martedì 3 ottobre 2023

pc 3 ottobre - Carcere e poliziotti per i giovani e per i migranti, mentre il governo Meloni/Nordio assicura l'impunità ai padroni criminali e assassini

Un altro passaggio politico dei servi fascisti al governo nei confronti dei padroni e del loro Stato che va contrastata. 

La maggioranza di destra, con Italia viva e Azione, ha raggiunto un accordo sulla riforma della prescrizione.


Questa significa che non ci sarà giustizia per le stragi di Viareggio, Ponte Morandi, Brandizzo, come in precedenza non c'è stata per Bolzaneto, per la strage dell'Eternit. 

La Commissione Giustizia della Camera ha votato come testo base la proposta del deputato forzista Pietro Pittalis che prevede il ritorno alla legge ex Cirielli del 2005, la legge ad personam del 2005 per aiutare Berlusconi in tribunale. La norma prevedeva la cancellazione del cosiddetto “reato continuato”: cioè una serie di condotte illecite unite in un unico disegno criminale. Così, ogni reato andrebbe

giudicato separatamente dagli altri con il rischio della prescrizione per i più datati. La tagliola potrebbe falcidiare i processi per falso in bilancio, evasione e frode fiscale, corruzione. Oppure i reati ambientali e sul lavoro.

Il conto alla rovescia per la prescrizione inizia da quando è stato commesso il fatto, non da quando è stato denunciato.

Nei Tribunali dei padroni si celebra così la "giustizia" dei padroni che è giustizia di/per la loro classe, loro che avranno la possibilità di pagare profumatamente avvocati a loro servizio.

alla Camera, la destra (con Azione e Iv) piazza l’ennesimo blitz in Commissione Giustizia dove è stato adottato come testo base la proposta dello stesso Pittalis che prevede il ritorno alla legge ex Cirielli del 2005, una delle tante norme ad personam dell’era Berlusconi: se approvata il tempo di estinzione dei reati tornerebbe a correre in tutti i gradi di giudizio. Con l’effetto di cancellare la riforma Bonafede, che interrompe il decorso della prescrizione con la sentenza di primo grado. Contemporaneamente verrebbe eliminato anche il meccanismo dell’improcedibilità introdotto dalla riforma Cartabia.

Un blitz andato a buon fine anche grazie alla spinta della Lega di Matteo Salvini.

Tale disposizione prevede una sospensione di massimo 36 mesi (18 dopo la sentenza di primo grado e altri 18 dopo quella di secondo grado in caso di condanna) senza interruzioni nel corso del processo.

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