sabato 8 novembre 2025

pc 8 novembre - Interventi nella giornata della Rivoluzione d'Ottobre - 2 - "...Vi sono due classi, il proletariato e la borghesia.."

Un libro da leggere e rileggere
Agli operai, 

riportiamo un pezzo tratto da questo grande libro scritto da John Reed, all'epoca giornalista americano, militante, che partecipò direttamente ai giorni decisivi dell'insurrezione in Russia; decisivi per gli operai, le masse contadine del mondo intero, descrivendo quasi ora per ora quello che succedeva.

Questo dialogo tra un lavoratore/soldato e un intellettualino/studente piccolo borghese dice una cosa fondamentale, ieri come oggi: "Vi sono due classi: Il proletariato e la borghesia...", e che non ci può essere alcuna conciliazione, alcuna alleanza neanche momentanea (come vogliono i rappresentanti del governo, o dei sindacati collaborazionisti, intellettuali, piccoli borghesi venduti, compresi quelli che si spacciano anche per rivoluzionari ma hanno in disprezzo i lavoratori, e ingannano gli operai, per sottometterli in realtà agli interessi della classe dominante) 

Due classi. La classe del proletariato che lotta e deve lottare per un mondo nuovo, senza sfruttamento, con il potere in mano a chi produce ogni giorno la ricchezza della società; e la classe della borghesia che nel perseguire ad ogni costo il profitto dei padroni e la difesa del suo potere, distrugge la società, fa le guerre, ed è essa stessa espressione di putrefazione, corruzione, morte. E, come dice il soldato, o si sta con una o con l'altra...

Questa lotta, gli operai devono avere fiducia, non pensare che niente può cambiare, può essere fatta anche oggi. La Rivoluzione d'Ottobre non è da guardare come un quadro del passato, ma dice, prima di tutto proprio agli operai, che la rivoluzione è possibile, come è possibile costruire oggi un Partito comunista veramente rivoluzionario, come quello costruito da Lenin, perchè la storia del proletariato guarda e impara dal passato, ma per andare avanti!

Operai, lavoratori, leggete questo Libro.

Da "Dieci giorni che sconvolsero il mondo" 

  "...All'ingresso della stazione, stavano due soldati con la baionetta in canna; un centinaio di persone, commercianti, funzionari e studenti inveivano contro di loro e li apostrofavano con violenza. Si vedeva che si sentivano a disagio ed umiliati come ragazzi rimproverati ingiustamente. Un giovanotto, alto, dal viso arrogante, che vestiva l'uniforme di studente, guidava l'attacco.

— Voi comprendete, suppongo — diceva con tono insolente — che prendendo le armi contro i vostri fratelli, diventate gli strumenti di una banda di assassini e di traditori.
— Non è così, fratello — rispondeva il soldato seriamente. — Voi non capite. Vi sono due classi, il proletariato e la borghesia. Noi...


— Oh! la conosco questa storia! — interruppe lo studente. — Voialtri, contadini ignoranti, basta che sentiate ragliare qualche frase fatta e subito, senza aver capito niente, vi mettete a ripeterla come pappagalli.

La folla rideva.

— Oh! so bene — riprese il soldato, mentre la fronte gli si imperlava di sudore — voi siete un uomo istruito, lo si vede; io, non sono che un ignorante. Ma mi sembra...
— Voi credete certamente — interruppe l'altro sprezzante — che Lenin è un vero amico del proletariato?
— Sì, lo credo — rispose il soldato.
— Ebbene, amico mio, lo sapete che Lenin ha attraversato la Germania in un vagone piombato? Sapete che Lenin ha preso dei quattrini dai tedeschi?
— Oh! so ben poco di tutto questo — replicò il soldato testardo, — ma io trovo che quello che egli ha detto è proprio quello che ho bisogno di sentire io e tutta la gente semplice come me. Vedete, vi sono due classi, la borghesia e il proletariato...
— Siete pazzo, amico mio! Io ho passato due anni a Schlusselburg per la mia azione rivoluzionaria, mentre voi, a quell'epoca sparavate sui rivoluzionari e cantavate «Dio protegga lo zar». Mi chiamo Vassili Georgevic Panin. Non avete sentito parlare di me?
— Mi dispiace, mai... — disse il soldato umilmente. — Ma io non sono che un ignorante. Voi siete un grande eroe, certamente.
— Proprio così — replicò lo studente con convinzione, — ed io combatto i bolscevichi che stanno rovinando la nostra Russia, la nostra libera rivoluzione. Come spiegate voi questo?

Il soldato si grattò la testa.
— Non so come si spiega questo — disse, facendo delle smorfie per lo sforzo imposto al suo cervello. — A me, tutto sembra molto chiaro; è vero che non sono che un ignorante. Mi sembra che vi sono due classi, il proletariato e la borghesia...
— Ed eccovi daccapo con la vostra stupida formula! — gridò lo studente.
—...due classi, — continuò il soldato, cocciuto. — E chi non è con l'una è con l'altra..."  

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