venerdì 1 marzo 2024

pc 1 marzo - Pisa: sempre più necessario e urgente concentrare la lotta contro questo governo di polizia! da Controinformazione rossoperaia del 1 marzo

 

Le violente cariche della polizia, in particolare contro gli studenti di Pisa che manifestavano per la Palestina in occasione della giornata dello sciopero generale del 23 Febbraio indetto dei sindacati di base - ma ricordiamo che la polizia ha attaccato anche i cortei a Firenze, a Catania - hanno subito suscitato in tutto il paese da un lato una grande indignazione a livello di massa e dall'altro una grande più che giusta solidarietà che subito si è vista la sera stessa a Pisa, quando migliaia di persone, di giovani, di studenti, di lavoratori, di donne, hanno di fatto invaso, in protesta solidale, la piazza dei Cavalieri, quella stessa piazza che la mattina, a suon di manganello, i poliziotti avevano impedito agli studenti di raggiungere, una manifestazione che si è espressa anche nell'ambito della grandissima manifestazione che c'è stata all'indomani, il 24 Febbraio a Milano per la Palestina e che è continuata fino ad oggi con molteplici iniziative che ci sono state nelle scuole, nell'università, con striscioni, cartelli, assemblee degli studenti, prese di posizione anche dei docenti, dei lavoratori, nelle occupazioni più che giuste che gli studenti stanno facendo (ad esempio a Milano sono state occupate 5 scuole superiori in questi giorni).

Quindi la solidarietà continua.

In questo quadro il presidente della Repubblica, Mattarella, è stato di fatto obbligato a dover prendere

posizione parlando di “fallimento”, riferendosi ai manganelli usati contro gli studenti che hanno il diritto di manifestare e di esprimere il loro pensiero secondo quella che è la Costituzione ancora vigente in questo paese. Il presidente della Repubblica poi ha chiamato all'ordine il ministro Piantedosi perché riferisse su quanto accaduto.

Ma al contrario, da parte del governo, a cominciare dalla Meloni per continuare con i vari ministri, da Salvini allo stesso Piantedosi che ieri ha parlato alle camere, invece l'atteggiamento è stato tutt'altro: da un silenzio assolutamente arrogante della Meloni fino a qualche giorno fa, che poi, nell'ambito di una intervista che ha fatto al Telegiornale della Rai asservita, a una domanda del giornalista su questi eventi ha subito preso posizione a difesa della della polizia, dicendo che assolutamente non deve essere criminalizzata, e dall'altra ha fatto uscire ancora una volta quella che è la sua natura fascista, ideologica, politica, ma anche in generale del governo di cui è a capo, quando dice che comunque in questo paese nessuno impedisce di manifestare e anzi l'Italia è un paese in cui ancora è permesso manifestare per la Palestina quando ci sono invece paesi in cui non è più permesso, come a dire che se fino ad oggi ci sono state le manifestazioni per la Palestina è perché noi – governo- ve lo abbiamo permesso, ma potremmo anche decidere di non farvi più manifestare per questo.

Quindi anche una sorta di minaccia fascista. E non a caso anche la proposta di legge che la Lega di Salvini ha già presentato, volta a impedire le manifestazioni di fatto per la Palestina, strumentalizzando la questione dell'antisionismo, è sicuramente un passo in avanti, un tassello in avanti di questa marcia che il governo vuole mettere in atto, man mano, restringendo sempre di più tutti gli spazi democratici e imponendo sempre di più uno Stato di polizia, di cui una delle manifestazioni gravissime è stato proprio quello che è successo a Pisa.

Dall'altro lato c'è stato anche il disprezzo arrogante nei confronti dei manifestanti, degli studenti attaccati violentemente dalla polizia, che ha espresso lo stesso Piantedosi quando ha riferito alle camere di ieri, confermando la natura reazionaria e fascista di questo governo, dicendo da un lato anche fesserie, quindi balle, come abbiamo detto altre volte in queste Controinformazione - e quella di dire balle è proprio un marchio di fabbrica di questo governo, a cominciare dalla fascistella della Garbatella Meloni - ma soprattutto spostando costantemente l'attenzione dai ragazzi manganellati in modo inaudito, come hanno detto gli stessi docenti che in diretta hanno assistito alle cariche della polizia, per criminalizzarli e per difendere invece una polizia che "verrebbe costantemente attaccata in questo paese".

Il Ministro ha detto: “consentitemi di sottolineare il diritto degli appartenenti alle forze di polizia di non subire processi sommari. Sono lavoratori che meritano il massimo rispetto. La gestione dell'ordine pubblico è un impegno quotidiano, delicato e non privo di rischi, svolto con la massima dedizione dalle donne e dagli uomini in divisa”.

E qui ci sarebbe subito da dire che questa gestione dell'ordine pubblico “svolta con dedizione”, in realtà poi si cancella totalmente quando a Roma, come è successo proprio due sere fa, viene fatto un nuovo raduno di fascisti che inneggiano al fascismo con saluti romani, protetti da cordoni delle forze dell'ordine e nessuno li denuncia, nessuno li manganella, nessuno gli impedisce di manifestare. E questi sarebbero appunto i lavoratori che meriterebbero il massimo rispetto e che svolgerebbero con la ” massima dedizione” il loro lavoro, avendo giurato su una Costituzione che vieta l'apologia di fascismo?

Ancora Piantedosi: “ ancora c'è un clima di crescente aggressività nei confronti delle forze dell'ordine che ha lo scopo di alzare il livello di contrapposizione tra la piazza e le istituzioni”.

E chi avrebbe questo scopo?

Piantedosi non lo dice naturalmente. E quindi o è una fesseria, una balla, o andrebbe come minimo indagato per omertà.

Nella sua informativa alle camere di fatto ha poi accusato costantemente gli studenti che non avrebbero rispettato la legge, che avrebbero violato la legge a Pisa perchè non era stato presentato alcun preavviso alla questura. Dice il ministro. “il rischio di violenza è pari a zero se i manifestanti non pongono in essere comportamenti pericolosi”. Quindi Piantedosi lascia intendere che i giovani studenti manganellati che protestavano contro il genocidio in atto in Palestina avrebbero messo in atto comportamenti pericolosi e che quindi se la sarebbero cercata.

Ma non solo. Inoltre andavano manganellati perché erano i poliziotti quelli che si dovevano salvare quando Piantedosi dice che: “per garantire l'incolumità degli operatori di polizia, compressi contro l'automezzo collegato alle loro spalle, veniva effettuata una carica di alleggerimento, consentendo al personale di avanzare di qualche metro e di allentare così la pressione dei manifestanti”.

E dopo queste parole vergognose ha il coraggio di dire che il governo non ha nessuna intenzione, però, di reprimere il dissenso!

Ma rimaniamo sull'accusa di non avere preavvisato la manifestazione e rispondiamo con le parole del costituzionalista Zagrebelsky che in un'intervista al quotidiano la Repubblica descrive esattamente la procedura prescritta dall'articolo 17 della Costituzione italiana in merito alle manifestazioni pubbliche che dice sì, quelle manifestazioni devono essere preavvisate almeno tre giorni prima, ma non "autorizzate" ma solo "comunicate" perché le autorità possono avere il tempo di organizzare ciò che serve affinché si possano tenere senza ostacoli. Secondo, se non c'è stato questo preavviso, allora eventualmente solo chi organizza potrebbe essere denunciato e non tutti coloro che partecipano e men che meno essere bastonati, manganellati, come è successo agli studenti a Pisa.

Quel che Piantedosi non dice è che non è scritto da nessuna parte che chi protesta senza avere preavvisato debba essere manganellato, utilizzando di fatto in maniera assolutamente vergognosa e strumentale, così come ha fatto pure la Meloni o Salvini, l'uso dei due paesi e due misure quando si parla di raduni fascisti o quando si salvaguardano settori in protesta, che però rientrano per esempio nell'elettorato della Meloni, che non vengono né manganellati, né denunciati, niente di questo genere.

Quindi tutto il discorso di Piantedosi è impregnato dalla concezione ideologica e politica da Stato di polizia di questo governo di stampo fascista, e cioè che si può manifestare solo se lo Stato - cioè questo governo e cioè la polizia, l'apparato repressivo al servizio di questo governo - lo permette. E questa è la sostanza anche del discorso che ha fatto la Meloni nell'intervista di alcune sere fa.

Questo naturalmente è una manifestazione chiara del moderno fascismo che avanza in questo paese da parte di questo governo che rappresenta la parte più reazionaria della borghesia al potere.

E quindi davanti a tutto questo non possiamo che continuare la denuncia costante in ogni ambito, in ogni luogo, in ogni iniziativa, in ogni lotta e dall'altro continuare a manifestare, a mobilitarci, così come sta succedendo in questi giorni in questo paese e questo è, naturalmente, tutto positivo.

Organizzarci e costruire anche quell'unità di azione che è sempre più necessaria per lottare contro il moderno fascismo che la borghesia dominante ci vuole imporre in ogni ambito.

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