martedì 27 febbraio 2024

pc 27 febbraio – Meloni, in rappresentanza dell’imperialismo italiano, incontra Zelensky a Kiev per continuare ad alimentare la guerra per procura e firmare “accordi bilaterali” per la “ricostruzione”

 

A due anni dallo scoppio della guerra per procura tra l’imperialismo russo e l’imperialismo USA/Nato e dell’Unione Europea, l‘Ucraina continua ad essere il mezzo, la pedina interessata alla spartizione del bottino che può venire dallo scontro tra i paesi imperialisti, appunto, che devono dare uno sbocco alla crisi economica mondiale attraverso la conquista dei mercati, per garantire la continuazione di enormi profitti necessari alla sopravvivenza del sistema borghese capitalista-imperialista.

 Il 24 febbraio, infatti, i rappresentanti dei vari paesi imperialisti si sono riuniti ancora una volta in Ucraina, con in prima fila la guerrafondaia Meloni perché attualmente alla presidenza di turno del G7. Le cerimonie per i due anni di guerra sono iniziate ieri all’aeroporto Antonov, dove la Meloni non ha perso l’occasione per raccontare balle e fare propaganda sulla “nazione”…

“L’OBIETTIVO” dell’iniziativa, commenta un articolo del Manifesto di ieri, “mentre inizia il terzo anno di guerra, è dire ad alta voce che gli alleati non abbandonano l’Ucraina.” Viste le continue lamentele di

Zelenskj. Ma siccome la preannunciata offensiva di primavera del nazista Zelenskj non è riuscita, anzi, ha visto l’avanzata dei russi, allora “nessuno è più sicuro sul futuro degli avvenimenti”. E si allungano pure i tempi per l’adesione dell’Ucraina alla Ue, malgrado le promesse: «l’Ucraina pacificata farà parte della Ue» ha affermato la presidente della Commissione europea con l’elmetto von der Leyen.” Quando farà parte della Ue esattamente non si sa, nel frattempo si può continuare a distruggere, uccidere, insomma la guerra può continuare su tutti i terreni mettendo in campo altri “aiuti”: “Sugli 88 miliardi di finanziamento Ue versati finora, 28 sono stati di assistenza militare e altri 5 sono previsti per il Fondo di assistenza comune, per l’acquisto di armi e munizioni, oltre all’addestramento di 60mila militari ucraini.”

Le parole usate dagli impassibili rappresentanti dell’imperialismo – sullo sfondo di migliaia di morti - rimangono però vaghe sull’impegno diretto esplicito per quanto riguarda la guerra. Questi accordi bilaterali, come scrive il Manifesto, “comportano una «garanzia di sicurezza»”, e che significa? Si tratta di “un impegno a intervenire a sostegno dell’Ucraina al di là di quello che è stato fatto finora? È un sostitutivo dell’articolo 5 della Nato” che prevede l’entrata in guerra se un alleato viene attaccato? Ma “La Ue sta bene attenta a non oltrepassare la linea rossa che potrebbe trascinare il blocco in uno stato di «co-belligeranza»”.

Dunque, in cosa consistono realmente questi accordi bilaterali - mentre si spinge verso un allargamento generalizzato della guerra - che anche la Meloni per l’Italia, come prima avevano fatto Gran Bretagna, Germania, Francia, Danimarca e Canada, ha firmato nel palazzo Mariinsky?

“L’accordo italiano, ha spiegato Meloni, riguarda la cooperazione industriale, gli scambi dei servizi di intelligence sugli attacchi cyber, il sostegno alle riforme, l’umanitario, in seguito la ricostruzione.”

E alla fine conclude con una frase ad effetto: “L’Italia prevede «una collaborazione inedita e rafforzata in caso di futuro attacco».” È una frase che non significa proprio nulla, visto che quello che c’era da dire in questa occasione è stato detto da ogni rappresentante della borghesia imperialista presente, se non che aumenteranno gli aiuti in denaro, in armi e in addestramento militare.

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