sabato 9 settembre 2023

pc 9 settembre - Governo Meloni: "I giovani sono tutti potenziali delinquenti drogati..." - Scuola e lavoro: in classe militari e padroni

SCUOLA - Il governo Meloni pensa che i giovani siano tutti degenerati, drogati, per cui la risposta è da un lato trattarli/controllarli come potenziali "terroristi", dall'altro cercare di "addomesticarli" con le minacce o con l'imbonimento.

Da Il Manifesto

Due docenti di Roma e Terni hanno denunciato nei giorni scorsi: «Si apre la porta dell’aula: gli studenti vengono fatti uscire dalla classe e ammassati lungo un corridoio dove, uno alla volta, vengono sottoposti all’annusamento dei cani antidroga, che cercano lo

stupefacente nei vestiti e nello zainetto»... una pratica “preventiva” diseducativa e violenta, tanto da ricordare una scena possibile nell’Argentina della dittatura, magistralmente descritta nel film "La notte delle matite spezzate" di Héctor Olivera.

Testimonianze di studenti: «Alle medie era venuto uno della Guardia di Finanza e l’unica cosa che ci aveva detto era la procedura per ingoiare le bustine di cocaina, gli ovetti… quali sono le procedure per arrestare uno che le ha ingoiate. E poi ci aveva detto che molti giovani sono a favore, però guardando le statistiche di alcuni paesi che le hanno legalizzate sono aumentati gli incidenti stradali e poi se n’è andato».... Anche mostrare competenze in materia di droghe è ritenuto sconveniente: «Un giorno c’è stata una presentazione sul doping, durante l’ora di motoria, e hanno dato un sacco di informazioni sbagliate, non esatte". 

...II dialogo insegnanti/studenti spesso ruota attorno ai danni, presentandoli come inevitabili, così inchiodando i ragazzi a una condizione «inerme»: si enfatizza la «insensatezza del consumo» invece che riconoscerne le ragioni, la ricerca e, a volte, anche il disagio che ci sta dietro; si taglia fuori una parte fondamentale dell’esperienza, quella della significazione, poter nominare ciò che si cerca, effetti gradevoli inclusi; si ignorano l’auto-controllo e la regolazione, convincendoli – paradossalmente – di non aver alcuna competenza e alcuno strumento da mettere in campo per proteggersi...

Se va molto male, i cani in classe. Se va solo male, ecco le campagne antidroga, utili a propagandare la determinazione del governo a combattere la «droga», ad ammonire su rischi mai specificati (tutte le droghe fanno male) e indicare che, se ti penti e vai dove ti dico: «se ne può uscire»..." 

LAVORO -
 Oltre l'alternanza studio/lavoro che ha portato giovani a morire, il governo/Valditara, in stretta sintonia con la Confindustria di Bonomi, sta preparando una riforma con cui le aziende potranno entrare direttamente nelle scuole per addestrare la "carne fresca". Chiaramente questa operazione viene presentata e sarebbe un'opportunità formativa, ma la realtà è tutt'altra.
La realtà è dell'ipersfruttamento nelle grandi catene del commercio (vedi ultima "Mondo Convenienza"), nella logistica, nei servizi a tante ore e pochissimo salario; la realtà è delle fabbriche con giovani buttati a lavorare senza affiancamento, a rischio sicurezza; la realtà è la falsità delle belle parole su "competenze, preparazione professionale" dei giovani e la dura condizione sul lavoro in cui anche per mansioni complesse e pericolose i lavoratori vengono inquadrati ai livelli più bassi (pensiamo ai 5 operai di Brandizzo), ecc. ecc. 
La scuola, quindi, funzionale solo alle esigenze dei padroni e del mercato.   

Da Orizzonte scuola:

"Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, sottolinea la necessità di questa rinnovata sinergia tra scuola e lavoro: “Dobbiamo preparare i ragazzi alle tecnologie e all’innovazione. È sulle competenze che si giocano le sfide”, spiega a Il Messaggero.
La proposta, avanzata dal ministro all’Istruzione e al Merito Giuseppe Valditara, arriva in un momento in cui gli istituti professionali stanno perdendo fascino, attestandosi al 12% delle iscrizioni complessive.
Le aziende, in effetti, lamentano una mancanza di personale qualificato e vedono in questa collaborazione un’opportunità per formare futuri lavoratori già allineati alle esigenze del mercato
Oggi, in un’era caratterizzata da Industria 5.0, le persone e le competenze sono centrali per la crescita economica e sociale del Paese. La riforma appare quindi come un passo necessario per riallineare il sistema formativo italiano alle esigenze contemporanee".

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