sabato 26 ottobre 2024

pc 26 ottobre - VERITÁ E GIUSTIZIA PER MOUSSA - manifestazione oggi a Verona

 

A noi Moussa mancherà. Rimandiamo al mittente i commenti agghiaccianti, razzisti e disumani apparsi poche ore dopo l’omicidio.

Chiediamo che sulla morte di Moussa Diarra venga fatta un'inchiesta seria, trasparente e indipendente, che dia una risposta chiara alle tante domande ancora inevase su quanto avvenuto.

Se Moussa era già stato intercettato intorno alle 5 in “stato confusionale e alterato”, come ha potuto muoversi per altre due ore senza che vi fosse alcun intervento? È stato chiamato il 118 come si dovrebbe fare per una persona in evidente stato di alterazione? L'identificazione era la procedura più adatta di fronte a una persona in stato confusionale? Sparare era davvero l'unica opzione?

Presentare una ricostruzione unica dei fatti è una pratica inaccettabile in uno stato democratico. Per di più avallata acriticamente da una stampa asservita, che ha dipinto Moussa come un "mostro", seguendo

lo stereotipo dello straniero fuori controllo, sbandato, drogato e spacciatore.

In questi anni Moussa aveva trovato riparo alla casa occupata del Ghibellin Fuggiasco, uno dei pochi luoghi che a Verona ha assunto l’impossibile responsabilità di essere luogo per i senza luogo, per tutte quelle persone che, a causa del razzismo strutturale, anche in presenza di regolari contratti di lavoro, sono discriminate dal mercato immobiliare.

Moussa era un giovane che soffriva di malessere psicologico. Un malessere coltivato dall’abbandono delle istituzioni, dall’assenza di prospettive, dalla precarietà lavorativa, dalla mancanza di una casa dignitosa, dai ritardi continui nel rilascio dei documenti. È certo che Moussa è stato portato alla disperazione dall'ingiustizia intrinseca del sistema in cui viviamo, che si accanisce contro la povertà, che marginalizza le persone con background migratorio. Se le istituzioni avessero dato delle risposte concrete a questi problemi, se il Comune avesse trovato una soluzione abitativa, questa tragedia non sarebbe avvenuta!

La vita di Moussa è stata segnata dal razzismo strutturale e istituzionale del nostro Paese.

Al bisogno di cura si è risposto a colpi di pistola. Mai più!

Invitiamo tutte e tutti coloro che non si riconoscono nella disumanità del “con tutto il rispetto, non ci mancherà”, a scendere in piazza, insieme, in tant*, per chiedere:

- verità e giustizia per Moussa;

- il riconoscimento e il rispetto dei diritti umani fondamentali, ai documenti, alla residenza, alla casa, ad un lavoro che non sia precario e sfruttato;

- una vera sicurezza, quella che scaturisce dalla giustizia, dal rispetto della dignità di ogni essere umano. Non si crea sicurezza con la sola repressione, né tantomeno sparando!

- una reazione forte, condivisa, unanime dell'intera società civile contro ogni forma di razzismo.

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