domenica 17 novembre 2024

pc 17 novembre - La servetta Meloni al summit imperialista del G20 in Brasile. La solidarietà alla Palestina ha aperto le contestazioni del vertice

 







Mentre il vertice del G20 ha preso il via a Rio, in Brasile, i movimenti sociali hanno organizzato una protesta in solidarietà con la Palestina, per denunciare il ruolo dei paesi del nord globale nel genocidio in corso. 


Meloni in qualità di presidente G7 e presidente del consiglio italiano domani sarà al summit del G20 che si terrà a Rio de Janeiro il 18-19 novembre.

Un summit imperialista di guerra delle potenze che con le armi si stanno scontrando per procura in Ucraina, che stanno appoggiando lo Stato terrorista di Israele nel genocidio in Palestina e nella guerra di aggressione al Libano e nei bombardamenti in Iran, in Siria e Yemen. Un summit imperialista i cui partecipanti, dai governi USA/UE, Russia, Cina, sono parte attiva nella spartizione del mondo per la rapina delle risorse energetiche e delle materie prime per mandare avanti la loro produzione capitalistica, che si scontrano comunque in una guerra commerciale che è un preludio di quella militare. Un summit imperialista che è anche il primo che vede riuniti i principali leader del mondo dopo la vittoria di Donald Trump. Un summit imperialista a cui partecipano i governi reazionari seduti al banchetto a masticare gli avanzi ma comunque fieri di essere al servizio dei padroni imperialisti.

Tutti questi “signori”, per le loro fiere del nulla, delle chiacchiere a vuoto, occuperanno – come sempre

– le città con le loro truppe, la loro polizia, che prima dell’evento “ripuliranno” i luoghi del summit dalla presenza di chi vive in miseria e povertà per non urtare la passerella dei ricchi e potenti e che sono pronti alla repressione perché non ci siano contestazioni che arrivino troppo vicino a loro.

Questo summit imperialista è anche un insulto ai proletari e alle masse povere e oppresse del mondo: come possono parlare, loro che sono i responsabili di miseria, guerre, migrazioni, delle crisi economiche, delle crisi climatiche, parlare di “lotta alla povertà”?

E’ per tutto questo che è espressione del loro mondo decadente che ostacola il progresso e lo sviluppo dell’umanità, che rovescia sui proletari e sui popoli le loro crisi e le loro guerre, è per tutto questo che quando si incontrano si devono blindare per tenere lontano ed impedire le proteste. I militari saranno presenti nelle strade di Rio de Janeiro durante il vertice del G20, per ordine del presidente Lula che ha cercato, in questi giorni, di ripulirsi l’immagine partecipando ai controvertici dei movimenti pacifisti e ambientalisti, dei social forum. Il governo intende “proteggere la sicurezza di tutti coloro che verranno”, cioè degli imperialisti e genocidi che si incontreranno durante il summit, come il presidente Biden e il primo ministro israeliano Netanyahu.

Durante il summit sono previste grandi giornate di manifestazioni e per lunedì intanto si annuncia una grande manifestazione antimperialista e a sostegno della Palestina.

Al summit saranno presenti tra gli altri Biden, Milei (che ha già fatto sapere che si rifiuta di firmare i documenti del G20 su "uguaglianza di genere" e "sostenibilità"), Erdogan, Modi e Meloni che interverrà nella prima e nella terza sessione di lavoro, previste per lunedì 18 novembre: la prima sarà dedicata alla lotta alla fame e alla povertà, mentre la terza allo sviluppo sostenibile e alla transizione energetica. Dopo il G20 Meloni andrà in Argentina ad incontrare proprio l'ultrareazionario Milei.

Il premier italiano rimarcherà “l’impegno dell’Italia nella cornice del Piano Mattei per sostenere progetti strategici per l’Africa come il Corridoio di Lobito che nel futuro potranno cambiare la vita di milioni di persone”. Progetti ed investimenti, questi ultimi dichiarati, che bisognerà vedere se il governo fascio-imperialista italiano riuscirà a mettere in pratica.

Ora, quando leggiamo o ascoltiamo la stampa che riporta le veline del governo, quando si parla di “piano Mattei” sappiamo che si tratta di un piano neocoloniale e anche gli investimenti del cosiddetto “Corridoio di Lobito” sono di quella natura, e non solo, perché riguardano anche il contrasto alla Cina. Il “corridoio di Lobito" collega l’Angola, lo Zambia, la Repubblica Democratica del Congo (Rdc) e altri Paesi nell’Africa australe, e l’Italia a guida Meloni aveva progettato un investimento di 320 milioni di dollari deciso durante la riunione G7 di Borgo Egnazia.

I paesi coinvolti sono di vitale importanza per gli interessi imperialisti. Il Congo è il più grande produttore mondiale di cobalto, rappresentandone circa il 70% della produzione globale, vende la maggior parte dei suoi minerali grezzi alla Cina per la lavorazione, punta ad attirare nuovi investimenti con il Corridoio di Lobito in un impianto di precursori di batterie che potrebbe costare solo un terzo di un impianto equivalente in Cina o negli Stati Uniti. In questo senso sottrarre alla Cina social-imperialista queste materie prime è parte della guerra commerciale contro di essa da parte dell’imperialismo occidentale USA/UE.

Congo e Zambia sono i principali produttori di rame dell’Africa; l’Angola ha 36 dei 51 minerali che sono fondamentali per le tecnologie di energia verde. Il valore del Corridoio di Lobito per lo spostamento di prodotti dall’ Africa centro-meridionale fino al porto angolano sull’Atlantico era stata già compresa dai colonizzatori belgi e portoghesi, che costruirono la linea ferroviaria originale tra il 1902 e il 1929, ma che fu distrutta durante una guerra civile e l’indipendenza dell’Angola nel 1975.

Quindi “piano Mattei” è l’ultimo nome che si è dato alla rapina imperialista delle risorse dei popoli dell’Africa, di cui l’Italia imperialista è parte attiva.

Nei prossimi giorni seguiranno altre info/denunce su questo summit e sulla partecipazione della capa del governo fascio-imperialista italiano

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