La giornata di ieri è stata scandita da due momenti importanti:
La nuova riunione del circolo di proletari comunisti che si è avviato a Palermo, che deve procedere passo dopo passo nel percorso di organizzazione, certamente non facile nè scontato, con lavoratrici e lavoratori che devono iniziare a comprendere la necessità della lotta politica in primis contro il governo, oggi rappresentato dalla frazione più reazionaria della borghesia al potere, il governo Meloni, e la necessità di costruire gli strumenti essenziali per questa lotta, in primis il partito dei proletari, dei lavoratori.
La partecipazione alla manifestazione cittadina contro il DDL 1660 da stato di polizia del governo Meloni che a partire dal tardo pomeriggio si è svolta lungo le vie del contro storico in continuità con quella nazionale di Roma del 19 ottobre.
Riportiamo immagini della manifestazione dove abbiamo sfilato al corteo con uno striscione, parecchio fotografato, e diffuso volantino e il giornale Controinformazione rossoperaia
e a seguire stralci della discussione che vi è stata alla riunione del circolo.
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Palermo manifestazione contro il DDL 1660 da stato di polizia del governo moderno fascista Meloni
Sostenere pianamente il popolo palestinese e la sua Resistenza, di cui le donne sono uno dei cuori trasformando l'immane dolore in lotta
Dalla riunione del circolo pc
... Le notizie di questi giorni sono sempre più tristi da un lato e gravi dall’altro: da altri 3 femminicidi parte di un elenco pesantissimo di donne uccise da quella famiglia a cui tanto inneggia il governo Meloni, ai morti sul lavoro con i due operai uccisi e 11 feriti alla fabbrica Toyota, per non parlare della strage disumana di vite che continua in Palestina per mano criminale di Israele nazisionista.
Alla Toyota a Bologna dove si costruiscono carrelli elevatori è scoppiata una caldaia e lo
scoppio ha invaso tutta la fabbrica. Attualmente al lavoro c’erano circa 330 operai ma quando la produzione è a pieno regime gli operai sono circa 800. Oggi hanno fatto lo sciopero, uno sciopero che era già stato organizzato prima, perché la denuncia sui rischi sul piano della non sicurezza vi era già in questa fabbrica e alcuni operai stessi lo avevano già denunciato, ma come si vede anche questa è purtroppo una nuova strage annunciata ad opera dei padroni che se ne fregano della vita degli operai con il beneplacito dei sindacati confederali che hanno fino ad oggi accompagnato i governi che si sono succeduti per svuotare, rendere sempre meno incisive le leggi sulla sicurezza sul lavoro che è divenuta vera e propria insicurezza sul lavoro a partire dalle fabbriche. E oggi con il governo Meloni ancora più pienamente al servizio degli interessi dei padroni che non si devono “disturbare” nei loro profitti, è ancora peggio.
Ora la fabbrica della Toyota è chiusa, ma dovevano morire gli operai?? Oggi c'era uno sciopero anche a Bologna. Insieme a tutti quelli che sono arrivati alla fabbrica c'erano i parenti che piangevano, c'era la moglie di un operaio giovanissimo, come i 5 operai che sono morti qui a Casteldaccia, i figli, tutti i parenti restano disperati. Dopo i cordogli ipocriti delle eventuali istituzioni e dei sindacati confederali… tutto passa e gli operai continuano a morire come carne da macello, l’importante che i padroni continuino a fare profitto sul loro sangue e vita.
Lunedì andremo ai Cantieri navali così come stiamo andando nelle fabbriche dove siamo presenti nelle città in cui siamo organizzati, perché è necessario innanzitutto fare solidarietà attiva, ma occorre anche denuncia e controinformazione e portare un messaggio che bisogna ribellarsi, scioperare contro questo stato di cose che la borghesia dominante, oggi rappresentata dal governo Meloni, non cambierà affatto la situazione per precisi interessi di classe, anzi la peggiorerà…
Ci sono almeno un milione di infortuni all'anno denunciati all'Inail, per cui alcuni lavoratori restano, come in guerra, invalidi per sempre. Perchè è una guerra contro i lavoratori a cui noi dobbiamo rispondere con la nostra guerra di classe, organizzandoci, sì sindacalmente come primo ambito di difesa e resistenza, ma anche politicamente per rispondere a questa guerra della borghesia al potere al servizio della classe padronale.
Questa guerra, questo governo Meloni contro i proletari, i lavoratori, le donne proletarie, le lavoratrici, gli operai, i giovani, gli studenti, gli immigrati la vuole fare con le mani sempre più libere. Il Ddl 1660, quello per cui andremo a protestare oggi pomeriggio qui a Palermo racchiude la sostanza di questo, sempre più sfruttamento e oppressione sociale mentre il dissenso e la protesta più che legittima contro l’azione nefasta di questo governo di stampo moderno fascista al servizio dei padroni e della guerra imperialista, antioperaio, antiproletario e antipopolare, fascio-sessista, complice del genocidio in Palestina, deve essere sempre più repressa.
… in questo paese siamo circa 60 milioni, 24 milioni sono i lavoratori ufficiali che hanno il contratto depositato all'INPS, ci aggiungiamo 16 milioni di pensionati, di cui almeno 12 tutti ex lavoratori, siamo circa 40 milioni, siamo cioè la maggioranza, eppure dobbiamo sottostare ad una minoranza che detiene il potere, il controllo sul parlamento, sull'esercito, sugli apparati repressivi, sui mass media, sulle nostre vite.
Il proletariato deve di conseguenza organizzarsi politicamente innanzitutto con una testa pensante e organizzativa, il Partito, e con un proprio esercito con a base le masse, perché altrimenti subiremo le catene dello sfruttamento e dell’oppressione sempre più pesanti. Ci conforta la storia verificata del proletariato che quando si è organizzato e ha preso il potere ha iniziato a costruire nelle prime esperienze rivoluzionarie una società nuova, la società socialista...
Oggi questo andiamo a dire alla manifestazione contro il DDL 1660, combattere questo decreto pone la necessità di mettere all’ordine del giorno la lotta ad ampio raggio contro il governo Meloni per cacciarlo, perché chi pensa che questo governo sia esattamente come i precedenti sbaglia e ne sottovaluta l’azione ideologica/politica. Un governo che sì economicamente sicuramente è in continuità con i precedenti ma il carico ideologico e politico di stampo fascista, moderno diciamo oggi, che immette in ogni provvedimento ha fatto fare un salto di qualità rispetto ai governi precedenti in termini di attacco alla condizione di vita dei proletari e delle masse popolari in ogni aspetto, unitamente all’arroganza sempre più sfacciata nell’esercizio del potere (ministri delinquenti che rimangono al potere, uso privato delle istituzioni al servizio delle proprie “famiglie”, disprezzo sempre più accentuato verso le masse proletarie e popolari ecc)
Ma contro questo quadro nero rappresentato dal governo e dalla sua azione arrivano positivi segnali di ribellione e lotta che ci devono incoraggiare e convincere che le cose non restano sempre uguali. Innanzitutto sul piano internazionale guardando ai popoli che si ribellano e lottano contro l’imperialismo e i regimi oppressori, dalla Palestina all’India; per arrivare al nostro paese dove non è vero che tutto è fermo, la grande manifestazione del 5 ottobre a Roma per la Palestina che ha sfidato e violato apertamente il divieto del governo e della questura è stata la dimostrazione che le cose cambiano e che non si resta solo a subire e in silenzio; così lo sciopero del 18 ottobre indetto dal più grande sindacato combattivo di base, il Si.Cobas, e la manifestazione nazionale del 19 ottobre a Roma, in cui settori di lavoratori, a partire dalla logistica principalmente, hanno detto un chiaro no al DDl 1660 e all’azione repressiva del governo. Per non parlare dei sabati a Milano dal 7 ottobre dell’anno scorso in cui si scende ininterrottamente in piazza in protesta contro il genocidio del popolo palestinese e a sostegno della giusta Resistenza palestinese…
Ecco, noi in questo quadro dobbiamo fare la nostra parte di lavoratori, lavoratrici di avanguardia che comprendono via via come stanno le cose realmente, afferrano i meccanismi alla radice di come funziona questa società capitalista e imperialista, si formano anche studiando la storia rivoluzionaria del proletariato mentre si agisce e si lotta contro il governo in primis…
Un paese come il nostro è definito democratico, fondato su una Costituzione, e poi accade il divieto della manifestazione del 5 ottobre, il DDL 1660, ma il Presidente della Repubblica ha le sue colpe visto che deve difendere la Costituzione, ma cosa fa? Perchè non agisce per fermarli?
Ecco la domanda di una nostra compagna lavoratrice oggi è emblematica, perché succede? Possiamo rispondere subito naturalmente ma le risposte arrivano da ognuno di noi man mano che procediamo nel lavoro politico del circolo politico. Il prossimo importante appuntamento, previsto per la prossima settimana con la prima tappa qui a Palermo del nuovo ciclo di formazione marxista con la presenza del Prof. Di Marco (ex docente della facoltà di filosofia Università Federico II di Napoli), ci aiuterà ad entrare meglio nella comprensione delle questioni perché andremo a fondo di esse, ripartendo dalle radici, dalle basi del funzionamento della società capitalista, perché esiste lo sfruttamento, perché la produzione è sociale ma l’appropriazione della ricchezza è privata, perché ci sono le classi sociali in questa società, cosa è la “dittatura della borghesia dominante” anche quando indossa l’abito della democrazia borghese, perché vi sono così tanti disoccupati, l’esercito industriale di riserva lo chiama il nostro maestro Marx… Impareremo e ci attrezzeremo per condurre meglio la nostra battaglia politica, armati della teoria scientifica della nostra classe che ci apre gli occhi e ci fa squarciare i veli dell’ottusità, del qualunquismo, dell’ignoranza in cui il governo al potere vuole che restiamo e soccombiamo ogni giorno…
... fare teoria e pratica, le due cose messe insieme, la vita delle persone, anche se uno non lo sa, è fatta di teoria e pratica, la nostra teoria, di parte...
quando cresciamo, diciamo, ci abbandoniamo nelle mani di altri, della scuola ma quella al servizio del Capitale, dei mass media ma quelli al servizio del governo e dei padroni, adesso dobbiamo acquisire la nostra autonomia…
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