità del popolo filippino. Le
notizie locali sono modellate dalle narrazioni degli Stati Uniti e portano il
linguaggio e le fraseologie promosse dal governo degli Stati Uniti e
riecheggiate dai funzionari della difesa e militari del governo Marcos. Non
pochi giornalisti, accademici e opinionisti filippini – consapevolmente o
inconsciamente, ben intenzionati o meno – stanno promuovendo la sinofobia
alimentata dagli Stati Uniti tra i filippini. Su varie piattaforme,
l'imperialismo statunitense viene dipinto come un "fratello maggiore"
e un "difensore". L'attenzione viene distratta dal fatto che in tutto
il mondo gli Stati Uniti vengono condannati per la loro colpevolezza diretta
nel genocidio perpetrato da Israele contro il popolo palestinese, o nel
prolungare la guerra in Ucraina versando armi per loro delega.
Le esercitazioni Balikatan di quest'anno da parte dell'esercito
statunitense, le più grandi fino ad oggi, mostrano il ritmo crescente
dell'intervento militare degli Stati Uniti in Asia, insieme alla sua strategia
geopolitica della "prima catena di isole" per contenere o prevenire
l'espansione del potere economico e militare della Cina. Siamo nell'ultima fase
del "pivot to Asia" degli Stati Uniti che hanno dichiarato nel 2011,
al fine di garantire ed espandere i propri interessi economici. Da allora, gli
Stati Uniti hanno intensificato la loro presenza militare dal Giappone
all'Australia, così come nei paesi del Pacifico. In linea con la sua strategia,
gli Stati Uniti hanno rafforzato la loro presenza militare nelle Filippine
aumentando il numero di basi militari, alias siti EDCA, in tutte le Filippine.
Dietro il velo delle "esercitazioni" militari non-stop, l'esercito
statunitense continua a mantenere una presenza permanente nelle Filippine,
rafforzando il suo punto d'appoggio militare nel paese.
La Cina è diventata sempre più antagonista e aggressiva nel contrastare la
crescente presenza militare degli Stati Uniti, il tintinnio di sciabole e le
provocazioni belliche. Finora si è rifiutata di attraversare la linea rossa
dello scontro armato con gli Stati Uniti o con l'esercito filippino usando le
cosiddette "tattiche grigie", ma ha offeso il popolo filippino
negando ai pescatori filippini l'accesso alle loro zone di pesca tradizionali e
condivise nella Scarborough Shoal. Ha anche bombardato la Guardia Costiera
filippina e navi civili, sostenendo che le loro "missioni di
rifornimento" stavano violando il suo "accordo tra gentiluomini"
con i regimi di Duterte e Marcos.
L'accresciuta presenza militare degli Stati Uniti e l'intensificazione
dell'intervento nel Mar Cinese Meridionale, in collusione con l'AFP, devono
essere denunciati con forza perché impediscono mezzi diplomatici, non
antagonisti e pacifici per risolvere le controversie nel Mar Cinese
Meridionale. Al fine di perseguire soluzioni non militari a queste
controversie, dobbiamo anche opporci alla costante e massiccia presenza di navi
militari e paramilitari cinesi nel Mar Cinese Meridionale, in particolare quelle
all'interno della zona economica esclusiva e dell'estesa piattaforma
continentale delle Filippine.
L'allineamento e l'asservimento del regime di Marcos agli imperialisti
statunitensi ossessionati dalla guerra calpestano ulteriormente la sovranità
filippina e minacciano la sicurezza del paese. Il fantoccio Marcos dimostra che
una politica estera indipendente non può essere realizzata sotto l'attuale
sistema semicoloniale e semifeudale, e il dominio di classe dei grandi
compradores borghesi e dei grandi proprietari terrieri.
Tra l'intensificarsi dei preparativi di guerra e le provocazioni degli
Stati Uniti e i crescenti pericoli che le Filippine vengano trascinate in una
guerra inter-imperialista, il Partito invita il popolo filippino a rimanere
unito e a lottare per una vera libertà nazionale. Solo liberando le Filippine
dalle grinfie dell'imperialismo statunitense il popolo filippino può avere il
potere di plasmare la propria storia e creare una società prospera e giusta.
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