In Puglia a giugno c'è il G7 di capi di Stati, governi che consideriamo gli autentici criminali di guerra, gli interpreti dei bisogni dei padroni del mondo, delle grandi multinazionali, dei corrotti, dei ricchi di questo mondo diseguale.
Dicono che parleranno di “intelligenza artificiale”, di “clima”, ecc. Ma sappiamo che alla fine l'agenda che hanno è una sola: come preparare la tappa successiva delle guerre in corso; tanto che al G7 ci saranno anche il fantoccio Zelensky dall'Ucraina, il capo di governo più fuori di testa che in questo momento c'è Javier Milei dell'Argentina, uno che come primo provvedimento ha cominciato a licenziare migliaia di persone, ecc.
Questi si riuniscono in un villaggio turistico a Borgo Egnazia, in provincia di Brindisi, famoso perché vi fanno i matrimoni gli sceicchi. Qui si tiene il G7 con tutto quello che ne consegue: strade bloccate, zone rosse da Monopoli ad Ostuni passando per Fasano e così via, tutto un pezzo di costa sarà considerato zona rossa - già a fine marzo all'imbocco della strada per prendere Savelletri stava la polizia che bloccava le macchine. Tutti gli alberghi, piccoli, medi e grandi, sono stati già prenotati, tutti gli alloggi sono monopolizzati per le Forze dell’ordine, per il codazzo che i capi di Stato e di governo si porteranno dietro. Nel G7 a Taormina ci sono state cose simili, ma oggi con le cose molto più moltiplicate (per Taormina, 42 compagni furono denunciati, di cui 7 di proletari comunisti e Slai cobas sc, c’è stato un processo a Messina, che però alla fine ha assolto tutti), si stanno organizzando alla grande. Si parla di 5000 uomini delle forze dell'ordine per cui già hanno prenotato gli alberghi in tutti i luoghi. In più c’è la particolarità del governo Meloni che sin dal primo giorno si fa i periodi di vacanza proprio andando a visitare le varie strutture turistiche del futuro G7, portandosi dietro la famiglia, la sorella, Lollobrigida, e tutta quella specie di “cerchio magico” grottesco che circonda la Meloni, una
banda di scrocconi. E naturalmente i grandi del G7 devono poter mangiare “orecchiette con le rape”, le "mozzarelle di Puglia", ecc. tutto coi soldi dello Stato. C’è un coinvolgimento di tutte le amministrazioni comunali che grazie al G7 potranno "piantare un albero in più"... Quindi un gigantesco circo a metà strada tra il grottesco e un film dell'orrore, anche per gli effetti che poi avranno sulle popolazioni. Per la Meloni il G7 deve essere la celebrazione del suo misero ruolo internazionale.Ma Biden, l'imperialismo americano, non affida alle polizie italiane la sua tutela. E quindi sono già arrivati coloro che stanno studiando il territorio, stanno decidendo questa strada va bene, questa no. E non i vigili di Fasano né la commissione speciale per il G7 della Polizia di Stato, ma gli agenti della CIA, saranno a Brindisi. La Meloni cerca di trasformare il G7 in un evento che arricchirà il nostro territorio e poi vi arriveranno i turisti da tutto il mondo proprio perché in quelle zone hanno fatto il G7. Ma intanto stanno arrivando stuoli incredibili di agenti della Cia.
È compito nostro di "guastare la festa". Guastargli la festa può essere poco, ma può essere anche molto, perché questa è una catena di Sant'Antonio che se si intacca in un anello può contagiare tutto il resto. Quindi occorre costruire la mobilitazione per il G7. Un obiettivo che ci dovremmo dare tutti. A Torino, per esempio, ma anche in altre città, qualcosa è successo. Perché il G7, non è solo il momento finale di Puglia, dove stanno i documenti già scritti dai cosiddetti “scerpa” pronti da mesi, in cui i potenti si auto-celebrano mentre pranzano e rilasciano interviste, è un G7 diffuso, spacchettato per temi e si realizza in diverse località dell'Italia. Ma qui, pur movimenti non numerosi, alla fine gli ha dato fastidio, ha bloccato strade; e sono stati molto bravi anche gli ambientalisti che non sono andati lì a fare i “profeti di sventure”, tutte ragionevolmente riconoscibili e condivisibili, ma hanno dato un buon contributo a quei compagni di sempre che tutte le volte che c'è da combattere ci sono e rispondono bene alla polizia che indipendentemente dal numero dei manifestanti usa la stessa repressione e manganelli.
Ma Marx dice, quando il potere vede ogni stormir di fronda come un pericolo, ogni stormir di fronte può diventare un pericolo. Quindi pensare di tenere sotto controllo tutta questa gigantesca macchina che stanno mettendo in moto, in realtà creerà tante contraddizioni.
Noi vorremmo moltiplicare per cento, per mille questi fastidi ai signori della guerra che coincidono oggi coi padroni del mondo. Perché il mondo capitalista/imperialista ha un solo obiettivo, fare la guerra, ingrassarsi con i profitti dell’industria bellica, dell'economia di guerra.
Certo, sono lontani i tempi delle grandi manifestazioni, i tempi del G8 di Genova dove centinaia di migliaia, non meno di 300.000, andarono a Genova in quei tre giorni con tutto quello che ne venne.
Né bisogna pensare che i paesi e le piccole realtà che ci sono intorno al G7 - qualcuno dice le popolazioni della zona, di Fasano, a cui bloccheranno le strade, e anche un contadino per andare al suo fondo deve avere un pass già da ora - che avranno tutta una serie di fastidi, saranno i primi a rispondere. Una buona risposta sarà di coloro che si stanno organizzando, noi tra loro per il G7. Se andassero in Puglia tutti coloro che sono contro i signori della guerra, i padroni del mondo, quelli che tutti i giorni cercano di scendere in piazza, basterebbero questi per costruire una massa critica che per la polizia, tutte le forze dell'ordine sarebbe più difficile frenare.
A pochi kilometri dal G7 ci sono le sedi della Leonardo, c’è la Base navale di Taranto, luogo deputato alle navi da guerra che vanno nel Mediterraneo, c’è l’areoporto di Gioia del Colle, riferimento per l'attiva partecipazione dell'aviazione alle situazioni già in corso, c’è la base di Amendola degli F 35. Quindi, ci sono tanti luoghi che in quella zona sono effettivamente centrali, e in questa fase ancor più che nel passato. Quindi ci sono tanti luoghi di potenziale conflitto sociale e politico,
Noi stiamo lavorando per realizzare una presenza nazionale in Puglia. Noi proponiamo a tutti i compagni, alle realtà sindacali di base, ai movimenti, ai lavoratori, masse in lotta una giornata in cui da tutta Italia si mostri l'opposizione al G7, al governo Meloni e all'attacco alle condizioni di vita e di lavoro, si mostri la solidarietà con la Palestina, la fine delle guerre.
Sono tante le ragioni, perché questo G7 gli vada storto. Ci vuole una giornata nazionale di lotta, ci vuole una manifestazione nazionale in Puglia il 15 giugno.
Questo G7 viene usato dal governo in maniera spregiudicata nella campagna elettorale, le elezioni si tengono la settimana precedente. Quindi sarebbe bene se la prima risposta post elettorale al governo Meloni fosse una manifestazione piuttosto calda contro il G7.
Dovremmo in ogni sede, in ogni luogo, facendo leva sulla cooperazione, costruire questa mobilitazione.
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