Tensioni al presidio pro Palestina, un centinaio di manifestanti cercano di fare irruzione al Salone del libro: “Blocchiamo tutto!”. Zerocalcare esce per incontrarli
“All eyes on Rafah: blocchiamo tutto”. Lo avevano minacciato i manifestanti pro Palestina e per un paio d'ore hanno cercato di portare la protesta all’interno del Salone del libro cercando di forzare il cordone di polizia. Manifestanti e forze dell’ordine sono entrati in contatto e ci sono stati alcuni momenti di tensione. Anche Zerocalcare è uscito dai padiglioni per incontrarli.
Ai microfoni ha detto che molti lavoratori si sono fermati in solidarietà “perché non potevano continuare facendo finta di niente. Io non ho visto ma le telefonate che ci arrivavano dentro raccontavano quello che è successo tante volte in questi giorni ovvero che chi cerca di portare l’attenzione su quello che accade in Palestina viene respinto con i manganelli”.E ha chiamato in
causa il Salone: “Uno spazio che parla di cultura non può lasciare fuori la Storia con la S maiuscola, perché questo è quello che sta succedendo: ci verrà chiesto conto a lungo del fatto che non riusciamo a fermare questo massacro”.Erano un centinaio gli attivisti che si sono dati appuntamento alle 15 di fronte all’ingresso del Salone del Libro e al centro di via Nizza. Il gruppo si è fatto avanti fino all’ingresso del Lingotto scandendo cori “Free/ Free Palestine” ma è stato fermato prima dei padiglioni dall’imponente schieramento di polizia, tra Digos e blindati. Tra i manifestanti i militanti di Askatasuna e di Cambiare rotta, oltre agli esponenti della comunità palestinese di Torino.
Una delegazione intanto è entrata all’interno del Salone per rivendicare le proprie ragioni: “Ci aspettiamo che la direttrice Benini prenda posizione”. E ancora: “Da Lunedì occupiamo tutte le università di Torino, vogliamo occupare tutto. Ci faremo sentire fortissimo. Sabato prossimo con un grande corteo inonderemo il centro di Torino. La vittoria della Palestina è la nostra vittoria”.
La manifestazione è stata indetta nei giorni scorsi dai centri sociali torinesi per “portare la voce della Palestina al salone del libro”. La manifestazione ha suscitato anche la solidarietà di alcune persone all’interno del Salone, che hanno sventolato bandiere della Palestina tra gli stand. Lo scrittore Christian Raimo: “Non c’è neanche una istituzione qui a mediare, l’unica presenza dello Stato qui è la celere, non è possibile. Non può essere delegato tutto agli studenti, ai lavoratori del Salone”.
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