Obsoleta
e fatiscente, la galera può ospitare un massimo di 1500 persone ma
attualmente ve ne sono rinchiuse oltre 2400; oltre al sovraffollamento,
mancanza di medici e psichiatri - durante la notte ci sono un solo
medico e un solo infermiere in tutto il carcere, fatto salvo un reparto
speciale. È
tristemente famoso anche per la “cella zero“, cella non sorvegliata in cui i secondini torturano e picchiano impunemente.
tristemente famoso anche per la “cella zero“, cella non sorvegliata in cui i secondini torturano e picchiano impunemente.
È
in questo carcere che è morto Claudio, 34 anni, la sera di domenica 10
gennaio. A quanto dichiarato dall’amministrazione carceraria, di
infarto. Il 118 non ha fatto a tempo a visitarlo. La stessa notte, un
detenuto di 21 anni si è inferto numerose ferite. Già nei giorni scorsi
aveva tentato di dare fuoco alla sua cella.
“Mio
fratello venerdì sera aveva mal di gola, è andato in infermeria dove
gli hanno dato una tachipirina e gli hanno detto vai che stai bene, è
così è andata venerdì, sabato e domenica. Aveva la febbre alta. Domenica
è andato di nuovo giù e quel bastardo di turno gli ha fatto un lavaggio
di bentelan. Poi è morto. Mio fratello non ha avuto un infarto, mio
fratello l’hanno assassinato”, urla la sorella. “Non mi hanno detto che
mio marito era morto, l'ho dovuto scoprire da sola. Il suo corpo è stato
per tre giorni su un letto. È morto con 38.5 di febbre: non si può
morire così“, racconta la moglie di Claudio.
Nella
notte fra martedì e mercoledì familiari, parenti e amici dei detenuti
si sono ritrovati sotto il carcere. Cori “assassini, assassini”, poi la
tristezza è diventata rabbia con blocchi del traffico, lanci di pietre e
bottiglie contro il cancello e i secondini. Dall’interno cori di
risposta e battiture che hanno coinvolto almeno due sezioni.
Mercoledì
mattina è stato affisso un grande striscione all’esterno di
Poggioreale, “Verità per Claudio morto nel mostro di cemento”. Nuovi
blocchi del traffico fuori, ancora battiture e cori all’interno hanno
costretto l’amministrazione a concedere un incontro ai familiari di
Claudio. Una delegazione è entrata, ma l’unica risposta è stata la
restituzione dei suoi effetti personali. Il Comitato Parenti e amici dei
detenuti di Poggioreale, Pozzuoli e Secondigliano ha chiamato per il 28
febbraio a un altro presidio fuori dal carcere, contro le torture della
cella zero, le morti e i suicidi nelle carceri che quest’anno, dopo
nemmeno 45 giorni, ammontano già a 6.
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