domenica 1 ottobre 2023

pc 1 ottobre - L'imperialismo USA/NATO alimenta i venti di guerra in Kosovo. Si rafforza la presenza NATO di cui l'Italia detiene il comando ed è presente con i suoi militari

La Casa Bianca: “La situazione è preoccupante e destabilizzante”

30 Settembre 2023

Agenzia Nova 

La Serbia sta spostando truppe e carri armati al confine con il Kosovo. La situazione in Kosovo è “preoccupante e destabilizzante” per tutta la regione dei Balcani occidentali. Lo ha detto il coordinatore per le comunicazioni strategiche al Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, durante un briefing con la stampa.

“Negli ultimi mesi abbiamo visto un crescendo di tensioni e violenza in Kosovo, culminato con alcuni membri delle forze di pace della Nato che sono rimasti feriti e con il recente attacco a Banjska, nel Nord del Paese: non è stato un attacco casuale, ma coordinato e pianificato, e i responsabili devono

essere portati davanti alla giustizia”, ha detto, invitando le autorità serbe a ritirare “subito” le forze dispiegate lungo il confine con il Kosovo, che includono artiglieria e carri armati. Alla luce di questi sviluppi, ha aggiunto, la missione Kfor rafforzerà la sua presenza nel Nord del Kosovo.

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente serbo, Aleksandar Vucic, a cui ha ribadito la necessità di “provvedimenti immediati” per porre fine alle tensioni con il Kosovo, dopo l’attacco avvenuto domenica scorsa nel villaggio di Banjska. Il capo della diplomazia statunitense ha anche chiesto di fare in modo che i responsabili, che al momento si trovano in Serbia, vengano “portati davanti alla giustizia”.

Blinken ha ribadito il sostegno degli Stati Uniti alle missioni Kfor ed Eulex in Kosovo, aggiungendo che quanto accaduto al monastero di Banjska rappresenta “una sfida inaccettabile alla comunità internazionale”. Il segretario di Stato, infine, ha chiesto a Vucic di fare tutto il necessario per risolvere le tensioni con Pristina, in linea con gli impegni presi nell’accordo di normalizzazione delle relazioni mediato dall’Unione europea.

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