giovedì 29 febbraio 2024

pc 29 febbraio - La repressione da Stato di polizia del governo Meloni non ferma la giusta ribellione degli studenti - a Milano occupate 5 scuole superiori

MILANO, SCUOLE OCCUPATE DAGLI STUDENTI

Dopo l'occupazione di ieri del liceo Manzoni oggi è stata la volta dello scientifico Bottoni.
Si tratta della quinta scuola occupata a Milano nelle ultime settimane dopo Severi-Correnti, Virgilio e Beccaria.



DAL COMUNICATO dell’assemblea occupante del Liceo Classico Manzoni
Oggi (ieri), 27 febbraio 2024, gli studenti e le studentesse del Liceo Classico Manzoni hanno occupato la propria scuola.
Di fronte alla situazione attuale ci siamo trovati costretti e costrette a prendere questa decisione; cioè quella di occupare in quanto essa è l’unica risposta che si può dare alle minacce di Valditara, alle misure sempre più repressive del governo italiano,
al ripugnante silenzio complice ed al supporto del blocco occidentale al massacro del popolo palestinese.
Agli studenti e alle studentesse si presenta l’obbligo intellettuale di esprimersi e di non rimanere sordi di fronte al grido di denuncia di un’ingiustizia declinabile in troppi aspetti delle nostre vite.
Per quanto concerne i sentimenti di supporto al popolo palestinese che ci hanno spinto ad agire in tal guisa la riflessione spontanea è circa il modo superficiale e “di parte” della narrazione mediatica italiana. Questi, cioè i principali mezzi d’informazione, i quali sono profondamente corrotti dallo stesso potere politico,
si rendono infatti così fieramente portavoce delle destre al comando con l’obiettivo concordato di creare le basi di un sistema di silenziosi consensi intorno alle politiche capitalistiche e belligeranti dell’Occidente. Riteniamo che deliberatamente omettano e trascurino dettagli importanti dell’attuale crisi geopolitica e le relative partecipazioni degli Stati corresponsabili, come il nostro
che opera a tutti gli effetti in difesa di Israele: da questa constatazione è nata la nostra decisione di non parlare con giornalist*.
In particolar modo il nostro è un appello, è una chiamata ai cuori e alle menti di chiunque creda che gli eventi che stanno segnando il territorio ed il popolo palestinese non siano accettabili; di chiunque pensi che il silenzio del mondo occidentale, in particolare maniera dello Stato italiano, davanti al genocidio di un popolo sia ancora più inaccettabile; di chiunque creda che la repressione ella solidarietà ad un popolo oppresso sia insopportabile, in primo luogo quando questa repressione arriva proprio agli studenti e alle studentesse tramite manganellate “educative”.
Il Governo italiano, infatti, da due anni a questa parte, in nome del becero populismo penale, usato come strumento di consensi politici e di discriminazione sociale, sta attuando una stretta sempre più repressiva nei confronti del dissenso:
è una linea politica volta a rafforzare l’autorità di una classe governante, culturalmente asservita alle potenze euro-atlantiste, che attua politiche, tanto interne quanto esterne, evidentemente contrarie agli interessi della nazione e dei giovani, nel silenzio completo e complice della cosiddetta “opposizione”. La nostra non è più una democrazia ma un sistema politico in cui forze di
diversa estrazione seguono le stesse politiche, coadiuvate da una stampa di regime che cerca in ogni mezzo di orientare o distrarre l’opinione generale, al fine di rendere i cittadini incoscienti della via sulla quale la politica eterodiretta ha posto pericolosamente la stessa nazione.L’assemblea occupante che ha deciso di presentare questa azione politica come alternativa alla didattica curricolare ha come obiettivo:
– arricchire trasversalmente ogni elemento formante della scuola;
– mostrarsi solidali nella lotta verso il popolo palestinese e tutti gli oppressi in lotta,..

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