lunedì 11 ottobre 2021

Imperialismo - Avanzano nuove politiche antimmigrazione in tutti i paesi imperialisti e capitalisti europei

Dentro l’Europa imperialista 12 paesi a governi sostanzialmente fascio-razzisti-populisti rilanciano i muri anti immigrazione.

Questi muri non sono nell’interesse dei paesi imperialisti più forti, Germania, Francia, che hanno bisogno di manodopera immigrata per mantenere e rafforzare l’economia imperialista dei loro paesi. Ma sul piano politico i governi che attualmente li rappresentano, la Germania del dopo Merkel, e Macron in crisi e in fase pre elettorale, sono attualmente un “ventre molle” attraverso cui l’intensificazione della politica anti immigrati può avanzare.

Per cui, nessuna fiducia che l’iniziativa dei 12 paesi resti una butade. Il livello di unità che i governi imperialisti d’Europa raggiungeranno sposta l’asse più a destra, indipendentemente dalla composizione politica di essi.

D’altra parte i governi imperialisti hanno interesse a realizzare una maggiore unità della politica

economica e di difesa a fronte della contesa mondiale interimperialista, attraversata da nuova acutizzazione e da venti di guerra.

Il problema principale che i proletari e le masse popolari hanno nei paesi dell’Europa imperialista è che non ci sono forze comuniste in grado di organizzare e guidare nella lotta la classe operaia, il proletariato diffuso, le masse di migranti. E questo fa sì che i governi imperialisti abbiano in realtà un’autostrada d’avanti e che le loro contraddizioni interne vengano scaricate sui proletari e le masse popolari.

I fermenti di lotta sindacale e di opposizione antifascista e antimperialista, che pure vi sono, sono punti di appoggio ma non costituiscono attualmente una forza materiale influente nella lotta di classe e nella lotta politica.

Chiaramente assolutamente disorientanti e dannose sono le politiche sovraniste tinte di sinistra, da Melenchon all’area ex Eurostop italiana,, alla Linke tedesca e gruppi satelliti in Germania, ai sedicenti ‘partiti comunisti’, ecc.

La costruzione del Partito, del sindacato di classe, del fronte unito si muove fuori e contro queste forze di pseudo sinistra; ma chiaramente una alternativa solo ideologica è insufficiente, senza una politica proletaria agente nel fuoco della lotta di classe in stretto legame con le masse.

All’interno dei paesi del blocco fascio-populista che governa, ad esempio, i 12 paesi in Europa, occorre respingere l’idea e la visione che siano paesi oppressi dall’imperialismo; questo diventa una obiettiva copertura della politica e del senso comune diffuso da questa politica tra i proletari e le masse popolari. Anche in questi paesi bisogna rompere con ogni politica di collaborazione di classe e ogni visione nazional-popolare.

La lotta per il socialismo, fondata sul partito rivoluzionario della classe operaia è l’unica via da riprendere in questi paesi.

Proletari comunisti nel nostro paese e nell’insieme dell’Europa imperialista si batte per l’unità internazionalista, per il coordinamento e l’unità delle lotte operaie, per l’unità dei proletari dei paesi imperialisti e i migranti, per un ruolo di prima fila nell’organizzazione e della lotta dei migranti.

Proletari comunisti

info contatti adesioni pcro, red@gmail.com

11 ottobre 2021

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