mercoledì 21 agosto 2019

pc 21 agosto - Autonomia differenziata: anche lo Svimez dice di no e salta il nervo scoperto dei padroni del nord


che sono alla ricerca di maggiori profitti, che vogliono le mani libere nello sfruttamento della forza lavoro e sulla gestione dei soldi.

In un suo intervento di questi giorni lo Svimez attacca l’autonomia regionale differenziata fortissimamente voluta dai presidenti delle Regioni del Nord, in rappresentanza dei padroni, per poter gestire direttamente l’“economia”, e sulla quale stava già lavorando il governo Salvini/Di Maio/Conte.

Lo Svimez, come introduzione riassuntiva del suo rapporto (e comunque si riferisce solo al 2018 mentre la situazione è ancora peggiorata), dice: “Dopo un triennio 2015-2017 di (pur debole) ripresa del Mezzogiorno, si riallarga la forbice con il Centro-Nord. Tengono solo gli investimenti in costruzioni, crollano quelli in macchinari e attrezzature. Prosegue il declino dei consumi della P.A. e degli investimenti pubblici. Al Mezzogiorno mancano quasi 3 milioni di posti di lavoro per colmare il gap occupazionale col Centro-Nord. Il dramma maggiore è l’emigrazione verso il Centro-Nord e l’estero. I diritti di cittadinanza limitati al Sud. Forte disomogeneità tra le regioni meridionali: nel 2018 Abruzzo, Puglia e Sardegna registrano il più alto tasso di sviluppo”

Lo Svimez considera perciò negativamente l’autonomia perché aggraverebbe di molto queste condizioni.
Contro questa presa di posizione i presidenti di queste regioni si sono scatenati in attacchi furibondi annunciando dura lotta!
Erano bastate infatti alcune frasi: <i presidenti delle regioni del Nord sono insorti
, a partire dal Veneto di Zaia, seguito dal Friuli Venezia giulia con Fedriga e dalla Lombardia con Fontana…”. (Giornale di Sicilia 20 agosto ’19)

E oggi le loro parole vengono riportate in un’intervista al Corriere della Sera nella sua edizione di carta: <<"Noi saremo come un nido di vespe nei confronti di chi andrà al governo” dice il Governatore del Veneto Luca Zaia…” e ancora: ”Non ho fatto sconti al governo uscente, figuriamoci se li farò a chi arriverà”.>> e continua sempre più minaccioso: <<“Ma si illudono di poter bloccare un processo storico che parte dal popolo” perché, aggiunge il Governatore, “la storia non la ferma nessuno.”.>>

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